ALEX BRITTI & MAX GAZZÈ: Il perfetto matrimonio tra pop e blues (Recensione Concerto) #AlexBritt
- Redazione
- 1 ago 2017
- Tempo di lettura: 3 min

ALEX BRITTI & MAX GAZZÈ
“Luglio suona bene”
31 luglio 2017
“In missione per conto di Dio”
Auditorium Parco della Musica
Roma
Voto: 10
Di Francesca Amodio
Una fine del mese chiusasi in bellezza e col botto quella della rassegna capitolina estiva “Luglio suona bene” all’Auditorium Parco della Musica di Roma, oramai punto di riferimento assoluto per un pubblico della Capitale sempre più onnivoro che ogni anno viene soddisfatto nelle sue più disparate declinazioni di palato musicale e che vede stasera una Cavea letteralmente gremita per la prima delle due date de “in missione per conto di Dio”, con protagonisti Alex Britti e Max Gazzè.
Due fra i cantautori più amati della nostra penisola, straordinario chitarrista il primo e altrettanto il secondo col suo basso, l’inedita coppia di musicisti, insieme per queste due date capitoline che sono un evento unico, ha davvero molto in comune: entrambi romani doc, entrambi alle soglie dei cinquanta con una carriera trentennale alle spalle, entrambi, in modi certamente differenti, hanno saputo però riscrivere la storia del pop attraverso un linguaggio semplice e universale, che negli anni è arrivato al cuore di tutti, grandi e piccini, con la potenza e l’energia di un proiettile che arriva dritto a destinazione e lascia il segno.

Trionfanti nella loro Roma che li accoglie calorosa e numerosa, Alex Britti e Max Gazzè deliziano i capitolini con oltre due ore e quaranta ininterrotte di magistrale live, accuratamente diviso in tre parti.
Iniziano i nostri due, ciascuno con le proprie dita di velluto sul rispettivo strumento, chitarra acustica per Alex e basso acustico per Max, soli sul palco cantando insieme i rispettivi enormi successi, si va da “Vento d’estate” a “Lo zingaro felice”, passando per “L’uomo più furbo”, “Le cose che ci uniscono”, “Mentre dormi”, “Il timido ubriaco”, “Oggi sono io”: sul palco ci sono solo due musicisti, eppure sembra di essere al cospetto di un’intera orchestra, vista la pazzesca e straordinaria capacità di Britti e Gazzè di infuocare l’Auditorium tutto suonando divinamente quella chitarra e quel basso che sono una musica sorprendente per occhi e orecchie, uno spettacolo che anche il grande feeling e l’amicizia che lega i due da una vita, che li porta a ridere, a scherzare, a prendersi in giro continuamente come due ragazzini spensierati con gli strumenti sulla spiaggia intorno al falò, contribuiscono ad arricchire. Il duo diventa poi trio elettrico con l’entrata in scena del batterista Antonio Santirocco, e parte quindi la celebrazione di quel lungo momento di trent’anni fa, quando i tre suonavano insieme per i locali di Roma e non solo proponendo un blues pazzesco, suonato ineccepibilmente, una vera goduria e godimento per vista e udito.

È il momento di Alex Britti, in trio e con le sue due coriste, e con brani come “Immaturi”, “Milano”, “Jazz”, “Speciale”, “7000 caffè”, il musicista ripercorre in breve il suo repertorio, con cui Britti ha avuto il grande merito di aver saputo produrre un pop d’autore che affonda le radici nel blues e nel jazz, scritto in un linguaggio semplice e lineare estremamente ben elaborato, carismatico e comunicativo, solo in apparenza poco pretenzioso, in realtà inappuntabile e frutto di un grande lavoro di ricerca testuale e sonora fuori da ogni inutile orpello.
È quello che, seppur con un linguaggio testuale certamente diverso, sui generis e personale, ha fatto il collega Gazzè, che entra in scena full band con pezzi come “Mille volte ancora”, “I tuoi maledettissimi impegni”, “Teresa”, “Il solito sesso”, “La favola di Adamo ed Eva”, “Cara Valentina”, “Ti sembra normale”: il timbro inconfondibile di Gazzè è caldo e profondo, un marchio del suo cantautorato potentemente pacato e squisitamente pop, nel senso più elaborato e raffinato del termine.
Entrambe le formazioni si uniscono quindi in dirittura finale per una chiusura davvero esplosiva, che infiamma la Cavea: la grande festa di stasera, la celebrazione delle carriere di due artisti unici e straordinari nel loro genere, due mostri sacri del pop e del blues, si chiude con l’esecuzione corale di “Sotto casa”, “Solo una volta”, “Baciami (e portami a ballare)”, ed un’energica ed esplodente “La vita com’è”, uno degli ultimi successi di Gazzè a cui è affidata la chiusura di questo concerto davvero splendido, ineccepibile e inattaccabile sotto ogni punto di vista, in cui il pubblico di Roma, scatenato e in visibilio, apprezza e non poco questa coppia di artisti veramente eccezionali, che regalano alla loro città uno spettacolo perfetto, una vera e propria goduria per corpo e anima, al cospetto due musicisti di inarrivabile livello tecnico e comunicativo. Due valorose perle italiane che hanno saputo regalare emozioni vere.


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