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ARISA: Cala il sipario sul “Voce 2017’’ Tour al Teatro Ciak di Milano (Recensione Concerto) #Arisa #

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 28 mar 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


Arisa

ARISA

Voce2017Tour

27/3/2017

Teatro Ciak

Milano

Voto: 8

Di Miki Marchionna

È calato il sipario sul “Voce 2017’’ Tour di Arisa, che ieri 27 marzo ha fatto tappa al Teatro Linear Ciak di Milano. Un’ultima data davvero variopinta per la due volte vincitrice di Sanremo (prima nelle nuove proposte e poi tra i big) che ha saputo emozionare e divertire con le sue canzoni e diversi sketch, dando sfoggio delle sue indiscutibili doti canore e facendo sorridere con la stessa ironia tanto amata dal pubblico televisivo (e non) quando ha vestito i panni di giudice del talent X Factor.

Sorprendente, intensa, favolosa: con questi tre aggettivi può essere riassunta l’intro del live. Poco dopo le 21 calano le luci del Ciak e avvolti dall’oscurità sul palco fanno ingresso i musicisti rigorosamente vestiti di bianco, mentre si eleva una melodia dalle atmosfere quasi celtiche. Poi da dietro una luce si proietta proprio al centro della platea illuminando lei, Arisa, vestita da sposa, che sulle note di Voce riarrangiata per l’occasione, canta e percorre il corridoio tra le luci degli schermi dei telefonini che si protendono per riprenderla e gli occhi incantati degli spettatori. Una scena dal forte, fortissimo impatto.


Arrivata ai piedi del palco, Rosalba (questo il vero nome della cantante) si disfa del velo e, come nei matrimoni, di spalle lancia il bouquet e sale finalmente sullo stage. E dai toni finora sacrali si passa all’electro-funky de La Donna è Mobile a cui si aggancia I Feel Love di Donna Summer, e al pop dolce di Meraviglioso Amore Mio. Nel giro di una manciata di minuti, l’artista di origini lucane spazia in tre generi completamente diversi, riuscendo a muoversi all’interno di ognuno alla perfezione.

Al suo fianco ci sono Giuseppe Barbera (pianoforte e cori), Placido Salamone (chitarre), Alessio Graziani (tastiere e cori), Naif (polistrumentista e cori), Sandro Rosati (basso), Giulio Proietti (batteria) e Andrea D'Alessio (voce/cori/beatbox).

Si prosegue con Fidati di Me e la sensuale Una Notte Ancora, tutta cantata facendo zig zag tra gli astanti, trascinandoli ed esaltandoli con la sua energia.

«Non mi aspettavo mica tutta questa gente – esclama Arisa – ho visto che conoscevate questo pezzo, diciamolo… un po’ porno. Ma vi ricordate come avevamo iniziato? Col collo alto, le calze bianche coprenti, gli occhiali spessi così. E cantavamo canzoni come questa per coinvolgere l’amore del nostro amato».

Tuffo nel passato, quindi, con Oggi, direttamente dal secondo album del 2010, seguita da Una Donna Come Me e dalla cover di Cuore di Rita Pavone, rivista in chiave più moderna, ma preservata nell’anima e nello stile.

Da qui in poi il concerto si fa più show e un po’ anche musical, con il racconto in musica e siparietti sulle pene d’amore di Arisa. Tre dei suoi musicisti interagiscono col pubblico nel tentativo di farla tornare su di morale, intonando e infine cantando con lei il brano d’esordio Sincerità. E di nuovo giù in platea per raccogliere i bigliettini su cui i fan hanno scritto i loro desideri da esaudire nel caso in cui avessero il palco tutto per loro.


La musica torna al centro con le hits sanremesi Controvento, con la quale ha trionfato nel 2014 all’Ariston, e Guardando il Cielo. Ritorna la magia di inizio spettacolo con il pezzo ambientalista Gaia, con Arisa che viene avvolta da un velo luminoso calato direttamente dal soffitto.

Il tempo di presentare l’ultimissimo singolo inserito nella colonna sonora del film La verità, vi spiego, sull'amore diretto da Max Croci intitolato Ho perso il mio amore, che si ritorna all’atmosfera giocosa, imprevedibile e soprattutto imprevista di prima. Arisa inizia a pescare i biglietti raccolti con su scritti i sogni del pubblico. E così si avvicendano sul palco una bimba che ha espresso il desiderio di esibirsi sulle note di Nessuno Mi Può Giudicare con Caterina Caselli, presente in sala, due amiche di lunga data che sanciscono la loro amicizia con la canzone Piccola Rosa e un signore di mezza età ansioso di ballare il Tuca Tuca con la sua beniamina. Fuori programma con un fan che addirittura viene invitato a cantare un brano da lui scritto appositamente per Arisa.

In dirittura d’arrivo, non poteva mancare la struggente e agrodolce La Notte, durante la quale spunta una piccolissima fan al fianco della cantante a farle compagnia.


La musica non sarà forse stata l’assoluta protagonista di questo concerto, ma solo il filo conduttore di uno spettacolo eterogeneo, partecipato e divertente, che magari non ha rispettato le aspettative di coloro i quali si aspettavano qualcosa di più classico e lineare. Ma con un’artista come Arisa la sorpresa, l’ironia, la semplicità, la genuinità e la schiettezza sono sempre dietro l’angolo, a braccetto con una musicalità, un’interpretazione e una esecuzione impeccabili.


 
 
 

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