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ASSALTI FRONTALI + PUNKREAS: Rap e punk presente, storia ed impegno (Recensione Concerto) #AssaltiFr

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 27 mar 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


Assalti Frontali

ASSALTI FRONTALI

+ PUNKREAS

Mille Gruppi Avanzano Tour

24/3/2017

Laboratorio Sociale

Alessandria

Voto: 7,5

Di Giorgio Zito

C’era una discreta attesa per questo doppio concerto, che vedeva sul palco del laboratorio Sociale di Alessandria due delle più belle e longeve storie del rap e del punk italiano.

Militant A, voce degli Assalti Frontali, rappresenta senza dubbio la storia del rap tricolore. A partire da quel mitico primo 45 giri con Onda Rossa Posse uscito nel 1990, ne ha attraversato tutte le fasi, dalla stagione delle posse all’arrivo della nuova generazione, fino al successo commerciale del nuovo millennio, rimanendo sempre fedele ai principi del rap originario. E mantenendo sempre ben saldi anche gli ideali con cui ha iniziato a occuparsi di rap dagli studi di Radio Onda Rossa, a contatto con i centri sociali occupati e con le lotte del movimento studentesco. Il nuovo album che gli Assalti Frontali portano in questi mesi in tour, Mille Gruppi Avanzano, rafforza ancora di più questa storia, che li vede sempre apertamente schierati con quanti cercano di creare una democrazia partecipata, dal basso.


I primi a salire sul palco sono proprio gli Assalti Frontali. Un pubblico di giovanissimi, molti probabilmente neanche nati quando usciva il primo disco di Onda Ossa Posse, si accalca sotto il palco per cantare a memoria tutti i brani proposti. Da quelli dell’ultimo disco ai brani più vecchi, ormai classici del rap, a partire proprio da quel “Batti il tuo tempo” da cui è iniziato tutto.

Se Bonnot ai piatti è impeccabile, da parte sua Militant A si conferma un rapper puro, preciso nelle metriche, con testi affilati che raccontano, con parole semplici e popolari, storie di gente comune, di lotte, di diritti negati e conquistati. Niente spazio per atteggiamenti rapstar, qui il rap è inteso nel suo senso migliore, come poesia della strada, che dalla strada arriva e della strada racconta le storie. Molte, in poco più di un’ora: da quella bellissima de “Il lago che combatte”, il lago riconquistato a bene pubblico nel centro di Roma, a “Il quartiere è cambiato”, alla rivendicazione di “Mille gruppi avanzano”, per arrivare al momento più toccante e quasi commovente della serata, quando gli Assalti Frontali fanno salire sul palco i ragazzi di Casale Monferrato per eseguire “Asbesto”, il brano dedicato alla lotta contro l’Eternit e l’amianto, dedicata alla città monferrina che più di ogni altra ha pagato (e tutt’ora sta pagando) un tributo altissimo di vite umane alla fibra killer

("La guerra è nell'aria, non appartiene al passato / Io mi inchino ai caduti e a Casale Monferrato").



Cambio palco, e cambio anche di parte del pubblico sotto il palco, e arrivano i Punkreas, che ancora una volta si dimostrano una inarrestabile macchina macina riff. Per due ora di tirato punk rock, i Punkreas hanno offerto un concerto potente, dal grande impatto sonoro, giocando sempre sulla linea di confine tra l’impegno dei testi ed il loro non prendersi troppo sul serio. Ironici, divertenti, ma sempre precisi e pronti a colpire nel segno, contro i mali del nostro paese. Ospiti nel finale anche parte degli amici Meganoidi, per una bella jam conclusiva.

Alla fine, sono state tre ore di musica live, per una serata ottima, che avrebbe potuto essere perfetta se le due band avessero condiviso, oltre che il palco, anche parte del loro set.


 
 
 

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