BIRTHH: Nuove date tra Italia ed estero per la giovane artista toscana. #Birthh
- Redazione
- 21 apr 2017
- Tempo di lettura: 3 min

BIRTHH
Dopo la partecipazione al Canadian Music Week di Toronto
ecco le ultime date del tour invernale, tra cui Torino e Ferrara Il 9 maggio per la prima volta a Londra all’Hoxton Square Bar&Kitchen
Prima di calcare i palchi dei più importanti e prestigiosi Festival italiani esitvi, ecco annunciate le ultime date del tour invernale di BIRTHH, reduce dalla sua doppia esibizione al Candian Music Week di Toronto. La cantautrice, rivelazione del 2016 con l'album "Born in the Woods", chiuderà il lungo tour invernale con alcuni concerti italiani, ma soprattutto con la sua prima esibizione a Londra, il 9 maggio presso l'Hoxton Square Bar&Kitchen, locale di riferimento della musica indipendente internazionale, sito nel cuore della Londra orientale. Ecco le date annunciate:
25-04-2017 TORINO - Officine Corsare 30-04-2017 PRATO - Fab 01-05-2017 FERRARA - Contrarock 09-05-2017 LONDON (UK) - Hoxton Square Bar&Kitchen (w/ Echopark, Two White Cranes) 13-05-2017 ASCOLI PICENO - APP @Chiesa di San Pietro in Castello Recentemente BIRTHH ha preso parte a Demonology HI FI, il nuovo progetto di Max Casacci e Ninja, collaborando infatti al brano Line contenuto nell'album "Inner Vox" - "Birthh è stata una grandissima sorpresa [...] è forse quella che porta un più ampio respiro internazionale all’album" (Max Casacci) - ed è stata ospite di Alessandro Cattelan nella trasmissione E poi c'è Cattelan in cui ha cantato la splendida "Chlorine". Inoltre è stata scelta da RedBull per registrare alcuni pezzi presso il nuovo RedBull Studio Mobile di Milano per il format Next Sounds (guarda il video di "Interlude for the Lifeless" qui).
Artista del mese su MTV New Generation con il video di "Queen of Failureland", secondo estratto dal suo album d'esordio, BIRTHH ha sin da subito incantato pubblico e addetti al settore con la sua voce intensa, ma allo stesso tempo delicata, e con la sua notevole maturità sia nella scrittura che nella composizione, nonostante la giovane età. "Born in the Woods" è stato riconosciuto da diverse testate di settore come uno dei migliori album del 2016
BIO Birthh è l’oscuro alter-ego di Alice Bisi, “la coscienza di una diciannovenne che spende la maggior parte del proprio tempo a pensare a eventi apocalittici”. Un personaggio che, per prendere in prestito il titolo di una delle canzoni del disco, si definisce “Queen Of Failureland”, una giovane regina che non trova pace: “I thought love was enough / But truth is love is dead”. Born In The Woods non è solo la voce di questo personaggio, è il suo stesso corpo: con i suoi colpi di cassa a mimare un inquieto battito cardiaco, i respiri affannosi tra i versi, le sue chitarre nauseanti, i suoi cori caldi, quasi tangibili, intrecciati a tappeti sintetici che avvolgono ed entrano nelle vene. Anche le parole di queste canzoni sono colme di riferimenti alla fisicità, alla carne stessa attraverso cui Birthh si racconta: “I'll be poison in your blood / And I'll be darkness in your eyes / And I'll be propane in your lungs” proclama Wraith, mentre Chlorine descrive un avvelenamento da amore: “You're chlorine in my veins / The blood flooding to my brain”. L’esito in ogni caso è fatale: “Kill my senses now, I don’t mind / if you want death, darling, death you’ll find” (Senses).
Il suono di questo tormento mostra una grande attenzione per i particolari e un gusto per le atmosfere downtempo e ambient. «Ho preferito che i suoni del Wurlitzer e di gran parte delle chitarre avessero un certo timbro lo-fi, a fare da contrasto ai suoni precisi e netti dei beat e degli arpeggiatori. Anche l’organo e l’armonium sono stati inseriti con lo stesso scopo. Mancano quasi del tutto gli elementi della batteria acustica. Abbiamo lavorato molto per aggiungere suoni percussivi presi dalla quotidianità (snap, battiti di mani, acqua, porte che sbattono…) e integrarli dentro ritmi frammentati, a volte disorientanti. In gran parte dei brani non abbiamo usato nemmeno il basso: mi piaceva l’idea di poter fare un disco di musica elettronica senza l’ausilio di questo elemento centrale: per ottenere quella profondità abbiamo optato per delle casse con una frequenza bassissima».
Born In The Woods unisce la sensibilità di una scrittura cantautorale, dalle evidenti radici folk, alle ricercatezze degli arrangiamenti elettronici. Il vero elemento distintivo del disco restano le armonie vocali (artificiali e non), che portano le canzoni a climax dai toni quasi gospel, e fanno parlare l’intensa voce di Birthh direttamente al cuore. LINK UTILI: BIRTHH www.woabirthh.tumblr.com | www.facebook.com/birthhofficial
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