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Bobo Rondelli: un istrione sul palco

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 29 lug 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

BoboRondelli - Live@Carroponte Sesto San Giovanni Milano 29 Luglio 2015

Voto: 9


Ogni volta che si vede Bobo Rondelli in concerto si assiste ad uno spettacolo diverso, tante e tali sono le capacità istrioniche del cantautore livornese che riesce a non essere mai uguale a se stesso.

Il concerto del Carroponte a Milano è stato diverso da quello dello scorso anno (e non solo per la formazione), come da quello di qualche mese fa (con la medesima formazione) in un club cittadino.

Molti sono gli elementi che rendono unico un concerto di Rondelli e non tutti esclusivamente musicali. Formazione e di conseguenza arrangiamenti e scalette li cambiano un po' tutti nei vari tour, il livornese però aggiunge una buona dose di improvvisazione, un contatto con il pubblico che cambia di volta in volta, si adatta allo stesso ed all'estro del momento e che trasforma l'esibizione in un'occasione unica, specifica, irripetibile, infarcita di gag e di ottima musica. E' più uno “spettacolo”, un happening, un'esperienza che coinvolge diversi settori dello spettacolo.

Da Rondelli ci si può far affascinare dalla sua perfetta intonazione vocale, intenerire dalla sua vena poetica, ridere con le sue dissacranti battute, travolgere dalla musica, ammaliare dalle sue melodie vocali, incuriosire dal suo spirito bohemien o condividere la sua passione per la “topa”. Sono tutti elementi che si ritrovano nelle due ore di spettacolo che va in scena ogni sera dove l'improvvisazione ha una sua forte valenza.

Bobo Rondelli è il più punk dei cantautori italiani, quello che riesce a dissacrare ogni cosa, a trasformare in sberleffo anche i drammi e viceversa a rendere drammatico lo sberleffo ed è per questo che un suo show è un evento; non si sa mai dove andrà a parare la vena ironica con un grande sottofondo di tristezza che incarna, come già fece il grande Ciampi, lo spirito livornese.

Sul palco la formazione (oltre a Rondelli alla chitarra/chitarrina, un tastierista, un violinista/chitarrista ed un batterista/percussionista) lo asseconda e lo appoggia in ogni suo momento (anche durante le improvvisazioni). Il repertorio pesca dalla sua carriera, partendo dalle composizioni degli Ottavo Padiglione per arrivare al recente album “Come i carnevali” e toccando un massimo emotivo all'esecuzione del brano scritto per sua madre (“Nara F”). Oltre al suoi già ricco repertorio Bobo non dimentica nemmeno i classici del rock e della nostrana canzone d'autore con riletture più o meno improvvisate (tra l'altro) di “Guarda che Luna “ di Buscaglione ma anche di “Passanger” di Iggy Pop, “Have you ever seen the rain” dei Creedence o “Boom Boom” di John Lee Hooker e “Via con me” di Conte.

Dopo l'esperienza del precedente tour con l'orchestrina quello di adesso è un concerto più asciutto, musicalmente essenziale ma ricchissimo in emozioni ed in divertimento. La grande verve di Rondelli gli permette di unire musica e spettacolo avvolgendo la platea con la musica, le risate e le lacrime (amare) senza tuttavia mai cadere nel ridicolo o nella “superficialità” più bieca.

Rondelli meriterebbe molto più pubblico di quello che era presente al Carroponte a Milano, ha tutte le caratteristiche per avere quel successo che purtroppo è ancora troppo di nicchia.

Un invito allora a scoprire questo livornese di grande passione le cui grandi doti artistiche e d'intrattenitore si fondono alla perfezione.

Da non perdere se vedete il suo manifesto in giro e da scoprire anche attraverso i sui numerosi dischi (ed il documentario a lui dedicato dall'amico e concittadino Paolo Virzì).

 
 
 

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