BRIDGEND: Il lettore Roger Mann ci racconta il concerto di Bologna #Bridgend #RiverOfNo
- Redazione
- 22 apr 2017
- Tempo di lettura: 2 min

BRIDGEND
+ RIVER OF NO
19 Aprile 2017
Freakout
Bologna
di Roger Mann
L'aria del Mercoledì sera in quel di Bologna, quest'oggi, è particolarmente freddina.
Verso le 21.30 nei pressi del Freakout Club, tra i ruderi di scomposti massi abbandonati, loschi garage con persiane chiuse e fabbriche in decomposizione, ci sono già una ventina di persone.
Il concerto di questa sera, Bridgend + River Of No, sembra seriamente essere minacciato dalla gara di ritorno di champions league Juventus-Barcellona oltre che da un live bolognese del temibile (mediaticamente) Mannarino. Al resto ci ha pensato questa clima pungente. Intanto un tipo gigante dalla faccia cattiva con un'immensa barba da boscaiolo fan dei ZZ top mi sta pestando un piede; scopro che è il bassista dei Bridgend!!
Con 45 minuti di precisissimo ritardo, la band di apertura, i bolognesi River Of No, danno inizio alla loro breve ma intensa scaletta. Un sound e una line-up davvero credibili che invadono la saletta del Freakout sin dalle primissime note; un ibrido noise / shoegaze che subito conquista tutti i presenti, tra tecniche di vocal scream e fitte linee di guitar synth nonostante la grande durata dei brani.
Verso le 23:15, comincia il concerto dei Bridgend, la band capitanata da Andrea Zacchia ed edita dall'Orange Park Records di Roma. Ero molto curioso di assistere ad un live act di questo trio visto le numerose entusiastiche recensioni captate in giro per il web e la carica intervista antecedente al concerto trasmessa da Radio Città Fujiko Bologna.

Lo show dei Bridgend non è assolutamente il classico live che ti aspetti da una band post-rock autrice di un concept album come il loro. Lo spettacolo è tutt'altro che fermo. Tra volumosi delay a cascata, serratissime parti di batteria e sporche linee di basso quello che ne esce in primis è proprio l'alto grado di improvvisazione che non ti immagini da un progetto del genere. La componente prog nei Bridgend è molto presente, a tratti sembra quasi di essere immersi in un mood di stampo "fusion".
Atmosfere caldamente oniriche, sempre abilmente introdotte dalle efficaci liriche di Zacchia, vengono tramutate con estrema facilità in riff esplosivi che ti trapassano i timpani con effetto doppler dal basso verso l'alto. Un trip, un viaggio volutamente sfocato forse a ritroso, forse in apnea. Due ragazze con un chiodo scucito primi '80 si mettono a pogare.
Lenti, sognanti, brutti anche da cinquanta metri, un po' scostumati nelle intenzioni, a volte un po' troppo oscenamente anni ' 90 per i miei opinabili gusti, ma nel complesso sicuramente molto efficaci e godibili dal vivo. Un crescendo di emozioni insomma, non facile da gestire, assai arduo da ideare.
Disillusione calibrata protagonista di un release party di tutto rispetto che vede i presenti in sala soddisfatti dai loro volti dopo ben 90 minuti di concerto delle due formazioni (per quanto sia possibile cogliere della soddisfazione dal volto di un fruitore medio di post-rock)
In conclusione Juventus batte Barcellona, Bridgend e River Of No battono Mannarino.
Bridgend Concert Tracklist
Path to ys
The sunken cathedral
Ys
Rendezvous
Rebis
Threshold
Tetracedon Planus vacuus
Binah
Retutn to Ys
Zain
Balck Sun
Archè
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