CLUB TENCO RASSEGNA DELLA CANZONE D’AUTORE: Tre giorni per Le Terre di Mare ed i cantautori italiani
- Redazione
- 23 ott 2017
- Tempo di lettura: 4 min

RASSEGNA DELLA CANZONE D’AUTORE
CLUB TENCO 2017
41^ Edizione
19-20-21/10/2017
Teatro Ariston
Sanremo (IM)
Di Giorgio Zito
Voto: 8,0
Arrivata alla sua quarantunesima edizione, la Rassegna della Canzone d’Autore organizzata dal Club Tenco al Teatro Ariston di Sanremo, quest’anno ha seguito un filo conduttore, un tema che ha legato le tre serate e tutti gli eventi collaterali, e di conseguenza anche gli artisti invitati: le Terre di mare, eccezione fatta per la prima serata, dedicata quasi esclusivamente alla consegna delle Targhe Tenco ai migliori cantautori.
Brunori Sas, vincitore della Targa per la miglior canzone con La Verità; ironico e pungente, una delle penne migliori della sua generazione, ha presentato un set di tre brani dal suo ultimo disco. Dopo un anno di tour, l’artista calabrese dimostra di essere cresciuto moltissimo, e presto lo vedremo anche in tv con un suo programma su RAI3.
Splendida come sempre Ginevra Di Marco, ancora una volta Targa Tenco come miglior interprete, che con le sue riproposizioni di brani del repertorio di Mercedes Sosa (Luna Tucumana, Todo cambia e Solo Le Pido a Dios) ha tenuto in pugno per venti minuti la platea dell'Ariston.
Targa meritatissima anche quella assegnata a Canio Loguercio e Alessandro d'Alessandro per il loro disco in dialetto; la coppia, con solo organetto, chitarra e voce, colpisce nel segno, proponendo un breve stralcio di un concerto che meriterebbe di essere ascoltato per intero. Travolgenti infine i torinesi Lastanzadigreta, una delle sorprese più belle di questa edizione, che ritirano la Targa per l’Opera prima, Creature Selvagge.
Ma la prima serata ha avuto anche due ospiti speciali, Giuliano Sangiorgi e Carmen Consoli. Al primo è andato il delicato compito di aprire la rassegna, con un set in onore a Luigi Tenco. Il cantante dei Negramaro è stato chiamato non solo per eseguire la celebre Lontano Lontano, con cui da sempre si apre la rassegna, ma per un vero e proprio omaggio al cantautore genovese / alessandrino. Alla classica apertura seguono infatti Un giorno dopo l'altro e Mi sono innamorato di te in versione "Negramaro", con l'accompagnamento dell'orchestra giovanile di Sanremo diretta da Mauro Ottolini, e una Vedrai Vedrai accompagnata all’inizio solo con il pianoforte e il trombone di Ottonelli, a cui si aggiungono in coda batteria e basso. Il tema della rassegna di quest'anno sono le Terre di mare, e Sangiorgi chiude il suo set al pianoforte con un brano della tradizione pugliese, Lu rusciu de lu mare, accompagnato dal magico suono delle conchiglie di Ottolini.
A Carmen Consoli il compito di chiudere la prima serata, compito svolto egregiamente, andando a pescare nel suo repertorio le canzoni che più si collegano al tema. Apre il suo breve set da sola, chitarra e voce, con un'intensa Sulle rive di Morfeo, a cui seguono Mandaci una cartolina in trio con violino e violoncello, La notte più lunga e 'A finestra.
Il viaggio nelle Terre di mare entra nel vivo con la seconda serata, partendo dal Sud America di Uruguay e Argentina, con Juan Carlos Biondini che, accompagnato solo dalla sua chitarra, propone prima una splendida versione in argentino di Scirocco di Guccini, e poi un famoso brano popolare uruguayano, Cielo de los Tupamaros, per chiudere con un omaggio a Roberto Goyeneche tradotto in italiano, con l'aiuto di Peppe Voltarelli alla voce e fisarmonica.
Da qui parte uno dei momenti più belli di questa edizione del Tenco: Voltarelli resta sul palco per eseguire, accompagnato da piano e violino, tre splendide versioni in italiano di tre classici della canzone d'autore francese, dedicate a tre città di mare: Ostenda e Rotterdam di Leo Ferrè, e Amsterdam di Jacques Brel, confermandosi interprete di caratura internazionale.
Dopo il set Camanè, probabilmente oggi miglior cantante di fado, e gli accattivanti e coinvolgenti barcellonesi (ma in realtà anche italiani, messicani e francesi) Dinatatak, è il momento del rocker Massimo Priviero. In versione acustica in trio, apre il suo set con Fiume e Il grande Mare, e chiude con l'intensa Bataclan, toccando le corde dell’emozione del pubblico dell'Ariston, che segue l' ultima strofa in piedi.
Chiude il bravissimo Massimo Ranieri (Premio Tenco 2017): cantante, attore, performer completo, dotato di capacità che pochi oggi hanno nel mondo dello spettacolo nostrano, con la sua riproposizione della canzone popolare napoletana rivisitata dagli arrangiamenti di Mauro Pagani (splendo esempio sono le versioni proposte di 'E Spingule Francese e ‘E cerase) fa rivivere un canzoniere che altrimenti rischiava di rimanere intrappolato nel canone della canzone melodica.
La terza serata si apre con il virtuosismo di un Sergio Cammariere visibilmente emozionato, come la prima volta al Tenco ventidue anni fa, accompagnato oggi da un quartetto dall’impronta jazz. Momenti da ricordare: il toccante omaggio di Alessio Arena a Fausto Mesolella con uno dei suoi brani più belli, Quello che non voglio (da un testo di Stefano Benni), un Bobo Rondelli come sempre ironico, che in versione full band propone tre brani dal nuovo lavoro, gli Ex-Otago con una riuscitissima versione di Amore che vieni amore che vai di Fabrizio De André, e Gualtiero Bertelli con alcuni suoi brani che hanno fatto la storia della canzone d’autore (tra cui Nina ti te ricordi e Barche de carta).
Ma l’artista più atteso è quello scelto per la chiusura della rassegna, Vinicio Capossela, che ha preparato un set studiato apposta per il tema Terre di Mare. Accompagnato, oltre che dai fidati Asso Stefana e Glauco Zuppiroli, dalle percussioni di Peppe Leone e da ospiti speciali scelti ad hoc per ogni brano, Capossela ha proposto un breve viaggio nei suoi mondi musicali: dal rebetiko di Scivola vai via (con Manoils Papos e Dimitri Mistakidis), alla Morna (con la chitarra portoghese di Victor Herrero), dal tango di Cristal (con Juan Carlos Biondini), allo swing di Printil (con Jimmy Villotti), dalla sempre profonda Aedo, alla chiusura con la preghiera laica di Nostra Signora dei naufragati, ha dimostrato ancora una volta di essere un artista unico e geniale, con pochi uguali in Italia, meritandosi il Premio Tenco 2017 come artista dell’anno. Un solo bis, Con una rosa: degna chiusura di un’ottima edizione della Rassegna.
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