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CLUBTOCLUB: Immersione a 360 gradi nell’avanguardia artistica elettronica, in una edizione memorabil

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 6 nov 2018
  • Tempo di lettura: 4 min


CLUBTOCLUB

18^ Edizione

1-4 Novembre 2018

Torino

Voto: 8

Di Paolo Stucchi

Dopo l’apertura di giovedì alle OGR di Torino, che ha visto esibirsi il collettivo italiano Gang of Ducks, Palm Wine, Call Super e la songwriter indie londinese Tirzah, con il suo debutto in Italia, venerdì 2 novembre ha inizio al Lingotto il vero e proprio festival.

Apre le danze Elena Colombi, dj e conduttrice di NTS radio, based in London, che sale sul crack stage alle 20.30. Ospite nel pomeriggio di Max Dax al Symposium Absolut, quartier generale di Club To Club nelle ore diurne, Elena parla in un inglese perfetto della sua storia, confronta le realtà club così distanti di Milano e Londra e riferisce di non apprezzare etichettamenti sulla propria musica: le definizioni le stanno strette.

Salita sul palco, l’artista ormai naturalizzata londinese non si smentisce: prende e rimescola elementi dai più disparati generi elettronici e non. Il risultato è una performance in pieno spirito post-industrial, che appoggiandosi su un’atmosfera di sottofondo prevalentemente dark ambient ricalca a momenti alterni loop tribal-techno anche ballabili.

Dalle 21.30 gli Iceage sono i primi ospiti a salire sul Main Stage: vista anche l’ora, l’immensa sala non è di certo stracolma di gente, il loro postpunk è sicuramente di rottura ma forse apprezzabile da un pubblico più longevo.


Al gruppo punk rock danese si sovrappone dalle 22.30 sul crack stage un’altra band, con un suono più underground e strumenti sperimentali, in accompagnamento a Obongjayar, artista nigeriano based in London.

Alle 23.00 salgono sul Main Stage di C2C18 i Beach House, duo musicale dreampop proveniente da Baltimora, i primi a esibirsi tra gli headliners del festival . Freschi del nuovo album 7, settimo album in studio della band, uscito per l’etichetta Subpop a maggio 2018, Victoria Legrand alla voce e alla tastiera e Alex Scally alla chitarra disegnano melodie malinconiche e psichedeliche che trasportano gli spettatori in una dimensione sognante. Degno di nota è anche il gioco di luci composto dalla direzione artistica: le sagome dei musicisti appaiono nere su sfondi rossi, blu e color arcobaleno. In linea con le atmosfere “chill” create dal duo statunitense, sul crack stage suona nel frattempo David August, giovane produttore tedesco ma già provvisto di un curriculum di tutto rispetto.

A partire dall’1.00 succede ai Beach House Jamie xx: finalmente si può testare la potenza del mastodontico impianto di cui è munito il Main Stage. Il suono indie caratteristico dei The xx, di cui Jamie è un ex membro, resta ormai un lontano ricordo. Il dj britannico porta a ClubtoClub L’EDM più mainstream e spinta, degna dei club di Ibiza o manifestazioni come Tomorrowland. Il pubblico può finalmente dar sfogo ai propri istinti più selvaggi e lasciarsi andare.

Contemporaneamente nell’altra sala, il giovane SkeeMask non è da meno in quanto a energia sprigionata, condizionato solo dall’impianto più contenuto. Il produttore di Monaco porta un suono hardcore, aggressivo, crudo e underground, che crea un’atmosfera e una situazione da rave cyber-punk.

Durante il suo show Peggy Gou, astro nascente dell’house music, abbandona il suo genere “d’origine” e porta, a partire dalle 3.00 sul Main Stage, un set improntato più sulla techno. La perfomance della giovane artista coreana fomenta il pubblico, ma Peggy non suona le sue hit più famose.

A chiudere in bellezza la prima serata del festival al Lingotto ci pensa Avalon Emerson: già esibitasi alla preview milanese il 18 ottobre, la produttrice si concede a Torino un set molto più aggressivo del precedente.

Quella di sabato è sicuramente la serata più attesa di Club to Club 2018, l’hype creato per lo show di Aphex Twin a Torino è altissimo. Nel pomeriggio il giornalista tedesco di Monaco Max Dax racconta aneddoti sul geniale artista irlandese e legge estratti di un’intervista realizzata più di dieci anni fa, poco prima che il produttore smettesse di rilasciarne. Durante la listening session di “I care because you do”, l’album di Aphex Twin preferito da Max, sono venute fuori parecchie curiosità sul prodigio della musica elettronica contemporanea.


A dare il via alla serata del 3 novembre al Lingotto, si presenta sul Main Stage alle 21.30 Yves Tumor, senza alcun dubbio il produttore più avanguardista e sperimentale degli ultimi anni. Sean Bowie, questo si presume sia il vero nome del misterioso artista, presenta il suo nuovo album “Safe in the hands of love”, uscito a settembre per Warp Records, un progetto cross-over che mischia electronic ambient, noise, future-R&B, dream-pop, post-club, post punk, alternative rock degli anni 90 e non solo. L’artista statunitense raccoglie sotto al palco una folla molto numerosa nonostante l’orario e offre una performance differente da quelle passate: Yves si concentra molto più sul cantato, con un timbro vocale assai aggressivo, accompagnato da un’estetica e da movenze da punk-rockstar anni ’80.

Nel successivo set Blood Orange dimostra di essere un ottimo performer, esegue il suo caratteristico R&B e canta accompagnato dalle coriste, mentre suona sia chitarra che pianoforte.

L’afro-house del dj portoghese Nigga Fox anticipa l’apocalittica ascesa sul palco della leggenda, Aphex Twin.


Lo show di Aphex Twin, genio musicale britannico, è una performance più che memorabile, uno di quei momenti che solo chi vi ha assistito sarà in grado di raccontare. Non ci sono parole, lo spettacolo è veramente impressionante: un talento che mette tutti d’accordo. Il maestro della consolle porta al Club to Club ritmi Jungle, il genere da lui preferito a quanto racconta nel pomeriggio Max Dax, che insieme alle visual e ai giochi di luce incollano lo sguardo del pubblico al Main Stage per tutta la durata del live. Durante lo spettacolo appaiono Mattarella, Berlinguer, la Juventus al completo, la formazione del Gran Torino, Alberto Angela, Rita Levi Montalcini, Roberto Benigni, Lapo Elkann, Lorenzo Senni e tanti altri personaggi italiani “memetizzati” con la faccia di Aphex al posto di quella originale. Un’esperienza che vale da sola il prezzo del biglietto.

Club To Club ha offerto, per la sua diciottesima edizione, al pubblico un’immersione a 360 gradi nell’avanguardia artistica, che non si ritrova spesso in altri festival: a integrare le performance musicali, al Symposium Absolut si sono tenute nelle ore pomeridiane interessanti conferenze, interviste e workshop che hanno approfondito nello specifico il panorama musicale contemporaneo.

Un’organizzazione ineccepibile e un lavoro della direzione artistica da manuale hanno saputo offrire un’esperienza che ha teletrasportato i partecipanti nel futuro per quattro giorni interi.

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