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CONSOLI – SILVESTRI – GAZZÈ: Un incastro perfetto e con grande padronanza nel mondo musicale e nel l

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 29 dic 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


CONSOLI – SILVESTRI – GAZZÈ

Collisioni a Roma Festival

28 Dicembre 2017

Auditorium Parco della Musica

Roma

Voto: 8

di Francesca Amodio

Roma regala il secondo sold – out al trio d’eccezione della grande famiglia di OTRlive formato da Carmen Consoli, Daniele Silvestri e Max Gazzè, con le oltre duemila sedie rosse della prestigiosa Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, che in occasione del secondo concerto del “Collisioni a Roma Festival” sono tutte gioiosamente occupate e in fervente attesa di quello che si rivelerà non solo un gran concerto, ma anche un piacevole show.

La regina incontrastata della sua Sicilia, ma anche colei che ha ridato nuova veste e nuova linfa ad un certo tipo di cantautorato italiano, il re del basso e di un certa tipologia di pop, ricercato e leggero allo stesso tempo, e il cantore di una Roma dei sentimenti che diventano poi universali, formano un ensemble formidabilmente ben assortito, di livello incommensurabilmente alto, nonché divertente, allietato dai tipici siparietti la cui spontaneità non può che provenire da un’amicizia vera e conclamata ben al di sotto del palcoscenico.


Carmen Consoli, Daniele Silvestri e Max Gazzè sono fra le eccellenze più pure del cantautorato italiano attuale, che hanno esportato ben oltre i confini dello stivale con enorme successo, ed è incantevole come stasera ognuno di loro riesca ad entrare in punta di piedi, ma allo stesso tempo a pieno diritto e con un incastro perfetto, nel mondo musicale e nel linguaggio artistico dell’altro, dimostrando una padronanza ed una credibilità perfette e perfettamente assortite.

La grazia, l’energia, la novità, la ricercatezza, la raffinatezza e la figura aggraziata d’altri tempi della Cantantessa Carmen Consoli, che con la sua voce e i suoi testi ha fatto la storia ma non la scuola, in quanto impossibile è anche solo l’avvicinarsi lontanamente all’eterea arte della cantautrice, che come nessuna ha cantato e canta i vizi e le virtù umane, le vecchie alla finestra e le puttane annoiate, l’amore e la vergogna, il pudore e la castità, ben si sposano con gli istrioni Silvestri e Gazzè, cantastorie di una romanità che diventa però mondiale, dei sentimenti atavici ed ancestrali, del quotidiano che ci avvolge un po’ tutti ed in cui tutti, volenti o nolenti, ci siamo almeno una volta ritrovati.

Si parte con “Questo paese” per proseguire poi con “Il sorriso di Atlantide”, “Sirio è sparita”, “Fiori d’arancio”, “Strade di Francia”, “Parole di burro”, “Le cose in comune”, “L’amore pensato”, “Mandaci una cartolina”, “Il timido ubriaco”, “Mio zio”, “L’autostrada”, “L’ultimo bacio”, “Vento d’estate”, “Cara Valentina”, “Occhi da orientale”, “Comunque vada”, “Il mio nemico”, e tutti e tre gli artisti si immedesimano perfettamente ognuno nei pezzi dell’altro in un’intesa percepibile e godibilissima, il tutto supportato dagli ottimi Arnaldo Vacca alle percussioni e Max Dedo ai fiati, nonché dalle meravigliose luci di Camilla Ferrari.

Si prosegue con un gustoso siparietto in cui l’ironia e la satira sono tutte indirizzate ai meccanismi dei talent – show, da cui ahinoi oggi la musica prescinde, ed in particolare da quello più seguito in Italia, X – Factor, e così, a turno, ciascuno con uno dei propri maggiori successi, assistiamo ai provini di una Consoli alle prese con “Amore di plastica”, di un Gazzè con “Una musica può fare” e di un Silvestri con “La paranza”, brani con cui, scherzano, ma poi mica tanto, i tre, “sarebbero stati cacciati via subito in un’ipotetica audizione”.


Il live si protrae fino alla mezzanotte con una scaletta ineccepibile che continua con “In bianco e nero”, “Salirò”, “Mentre dormi”, “Sotto casa” “’A finestra”, “Cohiba”, e sugli ultimi tre pezzi il pubblico di Roma proprio non ce la fa a star fermo su quella comoda poltrona rossa vellutata, e trasforma l’Auditorium in uno stadio su “Testardo” e “La vita com’è”, fino allo splendido omaggio a Battiato con la poetica “Stranizza d’amuri”, che chiude un concerto davvero magistrale, cadenzato in un equilibrio perfetto.

È un piacere che diventa sempre più unico che raro assistere a concerti come questo, in cui unico protagonista è il puro ed incontaminato talento degli artisti raccontato dagli stessi senza orpelli e macchinosi fronzoli, in un live che restituisce dignità ed onorabilità alla violentata ed usurpata musica italiana, che stasera con Carmen Consoli, Daniele Silvestri e Max Gazzè ritrova la sua oasi feconda.



 
 
 

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