COSMO: Che cosmotronic sia con voi e con il vostro ritmo (Recensione Concerto) #Cosmo #CosmotromicTo
- Redazione
- 26 mar 2018
- Tempo di lettura: 4 min

COSMO
Cosmotronic Tour
24 Marzo 2018
Fabrique
Milano
Voto: 7
di Luca Trambusti
E' un piccolo grande successo quello che sta travolgendo Cosmo, il Dj e producer biellese. Il tour, partito il 16 Marzo da Bologna, che arriva dopo la pubblicazione di “Cosmotronic”, è ricco di date nei club (13 appuntamenti) con ben 8 sold out ed il raddoppio su Bologna, Firenze (doppio Sold out), Torino e Roma (tutte con un sold out) e Milano che viaggia velocemente verso il doppio pienone. Quello di Cosmo è dunque un nome che riscuote successo (anche all'estero dove è stato prima di viaggiare in Italia), in grado di riempire i club con una musica perfetta per questo tipo di location.

Sul palco Cosmo porta le atmosfere del nuovo disco ed alcuni brani precedenti, mettendo in scena “un concerto non concerto” di buona fattura ma con la connotazione tipica del genere e con tutte le peculiarità dello stile di Cosmo ovvero quelle di unire l'elettronica dance con una “vocazione” d'autore. Queste anime si concretizzano anche nella struttura della scaletta: una prima parte in cui musica e parole si uniscono, una seconda in cui prevale la parte elettronica e dance ed una terza in cui trovano sintesi ed esplosione le due anime. La prima parte è da “ascoltare”, la seconda da ballare facendosi trascinare dalla musica e la terza è quella in cui ballare cantando.
Nella parte “canzone” Cosmo presenta prevalentemente i brani estratti da Cosmotronic e da una delle due precedenti produzioni (un altro lo troveremo nella parte centrale dello show). Sul palco oltre all'autore trovano spazio due percussionisti, che con le loro drum machine danno ancor più anima, sostanza e spinta alla ritmica. Il tutto ovviamente è all'insegna dell'elettronica. Cosmo ogni tanto si sposta dietro le sue macchine per produrre suoni e quando canta balla, salta e si muove per tutto lo stage. Spesso le canzoni si dilatano sino ad arrivare ai 10 minuti di “Le Voci”.
Nella seconda parte Cosmo resta da solo sul palco, a “pispolare”, girato verso il pubblico, con i tasti dei synth e consolle per produrre suoni ed atmosfere che unitamente ad un light show di buona fattura (con abbondante uso dei laser) costruiscono una spettacolo energico e “sudato” anche se a volta il pubblico sembra quasi essere “travolto” da tutto quanto arriva dal palco. Qui è il trionfo dell'elettronica, del campionamento che coinvolge anche il cantato. Le “composizioni” si perdono una dentro l'altra, seguendosi senza soluzione di continuità e lasciando che siano protagonisti il suono ed il ritmo a coinvolgere.
Ed infine la terza parte, quella in cui Cosmo, che torna in compagnia dei “percussionisti elettronici”, si scatena, canta, balla, “smanetta tasti”, incita il pubblico in un crescendo che termina con un tuffo dal palco ed una lunga “nuotata” sulle tante braccia della platea che lo accoglie da trionfatore.
Dunque uno spettacolo dove suoni, musica, luci, ritmo e pressione sonora si mischiano creando le condizioni adatte per il ballo e per il coinvolgimento.
E' uno spettacolo che mette in mostra tutti i pregi ed i limiti di questo genere di proposta. Innanzitutto si perde quella concezione classica di concerto ovvero di qualcuno che suona degli strumenti, è un “non concerto” dove è tutto elettronico, le basi, i campioni sono l'essenza e la sostanza stessa dell'esibizione. Il “musicista” in scena lavora su qualcosa di già preparato, una serie di suoni precedentemente elaborati che sono l'ossatura stessa dello spettacolo per il quale non è richiesta una strumentazione tradizionale. In alcuni momenti il musicista diventa secondario, si perde la differenza tra musica "live" e "riprodotta". Per scelta in questo caso (ma anche in altri) la "figura umana" sparisce, nascosta dalle luci e dal buio motivando la cosa con la necessità di "lasciare la musica protagonista al centro". Giusto, ma in questo caso ancor più si azzera la differenza tra live e riproduzione. Inoltre le strutture di questo stile sono assai ripetitive, un loop, un riff, una parte sonora viene ribadita per un tempo più o meno prolungato e dilatato sino a favorire una sorta di tribale “trance”, su un ritmo solitamente incalzante e martellante e sostenuto da bassi profondi, quelli che ti prendono allo stomaco. Lunghe sezioni che si ripetono per un gran numero di battute e/o minuti portano via “di testa” ma alla fine viste anche in un'ottica più musicale e quindi meno empatica, sono quasi noiose. Ancora; la sfida è la ricerca di sonorità, più estreme sono meglio è.
in questa ottica, con queste premesse Cosmo nel suo show, aggiungendo anche la parte delle luci, esegue bene, benissimo il suo compito ed il Cosmotromic tour diventa da manuale Bisogna però contemporaneamente calarsi nella volontà e nello spirito del Dj e Producer, appunto non un musicista. Si frequentano nell'ora e mezzo abbondante dello show (diamogli il suo nome) territori contigui alla musica suonata e per questo occorre un approccio diverso. Aperta la porta con la chiave giusta si entra in un mondo dove si trova soddisfazione alla proprie ricerca e desiderio, dove si trova uno “sballo” musicale e ritmi giusti per ballare. Anche chi entra “al seguito” comunque, liberandosi la mente da ogni pregiudizio, non riuscirà a non muovere almeno il piedino tanta e tale è la forza di coinvolgimento e di rapimento di questa musica al netto di una certa ripetitività.
In questo caso poi, sceso Cosmo dal palco, il ritmo va avanti sino all'alba con una serie di Dj set realizzati dagli appartenenti al progetto “Ivreatronic”, un collettivo di musica elettronica che anima una serata al mese della cittadina piemontese da cui arriva Cosmo.
Concerto pienamente gustabile dagli “adepti”, evitabile per molti altri.
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