DANIELE SILVESTRI: La festa di Milano con tanti amici (Recensione Concerto) #DanieleSilvestri #CoseC
- Redazione
- 22 ott 2017
- Tempo di lettura: 3 min

DANIELE SILVESTRI
Cose Che Abbiamo In Comune
21/10/2017
Mediolanum Forum
Assago - Milano
Voto: 7,5
di Luca Trambusti
Daniele Silvestri ha scelto Milano per una festa in musica, ha preferito il capoluogo lombardo alla sua Roma. Sul palco del Forum di Milano si è celebrato un concerto evento, un’occasione unica ed irripetibile in cui Silvestri ha messo in mostra tutto se stesso ed il suo repertorio e nel farlo ha chiamato artisti con cui già in passato ha condiviso i palchi. Immancabili Niccolò Fabi e Max Gazzè (per riformare i tre moschettieri), Manuel Agnelli (la cui collaborazione è nata proprio a Milano sul palco del Carroponte nel 2016 in occasione della Festa di Radio Popolare - Leggi qui la recensione), Carmen Consoli, con cui ha suonato la scorsa estate a Barolo e l’amico di lunga data Samuele Bersani. A questi si è aggiunto il “giovane” Diodato (con lui su “Acrobati”) e l’attore Edoardo Leo per alcune parti recitate.

Silvestri & Friends: dunque grande affollamento sul palco: si prepara una lunga serata piena di musica. E così in effetti sarà. Si sfiorano le tre ore di show con il pubblico che sfollava per riuscire a prendere l’ultima metropolitana della notte. La scaletta prevede un viaggio nel tempo, a ripercorrere la lunga carriera del cantautore romano con alcuni brani quasi dimenticati. C’è stato anche altro; infatti gli ospiti hanno (a parte Diodato) interpretato anche una canzone del loro repertorio con la band che si è messa al servizio dell’invitato.
Quello che è andato in scena a Milano è un concerto molto lungo ed inevitabilmente serrato nei tempi, solo in poche occasioni Silvestri ha potuto “concedere” qualche parola alla platea. Lo ha fatto per presentare progetti benefici, per ricordare il movimento “Agende Rosse” e ringraziare Salvatore Borsellino (fratello del Giudice assassinato dalla mafia) presente al concerto con la SUA agenda rossa. D’altronde il musicista non chiude mai la porta e gli occhi sulla situazione politica e sociale nazionale ed internazionale ed è pronto ad impegnarsi in prima persona per le battaglie che ritiene a lui vicine.
Tanta musica, tante canzoni, tanti ospiti (tutti funzionali all’intento del concerto e non forzati da esigenze manageriali o dinamiche discografiche) ed in questo contesto le canzoni di Silvestri si sono srotolate con grande fluidità, sorrette sempre da arrangiamenti potenti ma misurati. Insieme a lui una large band che non lo ha mai abbandonato se non in un paio di occasioni in cui Daniele si è trovato al piano da solo (di cui una delle due è stato per accompagnare Carmen Consoli). Arrangiamenti che ci hanno portato nel blues ed anche (un po’ ruffianamente) nel mondo della musica latina, senza dimenticare il rock, una spruzzata di sano pop e le ballate. Nel corso del lungo spettacolo non sono mancati momenti di grande “freschezza”, soprattutto quando si è riformato il trio Silvestri Gazzè Fabi. E’ ritornata subito quella complicità, quella compattezza umana più ancora che artistica che aveva contraddistinto quel bel tour. Forse tra gli ospiti il più avulso dal contesto, il più “freddo”, è stato proprio Manuel Agnelli che tuttavia ha regalato una “Male Di Miele” eccezionale (con lui il fido violinista Rodrigo D’Erasmo ed il batterista romano Fabio Rondanini) dalle quali però Silvestri è rimasto defilato, lasciando spazio in scena al “possente” performer. Con gli altri ha avuto una maggior interazione. Divertente il “duetto” con Gazzè su “Gino e L’Alfetta” con il cantautore/bassista che dimenticava il testo ed inseguiva il cantato, testo sbagliato anche dallo stesso Silvestri su “Le Cose Che Abbiamo In comune”

Nella fase finale del concerto tutti gli ospiti si sono ritrovati sul palco, ognuno ad eseguire, in compagnia degli altri, un brano del proprio repertorio in versione corale. E’ stata un’occasione unica, un momento (che si chiude con un’esaltante “Cohiba”) in cui il divertimento e la passione dal palco erano palpabili, dimostrando che in fine la “cosa che tutti hanno in comune” è l’amore per la canzone e per la propria musica e la condivisione con il pubblico.
Un solo piccolo limite (da cui ne sono discesi altri) ha marchiato la serata: l’eccessiva ricchezza del concerto, che questa volta non è stato un valore aggiunto. Infatti per stare in tempi accettabili con le esigenze di chi doveva rientrare con i mezzi pubblici (buona cosa in una Milano soffocata da smog e nebbia) tutto si è compresso, tutto ha avuto a volte un po’ il sapore di affrettato. Questo a discapito dell’intensità stessa dello show e della “rilassatezza” che deve avere un concerto soprattutto quando questo vuole essere una festa . Comunque.... averne di occasioni così.

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