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DAVID GILMOUR: Il concerto di Pompei al cinema (Recensione Film/Dvd) #DavidGilmour #LiveAtPompeii

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 12 set 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


DAVID GILMOUR

Live At Pompeii

13,14,15 Settembre 2017

Voto: 8,5

Di Luca Trambusti

A distanza di un anno dalla sua esecuzione il sunto dei due concerti che David Gilmour ha tenuto nell'anfiteatro di Pompei va in sala cinematografica per alcuni giorni (13,14,15 Settembre) per poi approdare (dal 29 settembre 2017) all'uso domestico in versione DVD/Blue Ray e CD/Vinilel (elenco sale su www.nexodigital.it e prevendite aperte)

46 anni fa Gilmour insieme ai Pink Floyd era stato protagonista di un concerto all'anfiteatro di Pompei per un film dal titolo Live at Pompei (1971 diretto da Adrian Maben) ma alora quello show fu fatto per esigenze cinematografiche a porte chiuse, in un contesto asettico, senza pubblico.

Nel luglio 2016 il tour mondiale del chitarrista inglese ha fatto tappa a Pompei per un vero concerto (anzi due serate) di fronte a più di 5000 persone. Il primo vero concerto nell'auditorium da 2000 anni, dai tempi dei gladiatori: così lo definisce il protagonista.


La sintesi delle due serate a dato luogo ad un terzo concerto “virtual)e” che, come ormai consuetudine, sarà in sala per alcuni giorni nella tecnologia del 4K.

Il film concerto, della durata di due ore, è diviso in due parti: nella prima tra il presente ed i ricordi del passato Gilmour racconta la genesi della nuova esperienza ai piedi del vulcano. Un racconto su immagini di repertorio e su scene di preparazione in studio del concerto.

La seconda parte invece ci porta dentro il concerto vero e proprio. E lì, l'emozione, pur mediata dal mezzo cinematografico, è palpabile e tanta.

Dal punto di vista tecnico la pellicola è ineccepibile, per regia, colori, inquadrature, montaggio (che indugia il giusto sui dettagli e momenti. Molto è anche frutto della produzione vera e propria del concerto. La disposizione del palco, le luci, i clip alle nel grande cerchio sono tutti di grande eleganza, sobrietà ed essenza. Non c'è nulla che sia fuori posto.

Ovviamente dal punto di vista umano il protagonista è il musicista inglese che tuttavia divide molto bene la scena con i suoi compari musicisti. La protagonista assoluta è però la musica, le canzoni e le composizioni di Gilmour e soci (siano i Pink Floyd o la moglie).

La scaletta esplora sia il passato più recente degli album da solista sia quello più remoto con i Pink Floyd. Diverse sono le reazioni a seconda di quale delle fasi di carriera del chitarrista si vada a toccare . Ovviamente le storiche composizioni della band hanno un impatto sul pubblico (anche quello in sala) diverso da quelle da solista, che tuttavia se su disco hanno lasciato qualche perplessità in versione live assumono un sapore diverso ed una forza maggiore. Tra tutte la migliore “In Any Tongue” con un grande assolo.

Del repertorio dei Pink Floyd il chitarrista si riappropria di brani che spaziano da “Meddle” (1971) a “Division Bell” (95). E' un piacere riascoltare la strumentale “One Of This Days” con una bellissima performance di Gilmour alla slide guitar. Da segnalare anche “The Great Gig In The Sky” (da “The Dark Side Of The Moon”) che grazie ai tre vocalist (di cui un uomo) assume una sfumatura soul (anche se l'originale resta migliore). Imperdibili poi le classiche “Shine On Your Crazy Diamond” e l'assolo epico della conclusiva “Confortably Numb”.

Insomma della bravura di Gilmour non ci se ne accorge certo ora, come non sarà certo questo film a consacrarlo. Tuttavia Live At Pompeii resta una grande esperienza, in parte amplificata dalla location la cui bellezza nelle immagini ne aumenta la magia. L'essenza però non è solo spettacolo ma anche musica e le composizioni. Gilmour riesce grazie e piccole sfumature, a piccoli accorgimenti e leggere variazioni negli arrangiamenti a scollarsi di dosso l'effetto “tribute band” rendendo questo concerto vivo e presente. Assente quindi anche l'effetto nostalgia.


Colpisce inoltre la presenza di Gilmour sul palco che poco concede al pubblico (anche se a tratti sorride e pare veramente divertirsi) ma focalizza l'attenzione su se stesso, diventando un “medium” della musica. Anche l'essenzialità, pur nella sua bellezza, del palco, delle luci è tutta a favore della musica stessa.

Emozione e infinita voglia di riascoltare brani epocali e qualche piccola piacevole sorpresa nel risentire quelli meno epocali della produzione solista, rendono “David Gilmour - Live At Pompeii” un film estremamente bello e piacevole. Da seguire per amanti Pink Floyd (per loro impedibile) e per tutti coloro che apprezzano una musica elegante ma non fredda.

Scaletta Film

5AM;

Rattle That Lock;

What Do You Want From Me;

The Great Gig In The Sky;

A Boat Lies Waiting;

Wish You Were Here;

In Any Tongue;

High Hopes;

One Of These Days;

Shine On You Crazy Diamond;

Sorrow;

Run Like Hell;

Time;

Breathe (Reprise);

Comfortably Numb

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