Davide Van De Sfroos: dal folk alla Synfuniia live
- Redazione
- 31 gen 2016
- Tempo di lettura: 4 min
Davide Van De Sfroos - Synfuniia Live Teatro degli Arcimboldi Milano - 31 Gennaio 2016 Voto: 9,5

Dopo aver sorpreso tutti (più o meno piacevolmente - ma pare più piacevolmente, che meno) con il suo disco orchestrale, Davide Van De Sfroos ha deciso di dare una (breve) vita live a “Synfuniia”. Le due date evento (30 e 31 Gennaio) si sono svolte a Milano al Teatro degli Arcimboldi ed il musicista lombardo ha portato a casa due sold out. 40 orchestrali (quelli della “Sinfolario”) diretti dal Maestro Vito Lo Re (autore delle trasposizioni orchestrali precedentemente suonate con l'orchestra Nazionale della radio bulgara) hanno riproposto le 14 tracce del disco rilette in chiave sinfonica tutte interpretate dalla voce di Davide. Il cantautore lagée si è presentato sul palco con un frac ricamato (lo stesso della copertina del disco) e senza la sua chitarra ma sopratutto senza il fido gruppo (completamente però non è riuscito a distaccarsene ed a farne a meno). Le due ore e mezza di spettacolo sono letteralmente volate tra musica ed intermezzi parlati di Davide che, se c'è da intrattenere il pubblico, non si tira certo indietro.
Suonare con un'orchestra implica dinamiche sonore particolari e diverse da quelle con la band. C'è da dire che i 40 elementi non “premono” più di tanto nel senso che l'orchestra non è “lanciata” a tutta velocità ma produce melodia e “sinfonia” senza mai alzare i volumi o la pressione sonora. Quello creato della sinfonica è un bellissimo tappeto sonoro su cui si stendono le canzoni, le interpretazioni e la voce di Davide e che evidenzia le storie raccontate in quei brani. L'integrazione tra testi/storie e cantato in questa occasione è perfetta, così come lo è l'equilibrio tra orchestra e canzoni. Un'insieme armonico che già si apprezzava sul disco.
Comunque De Sfroos per due brani non riesce a fare a meno di una parte della sua band: l'ottimo Davide “Billa” Brambilla al piano ed il fidato violinista Angapiemage Galiano Persico affiancano il cantautore su “40 Pass” e nella delicata ballata “Sciuur Capitan” (brano accompagnato anche dalle bellissime tavole che Claudio Villa – l'Imperatore della china, come l'ha definito Davide – ha realizzato espressamente per quel brano). Il risultato di questo intermezzo regala due brani in versione “scarna” ma più “tradizionale” ovvero senza l'orchestra.
Per i bis Davide ha scelto dapprima una formula cabarettistica rileggendo in dialetto ed in chiave dissacrante “Frank Wild Years” di Tom Waits (con un risultato divertente ma, unica pecca, un po' troppo virato verso il cabaret) per poi tornare alle sue composizioni. Oltre a “De Sfroos”, presente sul disco, l'orchestra ha ripreso (in maniera “improvvisata”) “Pulènta e galèna frègia” chiudendo così con una lunghissima standing ovation del pubblico milanese.
Di fatto questo è (stato) uno spettacolo a tutto tondo, con una doppia valenza: teatrale (nelle parti parlate – alcune anche molto divertenti ed improvvisate) e musicale. Quest'ultima percorre territori inesplorati per il cantautore, là dove s'incontrano e si mischiano musica classica, musica da film (c'è anche qualcosa di “morriconiano”) e folk. Quella di Davide Van De Sfroos è un'operazione estrema ed unica. Per questo progetto (in studio ed in teatro) ha messo da parte la sua tradizionale anima per dare vita a qualcosa di alieno, di diverso che nella sua versione live si è espressa al meglio. E' un'operazione alta e riuscita dettata dalla voglia di divertirsi, senza prendersi troppo sul serio e non certo spinta da una ricerca di qualcosa di “colto” o pensata con la voglia forzata di stupire (anche se di fatto stupisce). Questo aspetto lo si capisce maggiormente nella versione live del progetto, dove le parti musicali s'intrecciano con le parole e dove alcune semplici spiegazioni chiariscono in maniera lampante il concetto e dove l'interazione tra canzone originaria e rilettura è perfetta.
Inoltre poter stare sul palco in questo modo soddisfa la voglia d'intrattenimento che spesso accompagna i live di De Sfroos ma allo stesso tempo mostra anche l'abilità d'interprete del musicista lombardo. In generale c'è la perfetta sinergia tra l'idea del Maestro Lo Re che ha pensato di fare delle colonne sonore alle storie di Davide ed il suo modo di reinterpretarle calcando l'accento sulla parte letteraria e sulla storia raccontata da ognuno di questi piccoli quadretti.
Dunque spettacolo perfetto che chiarisce il disco sino in fondo e grazie al quale anche le ombre che segnavano il disco si illuminano. Bravissimo.
Peccato che, salvo casi particolari e fortunati, questo spettacolo, per gli eccessivi costi di produzione ed organizzativi, non potrà ripetersi. Il 4 Febbraio poi partirà il "Folk CooperaTour", un ritorno alle origini del folk. Durante le tappe Davide sarà accompagnato dagli Shiver, band di Lecco composta da Lorenzo Bonfanti (chitarra, percussioni, voce), Stefano Bigoni (piano, lap-steel, tromba, voce), Andrea Verga (banjo, chitarre, mandolino, voce), Stefano Fumagalli (contrabbasso) e Luca Redaelli (violino).
Scaletta:
Il duello Grande hotel El calderón de la stria La figlia del tenente Il dono del vento Mad Max Brèva e tivàn Goga e Magoga Ninna nanna del contrabbandiere
40passi Sciuur Capitan
Akuaduulza Yanez Il Reduce La balera
Bis Frank Wild Years De Sfroos Pulènta e galèna frègia
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