top of page

EDDA: Che bello il rock utopico che si fa anthem ed è pure sold out (Recensione concerto) - #Edda #S

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 18 mar 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


EDDA

EDDA

Venerdì 17 Marzo 2017

Serraglio, Milano

Voto: 8

di Massimo Pirotta

Immagini di Roberta Viganò. E' bene ribadirlo: se si smette di sognare non rimangono che gli incubi e le inadeguatezze del quotidiano. E il concerto di Edda ne è la migliore testimonianza. Un set ineccepibile nelle sue timbriche rock: umaniste, bandautorali, implacabile in quanto energico e con molto da buttar fuori, dirimpettaio e stradaiolo con e nella vita stessa. Edda è particolarmente loquace, si concede alla platea con "fare alla mano", ironizza su se e su tagliatori di teste dell'odierno (ci sono Equitalia come un brano inviato al Festival di Sanremo ma rispedito al mittente). Il pubblico è quello delle grandi occasioni ed è parte integrante e attiva del concerto. Pur essendo pigiato come (tante, una "tanta") sardina si mostra affettuoso, con braccia alzate che sono fattore corale, coglie al volo il "terzo tempo" (prima i riflettori puntati sui Ritmo Tribale, poi la lunga assenza ed infine il graditissimo ritorno vestito a nuovo).


Elogio casual che è superficie visivo-sonora di quei tocchi e rintocchi capaci di provocare entusiasmi, sussulti e che mette bene in vista una sempre più desiderante creatività. Edda e soci ben lontani da molte avarie del rock attuale bensì docenti capaci di suggerirci l'arte del sapersi relazionale.

Sul palco ci sono anche Luca Bossi (basso, chitarre, tastiere), Killa (chitarra) e Fabio Capalbo (batteria). Una band ben rodata, che si autorigenera attraverso una scaletta in crescendo di una ventina di canzoni tra l'ieri, l'oggi e organici futuri e possibili.

Edda, come si sa, è un grande cantante ma quello che maggiormente attrae in lui è il suo sapere comporre e posizionarsi in un songbook che è la vera "voce guida". Perchè fortemente prospettico, inguaribilmente famelico e tutto aderente all'imperativo "a testa alta" (nonostante tutto).

Parole come input zodiacali: la cura, la nudità, lo straziare, il dubbio, la punizione, il darsi torto, il silenzio rumoroso, la speranza, la dimenticanza, le stagioni dell'amore.

Un melting-rock volutamente strabico e magari con due occhi dai diversi colori. Edda è un pacifico lottatore nel mondo delle sette note, puro perchè istintivo e attraente perchè analitico esistenziale.

Figura chiave del rock made in Italy e si è ascoltato: "Bellissima" con una granitica intro, "Robe" quasi un appello/preghiera cantato e suonato da funambolici animali da palcoscenico, "Pater" voglio sangue da chi beve sangue, "Coniglio rosa" un insieme di frammenti fiameggianti, "Liberazione" in corsa su un cavallo bianco.

L'apice: "Pensiero d'amore" tutta rock e martello, "Milano" sapessi come... strana, altra, ponteggiata, transessualizzata, incarcerata e il botto finale di "Mademoiselle" che è documento, foto d'epoca e qui proposta dando ulteriori colori a smalto. Un acrobatico e atletico live (r)esistente: di questo si è trattato.

E da non dimenticare che "diabolicamente" nel nuovo disco "Graziosa utopia" fanno capolino (guest star), tra gli altri, Giovanni Truppi, Federico Dragogna dei Ministri, Sebastiano De Gennaro, Silvia Colli... così, tanto per evidenziare che anche il post-sabbatico può profumare d'infinito.

La scaletta: "Santo", "Benedicimi", "Bellissima", "Robe", "Pater", "Signora", "Brunello", "Innamorato", "Stellina", "Picchiami", "Zigulì", "Spaziale", "Piccole isole", "Coniglio rosa", "Liberazione", "Arrivederci a Roma", "Pensiero d'amore", "Milano", "Sai bene", "Mademoiselle", "Dormi e vieni"

Le prossime date del tour: Latteria Molloy, Brescia (18.03), Locomotiv, Bologna (23.03), Karesmaki, Arezzo (24.03), Dejavu, Sant'Egidio Vibrata (14.04), Monk, Roma (20.04), Scumm, Pescara (21.04), Smav, Santa Maria a Vico (22.04), Groove Live, Foggia (23.04), Teatro dell'Acquario, Cosenza (24.04)


 
 
 

Comments


bottom of page