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ELIO E LE STORIE TESE: La band si racconta nel tour d'addio di Rocco Tanica

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 2 mag 2016
  • Tempo di lettura: 3 min


Elio E Le Storie Tese Piccoli Energumeni Tour 2016

Assago Milano Mediolanum Forum

29 Aprile 2016

Voto: 6,5

Tutto quello che è successo sul palco in occasione della data milanese del “Piccoli Energumeni Tour 2016” di Elio E Le Storie Tese è passato in secondo piano rispetto alla notizia choc che è arrivata verso la fine del concerto: Rocco Tanica, tastierista ed autore della band, lascia l'attività live con gli Eli (il rapporto continuerà invece nella parte in studio e di scrittura). In effetti era da un po' che Sergio Conforti diradava le sue presenze live lasciano aperta la porta a molte illazioni. Anche l'inizio del concerto di Milano è stata un'occasione di assenza. Alle tastiere sedeva “Carmelo” (l'ottimo Vittorio Cosma che ben si adatta alle follie della band). Elio annuncia l'assenza di Rocco dovuta ad impegni con sua zia, promettendo però che più tardi sarebbe arrivato. Lo storico membro della band è stato presentato, al momento opportuno, con uno dei consueti siparietti della band introducendolo come il suo sosia vincitore del concorso per sostituire Rocco Tanica lasciando così già intuire qualcosa. Ma è lo stesso Tanica a confermare quanto stava accadendo dicendo che ringraziava per questi 35 divertenti anni ma che il giro di giostra era terminato. Poco dopo Elio da parte sua avallava la notizia annunciando che sarebbe stata l'ultima volta che suonava “Il Vitello Dai Piedi di Balsa” a Milano e che per ascoltarlo altre volte bisognava seguire il tour.

Prima di questa notizia esplosiva (Rocco se ne va perché non sopporta più i ritmi dei live) c'è stato il concerto in un Forum pieno e con le sedie sul parterre (evidentemente lo pubblico inizia ad avere una certa età e richiede più comfort – ed io sono assolutamente d'accordo). Questo “Piccoli Energumeni Tour 2016” è un excursus nella lunga carriera della band, un tour celebrativo costruito forse anche per l'addio di Rocco al palco. Una scaletta ben costruita (pur con qualche assenza) con 28 brani che raccontano il lungo cammino di Elio e Le Storie Tese, gruppo che ha segnato la storia della musica ed anche del costume in Italia, rappresentanti del “rock demenziale” etichetta da cui non hanno mai fatto nulla per allontanarsi.

Quelle che portano in giro con questo tour è uno spettacolo in cui tutti gli elementi della band sono presenti e la composizione dello show si basa sugli ingredienti tipici: comicità (demenziale), grande abilità tecnica, siparietti comici ed “escursioni” cabarettistiche/teatrali affidate soprattutto a Mangoni ed i suoi balletti, personaggi ed irruzioni in scena. In questo senso lo spettacolo è garantito ed il pubblico apprezza e si diverte. Niente da dire sull'aspetto tecnico musicale. La bravura di ognuno dei membri della band (Elio per primo) è indiscutibile, il loro sound è potente ed eclettico con escursioni in differenti generi musicali. Qualche perplessità PERSONALE in più per l'ambito testuale e concettuale. Non tutto è così divertente, a volte la ricerca della comicità pare un po' forzata, infantile anche se non mancano testi arguti, canzoni furbe e “di rottura”; paiono però più episodi che sostanza strutturale. Divertentissimo il momento “discoteca svizzera” con Meyer che si trasforma in DJ Mendrisio (dando sfoggio di grandi abilità tecniche e d'intrattenimento). Ma qui siamo nell'ambito del Cabaret Rock (più che Rock Cabaret).

Inoltre se il testo e le parole sono significative ed importanti occorre che siano chiaramente udibili (anche a chi le conosce a memoria) e questo a Milano non è successo!

Al Forum sulle note di “Super Giovane” ad accompagnare lo show di Mangoni la presenza di Diego Abatantuono, mentre per tutto lo show Paola Folli regala le sue doti vocali agli ascoltatori

Un live di EELST, così come i dischi, è un insieme di battute, di comicità, di eclettismo musicale, di sberleffo e di trovate sceniche. Non sempre tutto riesce ma quando riesce sino in fondo il risultato è di altissimo livello. Variabile è anche il grado di riuscita: c'è chi apprezza prima chi invece richiede di più. E di conseguenza lo stesso livello di apprezzamento determina il voto del “personale cartellino” di valutazione del lavoro (live ed i studio) della band. PERSONALMENTE molto spesso viene in mente la “Musica Ribelle” di Eugenio Finardi quando dice: “La musica non è male quello che non reggo sono solo le parole.....” ma questo è un giudizio PERSONALE che il pubblico del Forum sicuramente, visto l'apprezzamento ed il coinvolgimento non apprezzerà.


 
 
 

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