ELISA: Un concerto è energia indelebile - Parte 2 (Intervista) #Elisa #TogetherHereWeAre
- Redazione
- 26 lug 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Foto di Carolina Amoretti
ELISA
Ci racconta il suo grande progetto
Together Here We Are
4 date in Arena Verona
INTERVISTA (Parte 2)
di Luca Trambusti
Come hai costruito le scalette?
La scelta è stata dettata dalle canzoni stesse, nel senso che c'erano alcuni brani che, per struttura e stile, potevano solo essere riarrangiate in uno stile piuttosto che un altro.
In genere però più vado avanti, più faccio canzoni e più faccio fatica a fare la scelta della scaletta. A fare concerti molto lunghi ci ho provato, per me è bello, ma ho paura di annoiare e che per il pubblico diventi pesante. Io di mio sarei per le 10 ore di palco ma penso al pubblico......
E' dunque difficile far convivere i repertori e mettere più possibile le canzoni che il pubblico ama e che amo anche io ed allo stesso tempo per onestà e purezza artistica darmi un po' di libertà su scelte di altri brani oltre i singoli, brani che mi va di mantenere. Sto cercando di fare un lavoro di equilibrio.

20 anni di carriera. Come li valuti dal punto di vista discografico e da quello live?
Dal punto di vista discografico sono abbastanza contenta, ho sempre creato quello in cui credevo. Sono sempre arrivata al momento dell'incisione con le idee precise su ciò che volevo. So già che questo è molto perché non sempre è facile mantenere il filo con ciò che vuoi realmente fare. Sulla strada ci sono tanti ostacoli, problematiche e situazioni complesse. Però mi fa piacere che tutti i miei dischi abbiamo una loro anima che io riconosco e che tutti siano usciti come volevo uscissero. Mi fa piacere anche ogni volta rivedere una foto del periodo che stavo vivendo e questo è quello che fa la musica: celebra la vita e se riascoltando ritrovo tutto ciò che ho fatto vuol dire che i conti tornano.
Nel rivedere quella fotografia non arriva mai una lacrima??
Una lacrima?!?!?!?…. secchiate. E' normale. Mi fa impressione anche il tempo che passa.
Ora hai cambiato etichetta (da Sugar a Universal NdI). Cambierà qualcosa?
Spero di no e se deve cambiare che cambi in meglio. Ho un approccio molto viscerale, puro ed organico con ciò che faccio. Sono molto contenta della nuova situazione e dei nuovi collaboratori con cui mi sto trovando bene. Comunque il centro di quello che faccio non c'entra con la discografia, avviene in ogni caso, Sì certo tutto quello che sta intorno è importante ma non al punto tale da dover cambiare la musica. Spero di aver un buon supporto. Abbiamo deciso di aspettare per poter fare un po' di ricerca sull'album e questo mi dà tempo per scrivere e trovare ciò che voglio dire. La vivo come una ripartenza anche in occasione del ventennale e tutto mi pare strano.
Per il live invece che bilanci fai?
Ho un bellissimo rapporto con i concerti. Li ho sempre trovati dei momenti di grande liberazione, sfogo e condivisione. Mi piace anche la vita in tour, sono un animale da palco e da tour, sono zingara, mi adatto e posso stare in giro una vita e non me ne accorgo. Anzi il momento del tour è esaltante e di aiuto nella realizzazione degli album sopratutto se lo faccio subito dopo essere scesa dal palco, tutto diventa più istintivo cosa che in studio perdi dove tutto è celebrare. In tour capisci meglio le cose e la gente. Sì amo moltissimo i tour, aiutano a capire chi siamo e perché lo facciamo.

Quindi nella realizzazione di un brano pensi molto alle canzoni in funzione del live?
Pensiamo ANCHE a questo, Andrea (Rigonat, chitarrista e marito di Elisa NdI) in questo è molto attento, pensa all'aspetto live. Io cerco invece di separare. Non è un'ossessione ma è un pensiero presente, sopratutto la gente. Cerco sempre di immaginarmi quel brano in un concerto, mi aiuta a capire cosa deve succedere.
Cosa ti aspetti dal giro di giostra di questi concerti?
Io non mi aspetto mai niente e non ho tempo per pensarci, non ho aspettative ma speranze.
Quali sono allora le speranze?
Di portare a casa qualcosa di grande, di bello che si trasformi in energia buona per tutti. I concerti sono una bellissima scusa per uno scambio di energia positiva, che serve, che smuove. Per cui io spero sempre che sia energia indelebile, profonda e che la si porti a casa.
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