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ERMAL META: Musica, parole e sentimenti fanno breccia al Carroponte (Recensione Concerto) #ErmalMeta

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 17 lug 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


Ermal Meta Live @ Carroponte Milano

ERMAL META

Vietato Morire Tour

15 Luglio 2017

Carroponte

Milano

Voto: 8

Di Miki Marchionna

Quel pop capace di far soffermare l’ascoltatore sul significato di ogni verso, che apre nella sua mente uno scenario, che evoca un’immagine, suscita un’emozione, che con le sue melodie semplici e mai banali cattura e fa venir voglia di aprire le braccia, chiudere gli occhi e arrendersi alle note. È questo il pop che Ermal Meta ha portato in scena sabato 15 luglio al Carroponte di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano.


Uno show di ben due ore in cui il cantautore di origini albanesi, venuto alla ribalta in seguito al terzo posto a Sanremo 2017 e alla presenza al serale del programma TV “Amici’’ nelle vesti di giudice, ha incantato il pubblico con una lunga lista di canzoni, spaziando dai recenti successi a piccole perle nelle cover.

Lo show ha inizio poco dopo le 21,30 nel mezzo di una piacevole serata estiva. Ermal parte subito con “Odio Le Favole’’, brano con cui ha preso parte al Festival di Sanremo tra le nuove proposte, direttamente dal primo album come solista “Umano’’ targato 2016 .

Palco e scenografia sobri: sullo sfondo un grande drappo nero con due ali bianche e la scritta “Vietato Morire Tour’’, nome della tournée appunto. Ciò che colpisce subito, invece, è l’acustica perfetta. Tutti i volumi degli strumenti sono ben calibrati e la voce dell’artista si sente forte e chiara. Un aspetto per niente scontato e grande punto di forza di tutto il concerto.


Si prosegue con “Pezzi di Paradiso’’ e l’autobiografica “Lettera a mio padre’’. Ermal, in t-shirt bianca e giacca nera, solito ciuffo ribelle e capelli arruffati, si dimostra pieno padrone del palco e non si risparmia in salti e sali e scendi per restare in contatto col pubblico. Scaltro nell’imbracciare una chitarra e l’altra, esclama: «Il vostro amore mi salva!», prima di partire con la prima hit “Gravita Con Me’’.

Meta, poi, accenna le prime due parole della struggente “Piccola Anima’’, lasciando fare il resto ai fan e riacciuffando il brano dall’inizio. Primo momento magico del live, a cui segue il nuovo singolo “Ragazza Paradiso’’, con tanto di piccolo flash mob con alzata di cartelli colorati tra le prime file con su scritti i nomi delle ideatrici.

«Non c’è nulla di scontato nei piccoli momenti di felicità che sembrano leggeri, ma la gioia è una cosa seria in realtà e voi me ne date tanta – confessa il cantante rivolgendosi al suo uditorio – per me non è scontato avervi qui davanti oggi. È un regalo bellissimo».

Oltre a suonare e cantare, Ermal Meta è anche, e forse soprattutto, uno scrittore. L’universo pop italiano è ormai disseminato di brani che portano la sua firma. Come nel caso di “Era Una Vita Che Ti Stavo Aspettando’’, cantata da Francesco Renga, ed eseguita al Carroponte. È il primo vero lento della serata, con le coppie di innamorati impegnate a ballare e ad abbracciarsi.

La canzone fa da apripista alla parentesi acustica, chitarra e voce, seguita da “New York’’ e da “Un Pezzo Di Cielo In Più’’, pezzo scritto ai tempi in cui Ermal militava nella band “La Fame di Camilla’’. L’atmosfera intima creatasi sembrava invocarla, e lui la fa: “Hallelujah’’ di Leonard Cohen. Pulita e più fedele alla versione di Jeff Buckley, nella prima parte dolce e sussurrata, mentre nelle battute finali più ‘arrabbiata’. E in tema di cover, non poteva mancare “Amara Terra Mia’’ di Modugno, con cui Meta ha vinto la serata delle cover all’Ariston. Luci completamente spente e la voce del cantautore che si fa lirica. Ennesima chicca dello show, a cui andrà ad aggiungersi nella terza parte persino “Creep’’ dei Radiohead.

L’ultima parte, infatti, è caratterizzata da cambi repentini di ritmo, atmosfere e suggestioni. Dal grande successo sanremese di “Vietato Morire’’ in grado di ringalluzzire il pubblico, alla malinconica “Voce del Verbo’’, fino alla più movimentata “Bionda’’. Ma è con “Straordinario’’, canzone resa celebre da Chiara Galiazzo e riproposta in chiave decisamente più rock da Ermal Meta, che il pubblico del Carroponte dà il meglio di sé saltando e cantando a squarciagola. Fa festa anche chi ha preferito spiare il concerto da oltre i cancelli per strada. Il pre-finale non poteva che essere affidato alla magnifica e commovente “A Parte Te’’.


Il palco a Ermal piace e non perde occasione per dimostrarlo, regalando le ultime due canzoni. Soltanto lui, la sua chitarra e la sua voce. Saluta tutti prima con “Invecchio’’ e infine con “I Will Follow You Into The Dark’’ degli statunitensi Death Cab For Cutie.

Cala così il sipario sul concerto di Ermal Meta, un artista poliedrico non solo nella scrittura di musica e testi che ha donato al mondo della musica made in Italy, ma anche nella dimensione live in cui riesce a dosare sapientemente un pop accessibile a tutti, energia, sentimenti e parole capaci di toccare il cuore e l’anima di chi le coglie.


 
 
 

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