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FIRENZE ROCKS: System of a Down e Prophets of Rage. Ce li racconta Matteo Baesso (Io C'Ero) (Rec

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 27 giu 2017
  • Tempo di lettura: 4 min


System of a down

SYSTEM OF A DOWN E PROPHETS OF RAGE

Firenze Rocks

25 Giugno 2017

Arena Visarno

Firenze

di Matteo Baesso.

SYSTEM OF A DOWN E PROPHETS OF RAGE INFIAMMANO L'ARENA

Firenze è letteralmente invasa da fan dei System of a Down e dei Prophets of Rage, i due headliner della giornata conclusiva del Firenze Rocks. Il Festival ha ospitato, nei due giorni precedenti, l'unica data italiana degli Aereosmith (affiancati dai Placebo) e lo show in solitaria dell'energico frontman dei Pearl Jam, Eddie Vedder.

Alla Visarno Arena l'atmosfera inizia a scaldarsi già dalle prime ore del mattino, migliaia di persone si incanalano in lunghe code attendendo l'apertura dei cancelli e l'inizio degli show.

Attorno alle ore 16:00 sul palco inizia a muoversi qualcosa, in successione Appaloosa, Mallory Knox e Don Broco scaldano il pubblico sotto i trenta gradi di Firenze, regalando due ore e mezzo di buona musica. La loro potenza è quello che i fan volevano sentire prima di entrare nel clou della serata.


Un breve Djset di Virgin Radio lascia spazio ai Prophets of Rage, band formatasi quest'anno mixando componenti di Rage Against the Machine (l'incomparabile Tom Morello alla chitarra, il bassista Tim Commerford e il batterista Brad Wilk), Cypress Hill (il rapper B-Real) e dei Public Enemy (Chuck D). Malgrado problemi con il volume i Prophets of Rage scatenano i propri fan con vecchi e nuovi brani, da “Know your enemy” alla più recente “Unfuck the world”. I rapper B-Real e Chuck D si alternano in un impattante gioco di voci mentre Morello gioca con le sue particolarissime chitarre come un bambino gioca alla Play Station. Conclude la loro esibizione “Killing in the name”, la canzone che più ha rappresentato i Rage Against the Machine nel corso degli anni. Il pubblico si è lanciato in un pogo sfrenato.


I Prophets of Rage, oltre alla musica, si portano dietro un importante messaggio politico contro la disuguaglianza sociale e Donald Trump. Le chitarre di Tom Morello sono decorate da scritte come “Arm the homeless” (arma i senzatetto) e “Soul Power” (potenza dell'anima), sullo sfondo del palco campera un'enorme bandiera rossa raffigurante una mano con il pugno chiuso alzato e, durante il concerto, Morello non ha esitato a mostrare il retro della sua chitarra con la scritta “Fuck Trump”.

Mettendo un attimo da parte il loro Rock più duro i Prophets si sono lanciati nella cover di “Like a stone” degli Audioslave, in memoria di Chris Cornell. Alla voce Serj Tankian dei System of a Down. Tankian, con la sua magnifica estensione vocale, ha regalato al pubblico della Visarno Arena attimi toccanti e di grande profondità emotiva, i balli sfrenati della folla si sono interrotti e hanno lasciato spazio a qualche lacrima. Raramente si è potuto assistere a momenti così toccanti durante concerti prevalentemente Metal ed Hard Rock.

Al calar della sera il palco si illumina ed un boato assale l'arena, Serj Tankian riappare sul palco assieme a Daron Malakian (chitarra e cori), Shavo Odadjian (basso) e John Dolmayan (batteria); meglio conosciuti come System of a Down.


Dopo la breve intro di “Soldier Side” i quattro si lanciano nella devastante “Suite Pee” con l'immenso growl di Tankian, poi “Prison Song” ed ancora “Violent Pornography”. Con la folla già in delirio la più lenta “Aerials” viene accompagnata dal canto unico di tutti gli spettatori. Il Nu Metal continua a fare da filo conduttore del concerto fino a “Radio/Video”, pezzo con una forte inclinazione folk e facilmente ballabile. Ecco il turno di “Hypnotize”dove la voce calda e distesa di Tankian porta una grandiosa atmosfera alla Visarno Arena.

Il pubblico è letteralmente scatenato, è rarissimo vedere i System of a Down in Italia ed i fan che li hanno aspettati in gloria vogliono vivere appieno l'esperienza; i 60000 pogano, pogano ed ancora pogano. L'accoppiata “Psycho” e “Chop Suey” (sempre eseguita dal gruppo come un distico inseparabile) è forse il momento più intenso di tutto lo show. In “Chop Suey!” (la “punta di diamante” dei System of a Down) la chitarra di Malakian si fonde alla perfezione con la linea di basso e la batteria aiuta a scandire il velocissimo rap di Tankian. Dopo i lunghissimi applausi di approvazione Malakian prende in mano il palco e, con “Lost in Hollywood”, porta il pubblico ad immaginare la Los Angeles in cui è cresciuto. “Question!”, alternando arpeggi sopraffini con sezioni molto più “Hard” invita il pubblico a cantare, ed ovviamente questo risponde prontamente. Malakian torna ancora protagonista con la bellissima “Lonely Day”, poi è il turno di “War?”. Con “B.Y.O.B.” il palco è invaso da una fusione di Metal, Hard Rock e dal tipico folk dei System of a Down, dovuto alle loro origini armene. Durante “Toxicity” il chitarrista Malakian incita la folla a creare un corridoio tra lo spazio sotto il palco (riservato all'inner pit) e il resto dell'arena dove potersi scatenare al ritmo dell'incalzante e distorta chitarra. Cosa sia successo al lancio del riff non ha bisogno di spiegazioni. “Sugar” chiude l'esibizione. Dai 60000 spettatori si alza un imponente coro per i bis ma il gruppo non tornerà sul palco.

I System of a Down sono stati pazzeschi ma quel gigante di Serj Tankian (50 anni il prossimo 21 agosto) abita su un altro pianeta; non ha bisogno di muoversi, non ha bisogno di ballare o fare cose assurde sul palco (a quello ci pensa Malakian), la sua profondità, il suo falsetto e la sua completezza lo trasformano in uno dei miglior cantanti della scena Rock moderna e passata.

La speranza di poterli rivedere è alta, durante lo show proprio Tankian ha espresso bellissime parole verso l'Italia, affermando di trovarsi nel miglior paese del mondo con “the best food and the best people”.


Ecco la scaletta completa del concerto.

Prophets of Rage:

  • Prophets of rage

  • Testify

  • Take the power back

  • Guerrilla Radio

  • Unfuck the world

  • Bombtrack

  • Fight the power (Public Enemy cover)

  • Can't Truss

  • Insane in the brain

  • Bring the noise

  • Jump around (House of Pain cover)

  • Sleep now in the fire

  • Like a stone (Audioslave cover con Serj Tankian dei System of a Down)

  • Know your enemy

  • Bullet in the head

  • How I could just kill a man

  • Bulls on parade

  • Killing in the name

System of a Down:

  • Soldier side

  • Suite pee

  • Prison song

  • Violent pornography

  • Aerials

  • Mind

  • Mr. Jack

  • Devil

  • Needles

  • Radio/Video

  • Hypnotize

  • Dreaming (intro)

  • Pictures

  • Highway song

  • Darts

  • Bounce

  • Suggestions

  • Psycho

  • Chop suey!

  • Lost in Hollywood

  • Question!

  • Lonely day

  • War?

  • B.Y.O.B.

  • Toxicity

  • Sugar

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