top of page

FRANCESCO DE GREGORI: Musica e poche parole.... e solo di rimbrotto

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 12 lug 2016
  • Tempo di lettura: 3 min


Francesco De Gregori

FRANCESCO DE GREGORI

“AMORE E FURTO tour 2016”

8 luglio 2016

Alessandria

Voto: 7

di Daniela Esposito

Non delude ma neanche esalta il concerto di Francesco De Gregori alla Cittadella di Alessandria dell'8 luglio, dove il “Principe” è stato chiamato ad inaugurare una serie di grandi appuntamenti con la musica italiana. Due ore esatte di canzoni, pochissime parole e qualche rimbrotto. La serata è calda, le zanzare non risparmiano e un certo nervosismo serpeggia dell'aria.

Il palco si anima pochi minuti dopo le 21 e 30 quando un De Gregori solitario appare imbracciando la sua chitarra per dare il via alla musica. Parte con “Pezzi di vetro” tra le ovazioni del “pubblico pagante” (circa mille e cinquecento persone, si vocifera). Poi entra la band ed è “L'agnello di Dio” e ci si agita sulle sedie con il muro di suono della corposa formazione: il “capobanda” Guido Guglielminetti al basso, Paolo Giovenchi e Lucio Bardi alle chitarre, Alessandro Valle alla pedal steel guitar e al mandolino, Alessandro Arianti all'hammond e al piano, Stefano Parenti alla batteria. Elena Cirillo al violino e ai cori,Giorgio Tebaldi al trombone, Giancarlo Romani alla tromba, Stefano Ribeca al sax e lo stesso De Gregori che diverse volte nel concerto ha suonato l'armonica e solo in pochi casi ha lasciato la chitarra. Da quel momento è una carrellata di successi, anche se mancano all'appello brani come Alice, Niente da capire, Viva l'Italia, Pablo, Il bandito e il campione o Bufalo Bill che peraltro da anni è assente dalle scalette. Ma con un repertorio così ricco è inevitabile lasciare da parte alcuni classici, che potrebbero comunque ricomparire in altre date del tour.

C'era invece Generale in una nuova versione, un po' hawaiana, ennesima reinvenzione di questo pezzo che De Gregori ha spesso riarrangiato da vivo. Rimmel invece è stata introdotta da un bel duetto di chitarre acustiche. Per il resto le canzoni sono rimaste abbastanza fedeli alle versioni originali su disco o comunque alle riletture nei concerti degli ultimi anni, come Battere e levare molto veloce e country. Una scelta inconsueta per il cantautore romano che è solito rimaneggiare, in alcuni casi stravolgere, i suoi pezzi dal vivo.

Tra i brani meno noti, ma frequenti nei live degli ultimi anni, c'è L'Angelo (da Calypsos del 2006), con la sua dolce e ritmata leggerezza per spiegare ad un bambino cos'è la morte, o II panorama di Betlemme. De Gregori come gli capita da qualche tempo si muove molto sul palco, non è per niente ingessato, accenna anche a qualche passo di danza. L'aria però è tesa, si diceva, e lo si capisce dal fatto che, poco dopo l'inizio del concerto, il Nostro si affaccia dal palco per parlare con gli uomini della sicurezza. Passano solo pochi brani quando, durante “La storia”, De Gregori si interrompe di colpo, infastidito da un fan che si era avvicinato troppo al palco per riprendere il concerto col telefonino. “Chiedo scusa, riprenderemo questa canzone dopo ma credo che infastidisca anche voi. Lo so che forse è un atto di amore, anzi, non lo so cos'è che vi spinge ad alzarvi dalle sedie, attraversare questo corridoio e arrivare fin qui per filmare...”. Poco più di un mese fa anche la pop star Adele a Verona aveva rimproverato una fan per lo stesso motivo: “smetti di filmare e goditi lo spettacolo”, le aveva detto.

Ad ogni modo il rimbrotto del “Generale” è stato un modo come un altro per sentirlo parlare visto che, a parte qualche parola per presentare la band e i brani di Dylan (“Non vi voglio imbrogliare, questi non li ho scritti io, li ho solo tradotti”) si è trattato, come spesso succede con de Gregori, di un concerto di poche parole.

A proposito dei brani tratti dal suo ultimo “De Gregori canta Bob Dylan – Amore e Furto” in scaletta ad Alessandria c'erano “Non dirle che non è così”, “Un angioletto come te” e “Servire qualcuno”. Mentre “Come il giorno” arriva al primo bis, seguita da “La donna cannone” e da “Buonanotte fiorellino”, arrangiata come spesso negli ultimi anni riprendendo “Rainy Day Women #12&35” di Dylan, che chiude ufficialmente la serata.

Quella di Alessandria era la quarta tappa del tour estivo di Francesco De Gregori.


 
 
 

Comments


bottom of page