FRANCESCO PIU e DOYLE BRAMHALL II: Il blues acustico ed elettrico sul mare (Recensione Concerto) #Fr

Redazione
3 lug 2017
Tempo di lettura: 3 min

DOYLE BRAMHALL II & FRANCESCO PIU

30 Giugno 2017

Riviera Jazz & Blues Festival

Celle Ligure (Sv)

Voto Francesco Piu: 8

Voto Doyle Bramhall II. 7,5

Di Giorgio Zito

Il noto club savonese Raindogs House organizza quest'anno un interessante festival itinerante per la riviera ligure, il Riviera Jazz & Blues Festival. Quattro date in quattro paesi diversi, all'insegna della musica di qualità. Si apre a Celle Ligure, con una data in comune con il Boom Celle Blues Festival, piccola ma agguerrita manifestazione dedita alla musica blues. Una doppia serata che prevede sul palco due chitarristi di spicco, l’italiano Franceso Più e l'americano Doyle Bramhall II, già spalla di Roger Waters e autore, produttore e chitarrista di Eric Clapton, oltre che titolare di cinque dischi, due con la formazione degli Arc Angels e tre a nome proprio.

Apre il chitarrista sardo Franceso Più che si presenta in formazione duo acustico, accompagnato da un giovanissimo batterista fenomenale, il ventunenne Giovanni Gaias, per un’ora di musica ad alto tasso emotivo. Scatenati, coinvolgenti e perfettamente affiatati, i due propongono un viaggio di un'ora nella musica blues. Piu ha a sua disposizione due chitarre acustiche ed una resofonica, suonate con una tecnica impeccabile sia in flat picking che in slide, e presenta brani del suo repertorio e dell'ultimo lavoro Peace & Groove, e una You Gotta Serve Somebody (B. Dylan) da applausi. Il batterista dal canto suo è un vero spettacolo nello spettacolo: preciso e fantasioso, capace di rubare la scena in più occasioni al chitarrista, tanto che nel finale si scambiano i ruoli: Piu alla batteria e Gaias a chitarra e voce. Un duo acustico con la potenza di una band elettrica, e Piu si conferma uno dei migliori e più genuini bluesman italiani.

Pochi minuti di pausa e sale sul palco la star della serata, Doyle Bramhall II, figlio d'arte con un curriculum notevole. Inizia il suo set con un rock di stampo classico e chiude dopo cira novanta minuti con un hard blues che sconfina nell'improvvisazione jazz e nel feedback. In mezzo, il pubblico è travolto da tonnellate di assoli del chitarrista mancino dalla tecnica particolare (usa chitarre "mancine", ma con le corde rovesciate, come fosse una chitarra da destri tenuta al contrario). Bravissimo nei brani slow blues (splendido in My People), meno coinvolgente quando scivola verso il rock mainstream. Ottima la band, con Anthony Cole, un batterista che in finale si è esibito al sax, Adam Minkiff secondo chitarrista ottima spalla del leader anche solista alle tastiere, e Ted Pecchio bassista fenomenale. Il concerto è quasi interamente dedicato all’ultimo album, Rich Man, e questo lascia forse un po’ di delusione in chi si aspettava anche brani dei lavori precedenti. All’album del 2001 Welcome Data, il compito di aprire e chiudere la serata, poi spazio a dieci brani del nuovo disco ed a un omaggio ai Beatles, con una versione abbastanza calligrafica della lennoniana She Said She Said, (dal capolavoro Revolver), ma con uno scatenato assolo nel finale.

Una serata di ottima musica live, che ha aperto questa nuova rassegna sotto i migliori auspici. Complimenti dovuti agli organizzatori ed all'Amministrazione Comunale, che ha avuto il coraggio di investire in una serata di musica blues ad ingresso gratuito, ritrovandosi una piazza piena non solo di turisti, ma anche di appassionati accorsi per l'occasione nella piccola città savonese.

La rassegna Riviera Jazz & Blues Festival prosegue il 6 luglio con Jon Cleary + Dany Franchi a Spotorno, il 7 luglio con The Sun Ra Arkestra a Finale Ligure e chiude l’8 luglio con The Mahones + Chantal And The Chain Gang a Savona.