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ILARIA PASTORE + MEDI': Il 9 agosto in concerto al Carroponte - #IlariaPastore #Medì #CarroPonte

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 2 ago 2016
  • Tempo di lettura: 2 min


ILARIA PASTORE +

MEDI'

CARROPONTE

SESTO S.G. (MI)

Ore 21.30

Ingresso libero

Martedì 9 agosto al Carroponte di Sesto San Giovanni (inizio ore 21.30, ingresso libero, in apertura Medi) Ilaria Pastore presenterà il nuovo lavoro con un live in trio, accompagnata da Tina Omerzo (piano elettrico, cajon, flauto traverso, voce) e Antonio Fusco (batteria). "Il Faro la Tempesta la Quiete" è un disco prodotto dalla stessa Ilaria Pastore con la collaborazione di Gipo Gurrado (Nolan). Nove tracce declinate in molteplici forme e atmosfere, accomunate da una voce che fa rilucere le parole e da arrangiamenti per lo più acustici a base di pianoforte, chitarre, archi, batteria, fiati e cori. E' un lavoro fresco “Il Faro la Tempesta la Quiete”: a volte infila d'ironia con qualche sottile provocazione, altre volte procede su quel mood chiaroscurale che è di chi attende l'alba. Ed è sempre vicino: si siede accanto a chi ascolta e gli parla, così, semplicemente, con intensità, e con una sua nudità. Le canzoni sono orecchiabili ma anche ricche di particolari che emergono ascolto dopo ascolto. Non cercano soluzioni astruse o facili poeticherie, ma hanno una loro verità che è comprensibile da subito grazie all'utilizzo di un linguaggio spesso colloquiale e di metafore efficaci che aprono significati ulteriori. Tutto questo mentre a volte il cantato procede con una sua leggerezza quasi d'aforisma e le melodie sono accoglienti e densamente emozionali. Ha insomma tutte le migliori caratteristiche di un disco di musica d'autore “Il Faro la Tempesta la Quiete”. Anzi: di Musica d'Autrice. Perché è in tutto e per tutto il disco di una donna. “C'è un momento – racconta Ilaria – in cui, nella vita di una ragazza, cambia qualcosa dentro. E' un clic. Un interruttore si auto posiziona su “on” e sei una donna, da quel momento. E questo ti permette di tirare fuori anche una grossa parte maschile, che secondo me è molto presente in questo lavoro”. Sarà per tale motivo che, pur così “femminili”, una serie di tracce come queste, nel loro raccontare della necessità di lavorare sul presente, dell'illusione di poter trovare la soluzione fuori di noi, nel loro dire del buio di una relazione sul crinale e del dubbio da cui vorremmo sempre fuggire oppure dell'amore di cui non bisogna avere paura, hanno fin da subito un qualcosa di universale. Perché hanno la capacità di parlare a chiunque dicendo cose vere, “pensieri che sul serio hanno attraversato la mia testa e la mia anima”, portandoci ad essere tutti lì. A cercare un faro, fra la tempesta e la quiete.


MEDI'

 
 
 

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