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J-AX & FEDEZ: A Torino la prima dello show pop tra effetti scenici, musica e provocazioni (Recen

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 12 mar 2017
  • Tempo di lettura: 4 min


J-Ax e Fedez

J-AX & FEDEZ

11 Marzo 2017

PalaAlpitur Torino

Voto: 7

di Federica Monello

È un PalaAlpitur di Torino, strapieno di 12 mila anime di ogni età, ad ospitare la prima data del Tour 2017 di J-Ax e Fedez. I due artisti gireranno l’Italia con 19 concerti per concludere il tutto all’Arena di Verona, con la presenza degli artisti che hanno ospitato nel disco “Comunisti col Rolex”.


La collaborazione tra i due rapper è stata coronata dal disco fatto a quattro mani, due voci e una lista di featuring che ha pescato nel mainstream musicale dell’oggi e di ieri. “Comunisti col Rolex”, come ci spiega J-Ax in conferenza stampa, è un disco che vuole anche rispondere a chi lo critica, colleghi e giornalisti, per l’essersi venduto allo star system. Su questo focus i due artisti insistono mettendo su un siparietto quasi a fine live, che però vi racconteremo a tempo debito.

La scenografia che domina il palazzetto è di tutto rispetto: uno schermo triangolare centrale che cattura la nostra attenzione affiancato da due schermi. Il palco ha due livelli, quello più alto con le tre coriste in divisa militare retrò da una parte e i coristi tra cui Space One dall’altra, in mezzo la postazione di Dj Zak. Nella parte più bassa il resto dell’orchestra con la bassista e il chitarrista in posizione centrale, poi batteria e tastiera alle due estremità. Centrali e in una passerella i due protagonisti che si alterneranno e duetteranno. Forte il contatto con il pubblico in platea che sta sia davanti che ai lati del palco. Le luci, i visual e gli effetti scenici innalzano di molto il livello del live trasformandolo in uno show. Niente chiacchiere, solo musica per due ore e mezza ed una scaletta di 29 pezzi. Proprio questo è l’intento dei due rapper, che vogliono portare sul palco solo la loro musica mettendo a tacere chiacchiere e quant’altro.


Il live si apre sulle note della tastiera che intona “Bella Ciao”, poi nello schermo immagini di qualcosa che crolla ed entrano in fila, in stile militare, sul palco i componenti dell’orchestra e i cantanti. Si parte con “Musica del cazzo” e un insolito Fedez alla chitarra che però non capiamo se ci fa o se c’è. Le urla, i cori e il cantato di J-Ax non ci fanno percepire lo strimpellare del chitarrista insolito. Si continua con “Senza pagare”, che citando i giocatori di serie A fa rete visto che alcuni dei calciatori della Juve, tra cui Barzagli e Sturaro, sono presenti al live. Quasi buio e immagini di un occhio che ci osserva presentano “Sirene”, la voce di una corista non ci fa quasi sentire la mancanza di Malika Ayane. Per i vecchi fan del buon e vecchio zio arriva “Non è un film”, sono in pochi a cantare, sintomo questo dell’età bassa della maggior parte del pubblico. Dopo il pezzo lento l’amarcord Articolo 31 esplode con “Spirale Ovale”. Luci verdi ed effetti ipnotici ci portano dentro la malinconica storia di “Assenzio”.


J-Ax si siede e lascia il palco a Fedez e alla sua “Amore Eternit”, introdotta da una dolcissima chitarra classica, ancora una volta chapeau alla corista che sostituisce la voce di Noemi. Scambio di ruoli con un J-Ax, spogliato del suo cappello, che fa partire in sordina “L’uomo col cappello” accompagnata dal piano, per poi farla esplodere. Lo show non si ferma un attimo e torniamo indietro nel tempo con “Gente che spera” e il palco che si tinge di sonorità e tonalità reggae.


Due soldati russi giganti, la fisarmonica suonata da Paolino Jannacci e navighiamo nell’oro dei “Comunisti col Rolex”. Una cascata di emoticon nello schermo, salti e fumo che invade il palco per “Generazione Boh”. Fedez pausa mentre “Domani smetto” fa cantare tutti. Riprende quasi subito il possesso del palco eseguendo una dietro l’altra le sue hit di “Cigno Nero” e “Magnifico”. I due avevano raccontato in conferenza che l’incontro tra le loro due personalità si sarebbe palesato sul palco con un medley che mixava il rock anni Novanta dei Green Day e la loro musica. Così sulle note musicali di “American Idiot” Ax canta “Fabrizio fa brutto” e Fedez imbraccia di nuovo la chitarra.


Siamo quasi agli sgoccioli e non ce ne siamo nemmeno accorti che sono passate quasi due ore. Lo show è nel clou del clou e la pioggia di coriandoli in “21 Grammi” ce lo fa capire. Il brano, uno di quelli che Ax preferisce di Fedez, è eseguito quasi a cappella con solo chitarra e voce. Cresce il climax dello spettacolo quando Federico entra in una bolla e corre nel palco per poi lanciarsi sul pubblico mentre canta “+ Stile”. Una dedica a chi crede nel proprio paese, nella musica italiana e al pubblico e parte “L’Italia per me” che tinge il PalaAlpitur delle tonalità del tricolore.


Subito dopo arriva la gag di cui vi parlavo prima: un ragazzo tra il pubblico che apprezza poco il live e lo fa notare viene fatto sul palco. Qui parte una critica del ragazzo verso i due cantanti che guadagnano senza lavorare, verso la loro musica pop. Il pubblico ci casca e fischia al tipo. Il siparietto è solo una scusa per rispondere ancora una volta a chi critica i due artisti definendoli commerciali e venduti. “Maria Salvador” fa alzare pure il pubblico degli anelli che resta a ballare anche per “Vorrei ma non posto” che chiude lo spettacolo.

 
 
 

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