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John Mayall: il grande blues(man) bianco non ha età

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 19 ott 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

John Mayall – Live @ Alcatraz Milano

Release: 19 Ottobre 2015

Voto: 8,5


81 primavere (quasi 82) e non sentirle (almeno sul palco). Questa è la prima sensazione che si ha alla fine dell'ora e 40 di concerto di John Mayall.

Le prime avvisaglie di quello che sta arrivando si hanno sin dal modo in cui il grande bluesman sale sul palco: sembra voglia aggredirlo e cerca immediatamente il contatto con il pubblico iniziando a parlare subito.

Insieme al lui sul palco una trio (chitarra, basso e batteria) mentre l'inglese si divide tra tastiere, armonica e chitarra elettrica. In effetti la partenza del concerto non è al massimo dei livelli ma colpisce la costante e continua crescita dell'esibizione. Questo stupisce perché da un 80enne ci si aspetterebbe un calo d'intensità invece non è cosi!!! Brani tirati, interrotti solo da una breve presentazione sempre molto divertita del bluesman inglese, regalano un concerto vibrante e compatto, che scorre senza nessuna interruzione e con grande trasposto sia sul palco che sotto.

Brani dilatati, in cui i diversi assoli di chitarra, tastiere o armonica s'intrecciano tra loro scambiandosi i ruoli con estrema facilità. Il musicista inglese si alterna tra tastiere, chitarra (non eccelso il suono del suo strumento, un po' troppo secco) e lunghi assoli di armonica.

Mayall pesca tra il suo repertorio (più o meno recente incluso l'ultimo disco “Find A Way To Care” uscito pochi mesi - fa vedi la recensione su questa pagina) e classici del blues senza dimenticare nemmeno il suo più lontano passato chiudendo con “Hide Away” dei Bluesbreakers versione 1966.

Pura passione blues, con un artista sicuramente di lungo corso che trasmette il suo contagioso divertimento nonostante la carriera infinita ed un ruolo di primissimo piano nella storia del blues.

Chi si aspettava un concerto “ordinario”, una lezioncina “conservativa” si è dovuto ricredere quello che Mayall ci ha fatto vedere è uno spettacolo di grande qualità ma soprattutto di grande energia e magia.

I tre musicisti che lo accompagnano il più “ordinario” è forse il chitarrista, mentre il batterista è un implacabile martello ed il bassista (che spesso scherza con il band leader) si esibisce in due lunghi assoli.

Due segnalazioni: in apertura al concerto un interessante duo blues “mascherato” i milanesi Cyborg (si presentano con le maschere da palombaro).

L'altra riguarda ancora Mayall. Il suo disco “Hard Road” del 1967 è il primo titolo di un'interessante collana che ripropone la ristampa di 33 storici dischi blues IN VINILE!!!! Ogni numero della raccolta disponibile in edicola, sarà accompagnato da un fascicolo fotografico e da una nota di Fabio Treves il famoso “Puma di Lambrate”

Ecco la scaletta del concerto di Mayall:

Nothing to do with love

Mother in law blues

Early in the morning

Flooding in california

Help me

Why did you go last night

Dirty water

Big town playboy

Don't tourn your back

Nature's disappearing

Drifting

Mailorder mystics

Hide away

 
 
 

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