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JOVANOTTI: Un colorato show avvincente tra ritmo e intimità (Recensione Concerto) #Jovanotti #OhVita

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 13 feb 2018
  • Tempo di lettura: 4 min


JOVANOTTI

Oh, vita Lorenzo Live 2018

12 Febbraio 2018

Mediolanum Forum

Assago Milano

Voto:8

di Luca Trambusti

Il nuovo tour di Jovanotti parte da Milano, laddove 30 anni fa, al Rolling Stone (celebre club meneghino ora fisicamente abbattuto per lasciar spazio ad un condominio), dopo il suo disco “Jovanotti For President” tenne il suo primo concerto. E per lui è una “botta”, come dichiara, salire sul palco e trovarsi di fronte un Forum sold out (anche se ha alle spalle l'esperienza degli stadi). Ma si dovrà abituare perché questo pare essere il trend del suo nuovo tour: le date da 50 in origine, sono ora diventate 58 (di cui 5 all'estero) perché si sono dovuti aggiungere altri show per sold out. La scelta è anche particolare: gli appuntamenti infatti sono concentrati in 10 città italiane (+ 6 estere), quindi delle lunghe “teniture” con cui Lorenzo chiama il pubblico a se: 12 show a Milano, 9 a Firenze, 8 a Roma, 6 date estive all'Arena di Verona, 5 a Torino, 3 a Rimini e Bologna, due ad Acireale, Eboli, Ancona.



Sono numeri importanti che confermano l'amore del pubblico verso il musicista toscano. Amore che lui ripaga molto bene. Questo scambio d'amorosi sensi si è reso in forma plastica durante la prima data milanese, dove Jovanotti ha messo in scena (e così sarà per tutto il tour) uno spettacolo colorato, vitale anche se con una struttura di scaletta un po' strana, discutibile e migliorabile.

Il concerto inizia (puntuale alle 21,00..... sappiatelo) con delle immagini a cartoon che scorrono sul gigantesco schermo alle spalle della band. E un “corto” (circa 5 minuti) assai colorato ispirato e legato alle gesta di Don Chiscotte e si conclude con un recitato in spagnolo (che però non è estratto dal libro). La voce narrante è quella di Miguel Bosè. Il personaggio del cavaliere della Mancia fa da filo conduttore per tutto il concerto (vedi intervista) ed in altre occasioni Lorenzo appare, lancia in resta, sullo schermo vestito come il cavaliere.

Quando la musica prende la scena (“Ti Porto Via Con Me”) è un'esplosione di energia, una botta di vitalità incredibile. Lorenzo corre sul palco, salta, si dimena come se non ci fosse un domani ….. ed è solo all'inizio delle 2 ore e mezza di concerto. La “pacca” iniziale lascia poi spazio ad una più “riflessiva” “Le Canzoni” e subito dopo prosegue con una versione bomba di “Penso Positivo” che lascia spazio a “In Italia” dove i bpm calano.


Insomma questo up & down, questo “stop & go” segna buona parte del concerto. E' un alternarsi di ritmo e pop, un andamento un po' schizofrenico che lascia leggermente basiti: quando il concerto sembra sul punto di esplodere Lorenzo piazza una frenata che, per quanto mitigata dall'ABS, rallenta il concerto e lo comprime. Bisogna aspettare la parte finale della serata per far sì che l'energia, il ritmo e la potenza sonora di cui è capace l'ottima band prendano completamente il sopravvento. Quando però lo fanno è festa, un inno al ritmo ed all'allegria che la musica sa (ed in certe occasioni deve) regalare.

Nella parte centrale c'è una versione “corta” di “Fame” (il miglior pezzo in assoluto dell'ultimo disco) che s'incastra con un Dj set/Medley che vede Lorenzo con la sua consolle sospeso sopra il pubblico, su una passerella rotante e sollevata in un frenetico delirio di ritmo, colori e un briciolo (Q.B.) di tamarraggine. Tutto lo show in realtà mostra l'eclettica di Lorenzo che sa passare dalla canzone romantica a quella d'autore, dai ritmi latini all'impatto funk, dal rap alla tecno con grande naturalezza e fluidità, senza mai far sembrare forzato quello che sta facendo.

Dal punto di vista degli arrangiamenti Lorenzo si avvale di una large band che vede anche la presenza di un trio di fiati (che non è una vera e propria sessione fiati, ma tre strumentisti che si intrecciano tra loro) i quali hanno un ruolo primario nella costruzione sonora dello show. Spesso il ritmo si fa latino ed è subito voglia di ballare e di muoversi lasciandosi andare al colorato contesto. Tutto però è di grande impatto, salvo quando sulla scena ci sono solo Lorenzo ed una chitarra acustica a proporci le sue delicate ballate romantiche ed il meglio della band e del concerto lo si ha quando tutti spingono e danno potenza ritmica alla musica.

Se musicalmente dunque il “Oh, Vita Lorenzo Live 2018” è variegato, lo spettacolo è coinvolgente e perfetto: luci, trovate sceniche ed uso dei visual. E' un continuo turbinio, una sorpresa via l'altra. Sullo schermo si proiettano immagini in diretta ma anche contributi “preregistrati” che a volte corrono volutamente in maniera asincrona con ciò che succede sul palco, creando un effetto straniante. Ovviamente poi c'è Lorenzo, con il suo carisma e sopratutto la sua sorprendente e immutata vitalità. Sembra essere sempre perfettamente a suo agio in ogni situazione, riesce ad avere un rapporto molto empatico con il pubblico. In questo show limita anche gli interventi parlati che sono quasi tutti comunque privi di canovaccio, estemporanei, improvvisati.


Tanti colori accompagnano questo spettacolo che in alcuni momenti raggiunge apici molto alti grazie ad un complesso, perfetto incastro tra immagini, luci, teatralità e musica; il tutto uno funzionale all'altro.

Dopo le dodici date annunciate al Forum di Milano per la prima volta in assoluto (dal 12 al 28 febbraio), sono otto le serate attualmente previste a Roma (dal 19 aprile) e nove a Firenze (dal 10 marzo). Il tour si completa con le tre tappe di Rimini (dal 3 marzo), cinque a Torino (dal 3 aprile), tre a Bologna (dal 13 aprile), due ad Acireale (8 e 9 maggio), e sei serate in uno speciale allestimento estivo all’Arena di Verona (dal 15 maggio). Lo show proseguirà poi il suo viaggio ad Eboli (il 25 e 26 maggio), poi ad Ancona (1 e 2 giugno), per poi spingersi verso qualche appuntamento in Europa: Stoccarda (16 giugno), Vienna (19 giugno), Zurigo (21 giugno), Bruxelles (23 giugno), Londra (25 giugno), per chiudere a Lugano il 30 giugno prossimo.


 
 
 

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