LARA MOLINO: Le prime date della folkinsiger abruzzese. Feat. Michele Gazich - #LaraMolino #FòrteeGe
- Redazione
- 17 mag 2017
- Tempo di lettura: 2 min

LARA MOLINO
Feat. MICHELE GAZICH
Fòrte e Gendìle Tour
Venerdi 19 maggio, Torino di Sangro (CH) - Sala Priori ore 21:00 Domenica 21 maggio, San Salvo (CH) - Sala Teatro del Centro Culturale "Aldo Moro" ore 21:00 Martedi 23 maggio, Pescara - Ex Aurum ore 21:00 Giovedi 25 maggio, Vasto (CH) Pinacoteca Palazzo D'Avalos ore 21:00
“Lu fóche de San Tumasse” è il primo singolo da “Fòrte e gendìle”, nuovo disco di Lara Molino in uscita per fonoBisanzio / IRD il prossimo 9 giugno. Il brano è accompagnato da un video realizzato da Giulio Innocenti che è disponibile da oggi su Youtube. “Fòrte e gendìle”, prodotto artisticamente dal violinista e songwriter Michele Gazich, è il primo lavoro in lingua d'Abruzzo di Lara Molino e raccoglie dieci brani folk quasi tutti scritti da Lara insieme al padre e poeta Michele Molino, che interviene con la propria voce in alcuni passaggi della tracklist. Le canzoni verranno presentate nel corso di un mini-tour abruzzese in partenza il 19 maggio che vedrà impegnata Lara Molino insieme a Michele Gazich. “Fòrte e gendìle” – realizzato in circa due anni dopo un lungo lavoro di ricerca storica e musicale – è un disco essenziale, arrangiato con una chitarra acustica e il violino e la viola di Gazich, a cui sono stati aggiunti di tanto in tanto un'altra chitarra (suonata da Marco Lamberti) e una fisarmonica (Titti Castrini, già al lavoro con Vinicio Capossela) a completare una gamma di timbri che vedono al centro di tutto la voce della titolare, forte e gentile come il proverbiale modo di dire usato spesso per descrivere le genti d'Abruzzo. E del resto è proprio di queste persone, della loro storia di sofferenze e solidarietà, delle tradizioni e delle migrazioni, che i brani raccontano, con parole semplici e ferme nutrite dall'espressività evocativa e dalla verità di una lingua che travalica il tempo e la globalizzazione per parlare a chiunque. Non è infatti un disco per soli abruzzesi “Fòrte e gendìle”: come ogni album realmente folk ha la forza di parlare a quella parte di terra e radici che ognuno di noi si porta dietro nonostante tutto. Collegando il sangue dei padri a quello dei figli, lasciando che siano le vite di un tempo (di povere donne, di pescatori e migranti, di vecchi e briganti) a parlare alle vite di oggi.
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