Ligabue: il terzo Campovolo da record
- Redazione
- 19 set 2015
- Tempo di lettura: 3 min
Ligabue – Campovolo Live 19 Settembre 2015
Voto: 7

Quelle che seguono sono alcune riflessioni dopo il concerto di Campovolo di Luciano Ligabue.
Per la terza volta il musicista emiliano atterra al Campovolo di Reggio Emilia per l'ennesima prova muscolare di rapporto con il pubblico.
Dopo i 160.000 della prima (disastrosa) volta ed i 120.000 della seconda, gli organizzatori si sono attestati su una cifra media che consente di gestire con tranquillità l'intera serata.
Alla fine alle 20.30 ora (puntuale) d'inizio concerto erano stati venduti 148.936 ingressi.
Quello di Campovolo è una festa, una dimostrazione d'amore verso un artista che riesce a radunare una grande folla con la sua musica, le sue canzoni.
Questo a prescindere dal giudizio artistico è un dato incontrovertibile, che piaccia o no, Ligabue piace. Non so quanti altri artisti riescano a muovere un così ampio pubblico: forse (che piaccia a Liga o no!!!) Vasco Rossi è l'unico competitor possibile o Lorenzo con il concerto della scorsa estate.
La serata è stata comunque organizzativamente perfetta, una vera festa per celebrare i 25 anni di attività discografica di Luciano con 40 canzoni in scaletta per 210 minuti di musica nella, anche climaticamente, giusta serata emiliana.
La scaletta è stata costruita in tre parti. La prima riproponeva l'intero omonimo disco d'esordio con la band originale del disco stesso (i Clandestino). La seconda riproponeva per intero “Buon compleanno Elvis” (con La Banda) e la terza arrivava al presente aggiungendo altre hit (tra i 72 singoli in carriera per Ligabue) ad accompagnarlo “Il Gruppo” la band con cui suona attualmente.
La riproposizione per intero e con il medesimo ordine di un disco (e questo vale per tutti, non solo per questo concerto) toglie quell'effetto “Sorpresa”, smorza quella domanda che ad ogni concerto ci si fa: “Cosa suonerà adesso?” E questo è un limite.
Ottime le due “vecchie” band, robuste ma contenute, eccessiva la terza formazione, troppo potente, muscolare, con inserti di elettronica superflui. In realtà perfetta per la recente fase di Ligabue, un po' fuori contesto rispetto alle altre due precedenti “session”.
Il fatto di aver richiamato band differenti (e arrangiamenti tradizionali), aver scelto due album migliori, ha ridotto (ma non tolto del tutto) uno dei limiti dell'artista emiliano cioè quell'effetto “fotocopia” di ogni brano, dando un po' di “movimento” anche se spesso ci si scontra con la scarsa fantasia (in scrittura) dei brani.
Per il resto lo spettacolo è grande ed assicurato (megaschermo alle spalle) anche se una perplessità sorge. Chi scrive ha visto il concerto (ottimo dal punto di vista acustico) in una posizione un po' laterale al palco ma abbastanza vicino. I protagonisti on stage sembravano degli omini piccini ed inevitabilmente lo sguardo era attratto dagli schermi. Ora, considerando che dal palco alla fine del pubblico c'erano 300 metri circa di distanza mi domando cosa possano mai aver visto quelli sistemati nelle retrovie (il prezzo del biglietto era uguale per tutti i “pit” quelli vicini e quelli lontani). Sobbarcarsi un viaggio, un biglietto, uno sbattimento non indifferente verrebbe da dire, citando Vecchioni, “Forse non lo sai ma pure questo è amore”!!!!
Un concerto, anzi un mega concerto, con luci ed ombre, con tutti i limiti artistici della musica di Ligabue ma sicuramente il fatto di aver scelto due ottimi dischi ha dato più luce, come ha illuminato tutto la presenza scenica, la forza dimostrata nell'organizzazione.
Qualche perplessità sull'idea di fondo di fare una festa con 150.000 “amici” che può parere una dimostrazione di eccesso e di grandezza, quasi una sfida buttata lì ad altri colleghi. Anche se festeggiare i primi 25 anni di attività capita una sola volta. Anche i fuochi d'artificio finali forse erano un po' troppo.
Io non ho mai abbracciato e sopportato la filosofia del cibo della mosca ovvero che se una cosa piace a tanti la cosa deve essere per forza buona.
Ma se 150.000 persone corrono ad una chiamata vuol dire che alla gente piace.
Artisticamente Liga si può apprezzare o no (ci sono cose ben peggiori in Italia e dal punto di vista umano mi è sempre piaciuto), gli si possono riconoscere limiti e meriti (“Certe Notti” a mio avviso resta tra le cose migliori della musica italiana) va tuttavia anche riconosciuto ad ognuno il diritto di amare ciò che preferisce.
Bisogna anche dire che per una notte Ligabue ha reso felici 150.000 persone. Beh personalmente se riuscissi a farlo anch'io, ne sarei felice.
Un po' di cifre per fare impressione:
2 milioni di Watt di potenza sonora
70 mt lunghezza del palco per 700 mq di superficie
850 mq di Schermo
32 camion solo per il palco
19 torre delay (per ripetizione del suono sui 240mq dell'area)
25 giorni di allestimento
120 tecnici di produzione
16 musicisti sul palco
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