MARCO MENGONI: Vola sul pubblico con il nuovo tour
- Redazione
- 29 apr 2016
- Tempo di lettura: 3 min

MARCO MENGONI
PalaAlpitour Torino – 28 Aprile 2016
Voto: 6,5
Di Luca Trambusti
Parte da Torino il nuovo “leg” del tour di Marco Mengoni che viaggia in Italia ed all'estero all'insegna dell'Hashtag #Mengonilive2016. Questo secondo passo fa parte di una “camminata” di quattro passi: due discografici e due live che ruotano intorno ai CD “Le Parole In Circolo” e “Le Cose Che Non Ho” usciti nel corso di un anno.
Per questo nuovo giro di date (in Italia ed all'estero sino a dicembre prossimo) Marco Mengoni ha deciso di puntare alla tecnologia ed ai colpi di teatro. Oltre che a sentirlo e vederlo cantare è infatti possibile godere di effetti scenici, un'architettura ed idea di palco innovativa ma sopratutto Mengoni vola!!!!! Il palco infatti è diviso in due parti: una “tradizionale” collocata a fine palasport, l'altra sezione è uno stage circolare (non collegato con passerelle) piazzato a metà del parterre circondato dal pubblico. Per raggiungerlo Mengoni viene sollevato ed attraversa la platea (in sicurezza) passando sulle teste degli spettatori ed infilandosi in un cubo di video sospeso sopra il pubblico. Cubo e Mengoni vengono poi depositati nella seconda parte del palco. Da lì poi uscire è un problemaccio. A Torino ha optato per il “bagno di folla” e preceduto da rudi elementi della security ha attraversato il pubblico ottenendo una camicia strappata e mille altre “attenzioni” da parte degli increduli fans in delirio. Ugualmente il pubblico è stato spintonato e spostato di peso dai Body Guard. Un'operazione un po' rischiosa.
Prima di arrivare a quel punto (tutto avviene sulle note di “Pronto a Correre”) il concerto era partito un po' in sordina, senza grandi scossoni nelle canzoni iniziali. Il primo sussulto si ha con “Parole In Circolo” ma più ancora poco dopo con l'intro di “Essere Umani” un intenso ed emozionante monologo in cui Mengoni elenca una serie di inviti a credere in qualcosa (Credo nei diritti uguali per tutti, Credo in chi lotta per i diritti degli altri, Credo nel concetto di famiglia come luogo in cui tornare quando sei ferito) e l'invito ad avere coraggio ad Essere Umani (cosa che pare ormai sempre più difficile). Mengoni poi canta il brano seduto su una poltrona sospeso sopra il palco (principale).
Dopo la “divagazione” sul palco centrale ed il ritorno sul main stage il concerto prende una piega differente e si sveglia: sale il ritmo arriva il funky, Mengoni ed il palasport ballano e sudano. Questo “siparietto” di tre brani si conclude con “Freedom” la cover di Pharrel Williams che Mengoni dedica alle donne ed alla loro libertà (che hanno aspettato sin troppo, dice). Dopo un'ulteriore parte “autorale” la successiva conclusiva sezione è dedicata alla dance (con citazioni di Donna Summer) per un altro momento di puro coinvolgimento e ritmo. Per il bis si affida a “Guerriero” con un'introduzione tribale e molto scenografica. Per Torino un extra bis dedicato a Prince (ha eseguito “Kiss”) un ricordo ed un omaggio ad uno dei suoi maestri.
Nel complesso #Mengonilive2016 parte un po' debole, “ordinario”, al di sotto di quelle che possono essere le aspettative, la prima parte della sezione “autorale” non riesce a coinvolgere più di tanto i non fan. Dopo, la piega che prende, è più interessante. La caratteristica di questo tour è quella di essere uno “spettacolo” che non si limita al solo ambito musicale ma allarga i suoi orizzonti con effetti scenografici, teatrali, luminosi. Il livello in questo senso è molto alto; in alcuni momenti però rischia (sopratutto all'inizio) di prendere spazio e scena al vero cuore cioè la musica. Sicuramente, pur nel magmatico e coinvolgente aspetto spettacolare, il protagonista resta sempre lui, Marco Mengoni. La musica, la band gli arrangiamenti (molto ricchi con i fiati che fanno un egregio lavoro sulle parti più ritmiche e movimentate) sono sempre un passo indietro, non per volontà ma perché questo è quanto richiede la formula della “pop star” (che va oltre il “semplice” compito del front man di una band).
Oltre due ore di show (che Mengoni definisce “una prova di Triathlon”) che non lasceranno assolutamente delusi i fan. Un lasso di tempo che dimostra come nel suo ambito Mengoni sia un serio professionista, sinora unico “superstite” di talent ad aver avuto un riscontro di pubblico e di qualità.
Ecco la scaletta del concerto:
Ti ho voluto bene veramente Non me ne accorgo Nemmeno un grammo Resti indifferente Parole in circolo Esseri umani Ricorderai l’amore Dove si vola Pronto a correre Ad occhi chiusi Solo Mai e per sempre In un giorno qualunque Tonight I got the fear Freedom Non passerai Solo due satelliti L’essenziale La valle dei re Una parola La nostra estate Io ti aspetto Guerriero
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