MARLENE KUNTZ: Eclettici, intensi e furenti nelle loro due anime (Recensione concerto) #MarleneKuntz
- Redazione
- 21 ott 2018
- Tempo di lettura: 4 min

MARLENE KUNTZ
Il Doppio
20 Ottobre 2018
Magazzini Generali
Milano
Voto: 8,5
Di Luca Trambusti
Alla fine, ce l’hanno fatta anche se tutto sembrava remare contro di loro. Questo doppio show, acustico ed elettrico, i Marlene Kuntz lo inseguono da tanti mesi: il primo annuncio lo dava in scena il 31 Maggio ma poi una brutta tendinite del batterista ha obbligato a spostare lo show al 21 settembre. Purtroppo per quella data i Magazzini Generali non erano disponibili perché chiusi la sera prima per disposizione dell’autorità giudiziaria. E così al terzo tentativo un mese dopo la band è riuscita a salire sul palco per questo evento unico strutturato in due parti: la prima acustica e la seconda elettrica. Più “spiazzante” la prima, più “consueta” la seconda.
Del doppio set dicono: “In occasione del concerto ai Magazzini Generali noi e i ragazzi dell'organizzazione abbiamo poco per volta cominciato a immaginare qualcosa di speciale per rendere unico l'evento.
Partendo dall'idea di voler fare un primo concerto per pochi intimi in versione acustica, per poi suonare in elettrico nella seconda parte della serata, il tema della doppia opzione ha cominciato a insinuarsi in noi in una chiave di particolare fascino, molto presente nei contesti della letteratura e del cinema: il tema del "doppio" o, con un tocco di esotismo in più, il "Doppelgänger". Perché, in effetti, nella nostra produzione ormai ventennale molti testi hanno centrato o anche solo sfiorato l'argomento, presentando personaggi a qualche livello caratterizzati da più elementi identificativi, a volte in aperta contrapposizione. Perché dunque non riunire tutte quelle canzoni in un unico set, quello elettrico?”

Sono le 21,00 quando puntuali Godano (voce e chitarra), Tesio (chitarra), Bergia (batteria) accompagnati da Lagash (basso) e Davide Arneodo (violino e tastiere) salgono sul main stage (dove tutto avrà luogo) per il primo set, quello acustico. Se l’attesa è per un qualcosa di “spiazzante” (anche se in altre occasioni i MK avevano abbassato il volume) ancor più lo è il primo brano: una rilettura, con l’intensità tipica dei Marlene, di “Bella Ciao”, che viene eseguita con la gioia del pubblico che la canta appassionatamente. A questo primo “sbandamento” fanno seguito invece le canzoni della band piemontese rilette per chitarra acustica, basso/contrabbasso, violino/tastiere (piano e piano elettrico) ed una batteria “leggera”. Il risultato cambia notevolmente le atmosfere generali che si è abituati a sentire e ci si attende da un concerto dei MK. Come già detto non è la prima volta che si cimentano con riletture più “pacate” del loro repertorio ma una così “estrema” versione acustica restituisce alle composizioni un sapore diverso.
Quella che tuttavia resta immutata è la forza, l’essenza stessa delle canzoni che però nella loro “scarna” (anche se l’aggettivo non rende giustizia) veste esaltano la parte testuale ed invitano ad un ascolto più riflessivo, ne viene esaltata l’intensità lirica e la struttura delle composizioni stesse. L’uso acustico degli strumenti permette dinamiche diverse, variegate e “fluttuanti”.
La scaletta acustica viaggia nell’intero repertorio della band con delle piccole sorprese rispetto a quelli che potrebbero essere i brani più “naturalmente” portati ad una versione acustica. Non c’è solo “qualcosa” che può essere acustico, bensì c’è tutta la storia dei Marlene ad essere papabile per una diversa lettura; anche perché il gruppo, seppure in maniera diversa, “spinge” anche se gli strumenti non sono elettrici, anche se e quando il furore cede il passo ad una maggior pacatezza.
Sorprendente è la reazione del pubblico. Se spesso si deve scrivere del dispiacere e del disturbo provocato dalle chiacchere tra gli ascoltatori (o presunti tali) in questo caso un fattore che ha colpito è stato che, solo in pochi e circoscritti episodi, i presenti hanno ascoltato quasi in religioso silenzio, succhiano ogni singola parola e nota, concentrandosi sulle canzoni e sulle loro emozioni. Ed ogni brano era accompagnato da un tripudio di applausi e di consenso. Questo significa che anche nelle loro versioni acustiche i MK sono riusciti a rompere il muro arrivando al pubblico come e forse più di quando il muro sonoro sono loro ad innalzarlo. E’ lo stesso Cristiano a riconoscerlo quando dice “Adoriamo suonare in questo modo e ci state dimostrando che ne vale la pena”. Ne vale la pena sì!
Gli ultimi brani vedono Godano da solo sul palco prima del conclusivo rientro della band che alle 22,30 si congeda dalla parte acustica sulle note di “Musa” dopo aver anche eseguito “Lieve” “uno dei due brani che abbiamo eseguito nel parchetto qui vicino quando abbiamo dovuto cancellare il concerto del 21 Settembre per quelli che erano venuti lo stesso” ed aver ripreso la poco suonata “Ballata Dell’Ignavo” (“L’abbiamo fatta solo nel tour teatrale che è seguito all’uscita dell’album “Uno” – del 2007 - che la conteneva”)


Passa mezz’ora per un cambio palco ed alle 23,00 la band risale per il set elettrico, ripresentandosi al pubblico con la loro energia, la solita potenza sonora e sonica. Un inizio così fulminante, una carica così forte, non poteva che arrivare proprio dopo il trionfo nella parte acustica. È un inizio grandioso, un primo granitico blocco che riporta il tasso di energia ancora più in alto. Nell’intero set elettrico c’è tutta la forza della band ancor più amplificata, una vera sferzata fatta di frustate chitarristiche, di raccordi noise, qualche apparente delirio, tanti crescendo, il tutto per un solido muro costruito con un suono maturo. È un muro però sul quale i MK lasciano che il loro pubblico salga, portandoli in alto e rendendoli partecipi della loro musica senza travolgerli con quello che sembra apparentemente un violento impatto.
Per l’occasione i Marlene appassionano il pubblico al quale regalano una performance appassionata ed appassionante, uno show che coinvolge sia chi sta sul palco come la platea. In questa “doppia” occasione Godano e soci hanno dimostrato di saper padroneggiare la propria musica con perfezione e determinatezza, in maniera eclettica ma sempre con autorevolezza e passione, passione che riescono a trasmettere al loro pubblico anche oltre l’affezione che questo nutre nei confronti della band che si dimostra oltretutto una grande macchina live.
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