Massimo Priviero: un CD per raccontare un fortunato tour
- Redazione
- 9 ott 2015
- Tempo di lettura: 3 min
Massimo Priviero – Massimo (Live)
MPC/Self - Release: 9 Ottobre 2015
Voto: 7,0

La nuova uscita di Massimo Priviero è un doppio Cd/Dvd live che fotografa il suo concerto a Milano (Alcatraz) del 26 ottobre 2014 più una manciata di inediti.
La formula doppio Cd+ DVD Massimo l'aveva già usata anni fa per documentare il concerto al Rolling Stone di Milano.
Partirei raccontando il live per poi passare agli inediti.
Massimo Priviero decide di chiudere a Milano, città dove ormai da tempo vive, il tour che ha fatto seguito all'album “Ali Di Libertà”.
Nella sua configurazione più ridotta il club milanese presentava un buon colpo d'occhio per il pubblico presente (in realtà abbastanza attempato) dunque un buon successo da questo punto di vista.
Il protagonista della serata sale sul palco in perfetto orario ed inizia la sua performance proponendo subito brani estratti dall'ultimo CD che il pubblico comunque dimostra di conoscere. A proposito di pubblico va detto che quello di Priviero è particolarmente fedele; il musicista veneto ha uno zoccolo duro che lo segue con attenzione ed affetto e che lui ricambia con estremo piacere e con un contatto il più diretto possibile anche attraverso i social media.
Quello di chiusura tour è stato un concerto piacevole, in cui ha mostrato grinta ed energia dal palco. La scrittura di Massimo non è male, carenti invece in alcune occasioni gli arrangiamenti che paiono molto sovrapponibili, un po' troppo simili tra loro.
Altra pecca è lo stare sul palco di Priviero, spesso i suoi atteggiamenti sono forzatamente ispirati all'iconografia comportamentale del rocker, sino a sembrare eccessivi anche se in realtà sono solo figli dell'estrema partecipazione che l'artista mette nella sua esibizione.
Anche il cantato a volte diventa troppo roco, Massimo sa cantare anche “morbido” e nel concerto lo ha dimostrato in più occasioni nel corso della serata (e della carriera).
Limitando questi due aspetti il rock d'autore che Priviero propone dal palco avrebbe sicuramente una maggior penetrazione.
Per festeggiare il “fine Tour” il concerto di Milano ha proposto una manciata di ospiti. Sul palco sono saliti Giancarlo Galli e lo scozzese Keith Eisdale alle cornamuse e poco dopo l'amico Michele Gazich con il suo violino. La loro performance è iniziata con una rilettura di “Era una notte che pioveva” tradizionale canzone del repertorio degli Alpini durante la Grande Guerra legata poi con “Strada del Davaj” anch'essa sulla guerra ma firmata da Priviero (una delle sue composizioni più belle). Il violino di Michele non si discute e le due canzoni sono di forte impatto emotivo. E' il riuscito momento intimo del concerto.
Ma Massimo non ha dimenticato il figlio ed allora ecco Tommy sul palco a suonare l'acustica con il padre sulla coda della toccante “Lettera Al Figlio”.
In concerto ovviamente Massimo non può mettere da parte i suoi cavalli di battaglia, quelle canzoni che non possono mancare e che il pubblico vuole e canta nel consueto rito collettivo.
In sostanza è un buon concerto anche se gravato da qualche ombra che non gli permette di arrivare all'eccellenza.
Tutto questo, al netto dell'effetto partecipativo ed emotivo dell'essere “presenti”, lo si ritrova, in alcuni casi anche amplificato, sul disco (peraltro tecnicamente realizzato molto bene).
Infine quattro sono gli inediti (più due versioni in inglese delle stesse unreleased): apre il primo CD l'ottima lunga “Orgoglio”, un crescendo di oltre 6 minuti di rock elettroacustico con il piano in evidenza ed un finale di chitarra.
A chiusura troviamo “Bacio d'Addio” una ballata acustica, voce e armonica dal sapore (che non me ne voglia Massimo!!!!!) assai spingsteeniano.
“Il migliore dei mondi possibili” invece ricorda nello scintillante inizio “Ragazzo Triste” di Patti Pravo. E' anch'essa una ballata elettrica che diventerà un numero fisso nei live per il suo impatto. (con un diverso mix diventa “the Best of all Possible Worlds” nella versione inglese).
La fisarmonica apre un altro crescendo quello di “Ricordati di Me” (che diventa “Won't you call my name”) che si conclude su un mix tra chitarre, piano ed una robusta base ritmica.
Per gli inediti ci si ritrova tutto il Priviero style sia per la parte musicale che per quella lirica.
Da segnalare “Orgoglio” tra le cose migliori scritte da Massimo.
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