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MIRKOEILCANE: La veste moderna e divertente della canzone d’autore (Recensione concerto) #Mirkoeilca

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 5 mag 2018
  • Tempo di lettura: 3 min


MIRKOEILCANE

Secondo Me Tour

04 Maggio 2018

Santeria Social Club

Milano

Voto: 7

di Luca Trambusti

Mirko Mancini, in arte Mirkoilcane, è la dimostrazione che anche il Festival di Sanremo, se fatto con coerenza e serietà, può fare del bene pure alla musica d’autore meno pop e ruffiana. Il cantautore romano (classe 1986) ha portato, nella sezione “nuove proposte”, un brano che ha colpito la critica che ha assegnato a “Stanno Tutti Bene” numerosi riconoscimenti: Premio “Sergio Bardotti” Per Il Miglior Testo, Il Secondo Posto Tra Le Nuove Proposte, Il Premio Della Critica “Mia Martini”, Premio “Enzo Iannacci” Di Nuovoimaie e La targa Pmi (Produttori Musicali Indipendenti).


Questi meritati riconoscimenti si sono riflessi anche sulla popolarità dell’artista il cui nome è arrivato al grande pubblico. Così alla prima data del suo nuovo tour si è trovato di fronte un buon numero di persone ad applaudirlo ed a riconoscergli suoi valori. Intendiamoci, una parte era forse arrivata di conseguenza al Festival o “stimolata” dalla nuova visibilità mediatica; il grosso però della platea era composta dagli affezionati che conoscevano anche la produzione precedente di Mirko.

Dunque il cantautore è romano e non fa nulla per nasconderlo, l’inizio del concerto (“So Cantautore”) infatti è uno stornello con voce e chitarra su cui poi entra molto discretamente la band che lo accompagna (Alessandro Luccioli alla batteria, Domenico Labanca alle tastiere e Francesco Luzzio al basso). In generale però il riferimento stilistico è quello della scuola romana con Daniele Silvestri capofila. Il suo modo di cantar/recitando (una sorta di rap cantato) fa parte anche del repertorio di Silvestri. Mirko fa diventare questo stile più una sua cifra stilistica a differenza di Silvestri che invece lo usa meno frequentemente. Ma dietro a Daniele c’è tutta una fila di autori romani che evidentemente hanno influenzato il più giovane collega.

Ciò detto il mix che Mirkoeilcane serve al pubblico ha però una sua originalità ed una sua ragion d’essere. Sicuramente quella lezione è metabolizzata ma giustamente viene applicata la teoria della tesi, antitesi e sintesi, ovvero un risultato nuovo rispetto a quanto proposto in partenza. Ad esempio Mirko durante il concerto “gioca con il rock”, si diverte ad essere chitarrista pur conscio, come dice lui dal palco, “che le chitarre non si usano più ….” e che lui ha “passato anni per cercare di diventare bravo con la chitarra”. In più di un’occasione Mirko si lancia in parti di chitarra dimostrando anche che, pur senza essere un fenomeno, la padronanza tecnica dello strumento c’è (sia in elettrico che in acustico)

.


Nel corso dell’ora e 45 di concerto Mirkoeilcane propone quasi tutte le canzoni non solo del suo ultimo disco “Secondo Me” ma anche del precedente omonimo lavoro mettendo in evidenza tutta la sua poetica e visione lirica della musica, fatta di malinconia, amori finiti e/o mal vissuti, denuncia sociale. Il tutto su un impianto musicale che affonda nel rock (a tratti con le sonorità del rock italiano di fine anni 70) e sopratutto molto vicino alla moderna canzone d’autore. A condimento molta ironia e divertenti intermezzi parlati a presentare ed introdurre i brani.

Ovviamente non poteva mancare la riproposizione di “Stiamo Tutti Bene”, brano che conclude la prima parte del concerto (che peraltro non prevede la consueta “manfrina” dell’esci dal palco/torna sul palco). E’ in questa esecuzione che si capisce tutta l’essenza del concerto e dell’approccio live di Mirkoeilcane. Il brano diventa più rock; alla struggente drammaticità cantilenante del racconto del bambino si aggiunge un aspetto rabbioso, che rende ancora più emozionante, “pesante e pensante” la canzone. Alla fine il concerto si chiude con due brani di grande intensità, la lenta ed avvolgente “Whisky Per Favore” con tanto di ampia parte chitarristica ed il brano di denuncia “A Picco” con la sua similitudine tra il nostro Paese ed il naufragio della Costa Concordia.

Bravo dunque Mirkoeilcane che riesce, senza stravolgerla, a dare una nuova linfa alla canzone d’autore (che al giorno d’oggi sembra quasi una bestemmia e così spesso maltrattata). Lui ne rappresenta la parte nobile e più divertente. Senza presunzione ma con uno spettacolo tutto sommato fresco, semplice e diretto, riesce a far divertire e pensare con arrangiamenti giusti, calibrati e molto vari. Unico neo: la voce a tratti nascosta da una batteria un po’ troppo rumorosa (a livello sonoro).

Ecco il calendario del tour:

4 maggio – Santeria Social Club – Milano;

5 maggio – Vinile – Bassano del Grappa (Vi);

10 maggio – Teatro Quirinetta – Roma;

11 maggio – Magazzini Fermi – Aversa (Ce);

12 maggio – The Cage Theatre – Livorno;

18 maggio – Hiroshima Mon Amour – Torino;

25 maggio – Locomotiv Club – Bologna;

26 maggio – Dejavu – Sant’Egidio alla Vibrata (Te);

 
 
 

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