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MORCHEEBA: Un sound che, in barba alle smanie modaiole indie del momento, tiene ancora botta (Recens

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 5 nov 2018
  • Tempo di lettura: 2 min


MORCHEEBA

Blaze Away Tour

04 Novembre 2018

Auditorium Parco della Musica

Roma

Voto: 8

Di Francesca Amodio

Enorme successo in quel della sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica della Capitale per i britannici Morcheeba, che in questa tappa romana presentano il loro nono album in studio dal titolo “Blaze Away”.


Con una scaletta che include sia i nuovi “Never Undo”, “Blaze Away”, e sia pezzi storici della band, come “Friction”, “Never an easy way”, “Otherwise”, “The sea”, “Part of the process”, “Trigger hippie”, “Blood like lemonade”, “Slow down”, “Blindfold”, “Let me see”, “Summertime”. un’energica rivisitazione di “Let’s dance” di Bowie, “Sweet LA” e un’esplosiva chiusura affidata, naturalmente, alla celebre “Rome wasn’t built in a day”, fortunatissimo singolo dell’altrettanto fortunato terzo album “Fragments of Freedom”, l’acclamato quintetto inglese accontenta sia i nostalgici di questo gruppo, fondamentale per lo sviluppo del pop elettronico mondiale, sia i numerosi nuovi adepti.


Guidati da Skye Edwards, carismatica ed eterea leader della band (in cui figlio e marito compaiono nella sezione ritmica, rispettivamente alla batteria e al basso), per la quale il tempo sembra essersi fermato ai suoi gloriosi nineties, i Morcheeba portano a casa un live esplodente e deflagrante, un pop – rock all’inglese suonato con maestria e vigore, old school, senza fronzoli né orpelli, un concerto alla vecchia maniera insomma, che piace assai ed altrettanto potentemente convince.

In forma smagliante, dentro un abito svolazzante rosso rubino, che, tiene a precisare Skye, ha disegnato lei stessa – non a caso la Edwards nasce disegnatrice di moda – l’energia di questa pazzesca capobanda si percepisce fin dalle prime note, che infatti non trattengono l’entusiasta pubblico capitolino che resiste giusto qualche secondo sulle vellutate poltrone dell’Auditorium, per accalcarsi quindi sottopalco e scatenarsi sulle amabili e piacevoli note dei Morcheeba, il cui sound è rimasto lo stesso nonostante i cambi di formazione, ed anche il loro carisma non ha perso smalto.

Con testi spesso ironici, graffianti e sempre attuali, ragionati su un crossover che si fatica, appunto, ad ingabbiare in un genere solo, i Morcheeba hanno dato dimostrazione di purezza e fedeltà alla loro musica, che il tempo e le mode, quando questa è fatta con criterio, non scalfiscono. Detentori di un’identità ben solida e salda pur lungo l’eterogeneità delle loro produzioni, i Morcheeba regalano ai loro affezionati un live davvero indimenticabile, di livello altissimo, il tutto naturalmente capitanato dalla celestiale voce di Skye Edwards, potente motore di tutto, perno di una band ineccepibile e di un sound che, in barba alle smanie modaiole indie del momento, tiene ancora botta, meravigliosamente.

 
 
 

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