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MOTTA: Convince ed appassiona sia con il rock che con la canzone d’autore (Recensione Concerto) #Mot

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 1 giu 2018
  • Tempo di lettura: 3 min


FRANCESCO MOTTA

Live 2018

31 Maggio 2018

Alcatraz

Milano

Voto: 9

Di Luca Trambusti

Foto di Mirko Fava

Al nuovo disco “Vivere o morire” Francesco Motta ha fatto seguire una manciata di date nei club per presentare al pubblico le nuove canzoni. Dopo Roma (26 Maggio 2018), Bologna (28 Maggio), Firenze (29 Maggio) il cantautore toscano chiude questo poker di anticipazione a Milano, dove torna all’Alcatraz nuovamente imballato da un pubblico entusiasta. Queste anteprime del tour si chiudono laddove l’1 aprile 2017 si concludeva il fortunato tour del precedente album (leggi qui la recensione del concerto)

Con una reputazione sempre più consolidata Francesco Motta fa del palco il suo luogo ideale, la dimensione in cui poter andare oltre la canzone d'autore e dare spazio a musica che spesso, memore del suo passato, non sfugge dal rock. E così è successo anche in questo nuovo scorcio di tour.


L'inizio dello spettacolo è affidato alla band che si lancia in una lunghissima intro in cui ritmo, essenza ed un goccio di psichedelia si fondono inseme guidati da un incessante, martellante ed ipnotico giro di batteria e percussioni su cui la chitarra disegna i suoi suoni. Dopo una manciata di minuti arriva lui sul palco, tra l’ovazione del pubblico, come sempre va a salutare tutti i musicisti e tecnici (una pacca sulle spalle, un cinque) ed attacca, senza soluzione di continuità, sulla stessa intro “Ed è quasi come essere felici” che lascia ampie aperture musicali in un crescendo incredibile e coinvolgente. Motta prende le bacchette della batteria e contribuisce al ritmo percuotendo i tamburi a fronte palco. E’ una lunga, interminabile ed avvolgente versione, una dilatazione che diventa quasi furiosa lasciando piacevolmente storditi gli ascoltatori. E’ un inizio fulminate.

Anche il brano successivo lascia molto spazio a dilatazioni musicali che allontanano lo spettacolo dalla canzone d’autore portandolo su territori cari all’alternative rock. E’ una prima parte di concerto di grande impatto ed energia: Motta non sta fermo un attimo, salta, cammina sul palco, incita il pubblico. E tutto questo, come dichiara lui, con una frattura ad un tallone procuratasi durante uno stage diving in un precedente concerto. Ammirevole.

Dopo la “sfuriata” iniziale la parte centrale del concerto è più vicina alla musica d’autore, è il momento in cui la “canzone” torna ad essere più canonica, più “intima” (si fa per dire) anche se l'ambientazione non è mai “sottotono”.

Dura poco, Motta non ce la fa, non riesce ad allontanarsi dal suo amato rock, dalla “pacca”, dalla carica di energia. Così si riparte con le dilatazioni sonore, con la band che macina musica a sorreggere, allungare ed arricchire le canzoni, con i brani che entrano uno dentro l’altro mischiandosi evitando ogni calo di tensione. C’è spazio anche per un breve sipario tutto per la band che include un assolo ritmico di batteria e percussioni insieme. Su una versione pulsante che poi diventa cattiva di “Roma Stasera” finisce la prima parte del concerto.


Al rientro per i bis un altro brano al fulmicotone, una lunghissima, interminabile versione di “Se Continuiamo a correre” altro momento topico del concerto che prosegue ancora spostandosi verso l’anima più pop (con grande rispetto) con i brani cantati insieme al pubblico (solo due episodi), sino ad un tuffo nel passato di Motta che recupera un brano dei Criminal Jokers, il suo gruppo prima dell’esperienza solista e che anticipa la seconda falsa fine del concerto. Pochi minuti (ma qualcuno già sta uscendo) e Motta risale sul palco con il chitarrista ed i due eseguono una versione acustica della bellissima lettera al padre “Mi parli di te”. Su queste note di grande atmosfera Motta saluta tutto il pubblico entusiasta e felice dello spettacolo.

Il cantautore livornese si conferma come una delle migliori realtà musicali italiane, un artista in crescita, di quella pattuglia di nuovi cantautori che non disdegnano di camminare sul territorio di un rock moderno e fresco, capaci di costruire uno spettacolo essenziale, coinvolgente ed accattivante, senza essere personaggi. Una musica che, pur essendo tale, riesce ad uscire dallo steccato generazionale e catturare anche altre fasce di età. Lo fa grazie ad una qualità compositiva e sonora non indifferente. Da seguire questa estate.


Ecco le prossime date

08 luglio 2018 SOLIERA (MO) - ARTI VIVE FESTIVAL

10 luglio 2018 COLLEGNO (TO) - FLOWERS FESTIVAL

11 luglio 2018 PESCARA - TERRASOUND

14 luglio 2018 SASSARI - ABBABULA FESTIVAL

20 luglio 2018 GENOVA - GOA BOA

04 agosto 2018 SAN SEVERINO LUCANO (PZ) - POLLINO MUSIC FESTIVAL

13 agosto 2018 BUDAPEST - SZIGET FESTIVAL

25 agosto 2018 EMPOLI - BEAT FESTIVAL

30 agosto 2018 MACERATA – SFERISTERIO

02 settembre 2018 TREVISO - HOME FESTIVAL

07 settembre 2018 PALO DEL COLLE (BA) - FESTIVAL DELLE PERIFERIE

Sul palco, oltre a Motta (voce, chitarra): Federico Camici (basso), Giorgio Maria Condemi (chitarre), Leonardo Milani (tastiere), Simone Padovani (percussioni) e Cesare Petulicchio (batteria anche nei Bud Spencer Blues Explosion).

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