“MUSICA DA BERE” - VII EDIZIONE: Conferme e novità nella musica d'autore sui palchi bresciani
- Redazione
- 22 giu 2016
- Tempo di lettura: 2 min


“MUSICA DA BERE” VII EDIZIONE
SABATO 18 GIUGNO PIAZZA DELLA LOGGIA, BRESCIA
DOMENICA 19 GIUGNO TEATRO CTM REZZATO (BS)
Voto: 8,5
MUSICA DA BERE: Il video-concerto di Irene Grandi con i Pastis, il funambolico Bobo Rondelli e le allettanti performance di I’M Not A Blonde e de La Rappresentante di Lista

Un’edizione coinvolgente che è conferma di una manifestazione-concorso nazionale con tanto di ospiti (negli anni scorsi hanno fatto tappa qui Roberto “Freak” Antoni, Ascanio Celestini, Area, Manuel Agnelli & Rodrigo D’Erasmo, Ricky Gianco, Cristina Donà, tanto per citarne alcuni) alle quale vale la pena farci un salto. Quest’anno, Targa alla carriera a Irene Grandi e i Pastis. Il suo singolare set è un intrigante “foto-concerto”. Sul grande schermo immagini che si susseguono (ci sono i colori dell’ India, foto di un’Italia che fu, il bianco e nero delle emozioni e anche il pubblico, nel finale, è chiamato ad interagire). A supportare la voce e le trame di Irene Grandi ci sono i Pastis. Un duo, Marco e Saverio Lanza, parte integrante dello spettacolo e che con chitarre, pianoforte, arte visionaria, fotografie in movimento e suoni accurati, mettono in scena un’azione interdisciplinare che cattura, emoziona e non che non teme nell’aprirsi a nuovi linguaggi.

Targa Graffio, l’associazione culturale che organizza la kermesse, a Bobo Rondelli. Che non fatica minimamente a coinvolgere il pubblico. Per lui la musica è soprattutto una questione di feeling con la platea. Ci riesce alla perfezione: dialoga, ironizza, dona un pugno di canzoni dal sapore Ciampiano, blues, si agita come Elvis Presley, sprona i presenti. Insomma, “Ve lo faccio vedere io”: chiaramente col sorriso sulle labbra. Anche i finalisti del concorso (scelti tra 430 iscritti) hanno fatto bene, nessuno escluso. Due piacevolissime sorprese.

Le I’M Not A Blond, duo al femminile (Chiara Castello, che collabora anche con l’ex-La Crus Cesare Malfatti ed Enrico Gabrielli dei Calibro 35 e Camilla Matley). Sound spavaldo, dedito alle sperimentazione, che spazia dall’electro-pop al noise, dallachitarra post-punk al susseguirsi elettronico. Grande padronanza del palco e a loro il premio della giuria. Molto bene anche La Rappresentante di Lista, band tosco-siciliana, metà al maschile e metà al femminile, e dedita ad un etno-folk contemporaneo, alcune pillole jazzy nell’uso dei fiati e forti legami con le loro terre. A loro il Premio Rete Festival, cioè la possibilità di esibirsi in altre cinque locazioni sparse sul territorio nazionale (Reset Festival di Torino, Rock Sul Serio, ecc.). Bene hanno fatto anche Blindur (autoriali, folky e un tantino rock), LaSonda (molto londinesi), Moostroo (forse il più intimista), Pinguini Tattici Nucleari (scatenati sul palco, un po’ Elio e Le Storie Tese e molto caba-rock), Niggaradio (blues, canto sociale, spezie siciliane) e Tommaso Di Giulio (viaggio bandautorale e più di un punto di contatto con Max Gazzè). “Musica da Bere” è un contest che non delude mai, perché tra gli organizzatori a prevalere è innanzitutto la passione. Quella vera, elemento che da più parti è data per dispersa.

Comments