MUSICANTI: Le canzoni di Pino Daniele entrano nel teatro #Musicanti #PinoDaniele
- Redazione
- 20 ott 2018
- Tempo di lettura: 4 min

MUSICANTI
Un musical con le musiche di Pino Daniele ma non su Pino Daniele
Al via il tour dal 7 Dicembre a Napoli
Di Luca Trambusti
Le canzoni di Pino Daniele hanno segnato la storia della musica italiana. La loro grandezza resta immutata nel tempo perché hanno saputo raccontare ed anticipare ciò che era Napoli (allargando poi lo sguardo anche oltre la città). Il musicista s’impossessò della tradizione partenopea per tritarla, metabolizzarla e restituirla in un diverso e moderno modo che univa al suo interno nuovo e vecchio, traghettando il passato nel futuro come una sorta di Caronte che solcava le acque del golfo.

Da questo concetto e dall’idea filmica delle canzoni di Daniele prende spunto il soggetto di “Musicante” un musical CON e su le canzoni e non SU Pino Daniele. L’idea di questo spettacolo teatrale, che sarà in scena da dicembre prossimo, è quella di narrare una storia originale (legata Napoli e scritta da Alessandra Della Guardia e Urbano Lione) il cui collante siano una trentina di canzoni del musicista napoletano, brani che entrano e si legano al contesto generale della storia. I brani in questione sono estratti prevalentemente dai primi album di Pino, quelli a cavallo tra 1977 e 1991 (“Da Terra Mia” a “Un Uomo In Blues” con qualche puntata agli anni successivi per arrivare sino al 2008).
La sceneggiatura di “Musicante” si svolge intorno alla figura di Antonio, un giovane emigrato napoletano che torna in città per un lascito testamentario paterno. Scopre così di essere diventato proprietario dell’“Ue Man!” (dal titolo di una composizione di Pino), uno dei più attivi locali dell’intera Napoli dove si suona musica. La lontananza dalla città d’origine ha instillato in lui tutti i germi degli stereotipi che ruotano intorno al capoluogo campano ed alla sua cultura e con cui viene ora a trovarsi a confronto scoprendo però un’umanità ed un campionario umano insospettabile. Tutto questo influirà anche sulle sue scelte in merito al futuro del locale (e niente di più è dato modo di sapere per ora).
“Per questo lavoro – dice il produttore Sergio De Angelis – non abbiamo cercato artisti famosi, per evitare che schiacciassero con la loro fama lo spettacolo. Non abbiamo voluto fare l’effetto karaoke e non abbiamo cercato nemmeno un clone di Pino Daniele, quanto qualcuno che reinterpretasse i suoi testi” Dunque la parte testuale è quella che meglio sottolinea la storia raccontata in questo musical che come tale si avvale (oltre che di un corpo di ballo) di una nutrita “resident Band” ogni sera in scena protagonista dello spettacolo. La scelta è caduta su alcuni dei musicisti che hanno accompagnato Pino Daniele negli anni, a partire da Fabio Massimo Colasanti, chitarrista e direttore artistico dell’intera opera. Diverso dalla parte vocale, dove non si è voluto un clone, l’approccio alle parti musicali “Si è cercato di essere il più fedeli possibili agli arrangiamenti originali – dice Colasanti che aggiunge – ed anche ai suoni; solo che oggi, con diverse tecnologie, è difficile replicarli.”
“L’idea alla base di “Musicanti” è portare la musica di Pino a confrontarsi con un nuovo linguaggio, quello dell’opera teatrale”, dice in produttore Sergio De Angelis. “Era una vecchia intuizione mia e di Pino, di oltre venti anni fa e che ora, dopo una lunga gestazione e tre anni di lavoro, vede finalmente la luce”.
Ma “Musicanti” (il cui titolo prende spunto dall’idea di Pino Daniele di sentirsi tale prima ancora che musicista) nasce anche con l’intento di dimostrare quale sia la grandezza del cantautore napoletano, di sottolinearne la dimensione lirico/testuale e la veste poetica. “Lui - dice il regista Bruno Oliviero – ha trattato tanti temi, dalla città alla denuncia sociale e altri volendo e riuscendo spesso a contestualizzarli all’interno del tessuto urbano e della cultura partenopea.” E’ per questo che il musical non poteva che svolgersi a Napoli collocandosi temporalmente a cavallo tra la fine dei ’70 ed i primi ’80 “Nell’opera – spiega sempre il regista Oliviero – ci sono parecchi riferimenti a quell’epoca ed a quella città, quando le portaerei americane chiudevano il golfo alle navi da crociera ed i militari, come nel dopoguerra , affollavano la città. Però l’idea di fondo è di non essere così rigorosi nell’aspetto temporale. La storia potrebbe svolgersi in qualunque periodo ma sempre e solo a Napoli.”

La produzione di “Musicanti” ha un ambizioso traguardo: quello di rivolgersi al mercato estero “dove Pino Daniele – dice il produttore - è molto conosciuto e amato anche dalle seconde generazioni degli emigrati”. Così esaurito il primo giro di repliche nazionali tra la fine del ’19 ed il ’20 lo spettacolo si trasferirà oltreconfine.
La Band ogni sera live sul palco:
Hossam Ramzy, percussioni; Alfredo Golino, batteria; Fabio Massimo Colasanti, chitarra; Elisabetta Serio, tastiere; Roberto d’Aquino, basso; Simone Salza, sax; Fabrizio De Melis, viola. In alcune città, si affiancheranno Mel Collins, sax, e Jimmy Earl, basso).
A loro si aggiungeranno a sorpresa ospiti nelle diverse città, questi saliranno sul palco per improvvisate jam session con i musicisti della band. Live che all’interno della storia saranno considerati come esibizioni presso l’”Ue Man” il locale in cui si svolge il racconto.
Questo il calendario delle prime date:
Il debutto di “MUSICANTI”, dopo la
data zero in anteprima di TODI (Pg) (2 Dicembre, teatro Comunale)
non poteva che essere a
NAPOLI (dal 7 dicembre, Teatro Palapartenope).
Lo spettacolo arriverà, quindi, a
BARI, (29 e 30 dicembre, Teatro Team).
Nel 2019 il tour attraverserà l’Italia:
ASSISI (15 e 16 gennaio, Teatro Lyrick);
FIRENZE (14 e 15 febbraio, Obihall);
TORINO (23 e 24 febbraio, Teatro Colosseo);
MILANO (dal 7 al 17 marzo, Teatro Arcimboldi) e
ROMA (dal 7 al 12 maggio, Teatro Olimpico).
Il calendario aggiornato del tour è disponibile sul sito ufficiale: www.musicanti.show
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