NEIL YOUNG: Un abbraccio tra rock e natura
- Redazione
- 6 lug 2016
- Tempo di lettura: 3 min

NEIL YOUNG
EARTH
Reprise / Warner
Release: 24 Giugno 2016
Voto: 8
di Luca Trambusti
Secondo album live di fila per Neil Young. A differenza di “Bluenote Cafè” (2015) (leggi qui la recensione) dove il musicista canadese recuperava (attraverso vecchie registrazioni) i concerti degli anni '80 avvicinandosi al soul ed al R&B qui le registrazioni sono più recenti e toccano il tema dell'ambiente, dell'ambientalismo e del rapporto uomo/Natura molto caro a Neil Young. Lo fa attraverso l'uso del linguaggio a lui più consono: il rock
Già con l'ultimo album in studio “Monsanto Years” (uscito il 30 giugno del 2015) (leggi qui la recensione) il musicista aveva attaccato la Monsanto (colosso della produzione mondiale di sementi – tra l'altro) denunciando lo sfruttamento di terre e contadini (con un album non perfettamente centrato dal punto di vista artistico ma ineccepibile per tematiche). Questo “Earth” prosegue su quel filone eco/ambientalista ed unisce il rock con i suoni della Natura. Tra le chitarre distorte dei Promise of the Real (la band dei figli di Willie Nelson e già con lui nel disco in studio), l'armonica, le ritmiche di basso e batteria e l'inconfondibile cantato di Young s'infilano le “voci” di galline, insetti, lupi, corvi, vento, mucche, asini che rimandano alla Natura ed ai suoi suoni. Si tratta di inserimenti non invasivi ma nemmeno fondamentali se non in un'ottica di attenzione ai grandi problemi della Natura ed al rapporto con l'uomo. Già in altre occasione gli elementi naturali erano presenti nelle canzoni /dischi di Young: raccolti, luna, vento, spiagge per citarne alcuni, li troviamo sparsi nella lunga carriera del musicista. In questo caso la voce della Natura è funzionale ad una battaglia, a tenere alta l'attenzione verso certi temi. Neil Young sfrutta la sua fama, il suo “potere” per ricordare questo e per dimostrare quanto per lui siano fondamentali argomenti di grande interesse per l'uomo e che fanno parte di una certa “catena culturale” di visione della vita
Dal punto di vista musicale il disco (registrato nel corso dello scorso tour) presenta, con un inedito, 13 tracce che pescano prevalentemente nel repertorio più recente, mentre solo 2 sono dei classici (After The Gold Rush e Human Highway vedi sotto la track list). Sono brani a sfondo ecologico a dimostrazione della passione al tema nel corso degli anni, tracce recuperate da album “minori” che hanno anche suscitato la perplessità di pubblico e critica. Il “recupero” passa attraverso il suono classico del Neil Young elettrico, quello che solitamente siamo abituati a sentire con i Crazy Horses (i Promise of the Real non si discostano molto da quel suono). Come al solito dal vivo con Young tutto si dilata e la lunghezza dei brani varia dai 4 ai 28 minuti, quelli della lunga conclusiva ed eccitante e rabbiosa cavalcata “Love & Only Love” (che sembra non finire mai ed a cui forse qualche minuto in meno avrebbe giovato). Molto classico anche l'inedito (che Neil Young ha comunque già eseguito dal vivo).
Chitarre, ambiente e suoni della Natura il tutto tenuto insieme dalla credibilità ed abilità del musicista canadese a cui va ancora un plauso per il suo impegno e la voglia di essere attento a temi sensibili. Grazie anche per la musica..... ovviamente!
Earth
1. Mother Earth (da Ragged Glory) 2. Seed Justice (Inedito ) 3. My Country Home (Ragged Glory) 4. The Monsanto Years (The Monsanto Years) 5. Western Hero (Sleeps With Angels) 6. Vampire Blues (On The Beach) 7. Hippie Dream (Landing On Water) 8. After The Gold Rush (dall'omonimo album) 9. Human Highway (Comes A Time) 10. Big Box (The Monsanto Years) 11. People Want to Hear About Love (The Monsanto Years) 12. Wolf Moon (The Monsanto Years) 13. Love & Only Love (Ragged Glory)
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