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NICK CAVE: Can you feel my heartbeats? Si! il 12 Aprile al cinema (Recensione Film) #NickCave #Dista

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 11 apr 2018
  • Tempo di lettura: 4 min


NICK CAVE

DISTANT SKY – LIVE IN COPENAGHEN

FILM

Unica Data Mondiale

12 Aprile 2018

di Luca Trambusti

Voto: 10

“Nick Cave Distant Sky – Live In Copenaghen” è uno di quei (rari, rarissimi) casi in cui un film può dare del valore aggiunto ad un concerto amplificandone le emozioni e la potenza.

A distanza di un anno dalla tragica morte del figlio Nick Cave pubblica il suo album “Skeleton Tree” e successivamente lo promuove con un tour che inizia dalla natia Australia per toccare poi l'America e finire in Europa. Un lungo giro di date che ovunque hanno raccolto consensi di pubblico e critica come mai prima era successo.


Lodi meritate anche perché quello che ha saputo mettere in scena Cave con i suoi Bad Seeds è uno spettacolo di grandissimo livello, un concerto in cui musica ed emozioni si sono strette in un fortissimo abbraccio, regalando oltre due ore intense, vibranti.

Il film “Nick Cave Distant Sky – Live In Copenaghen”, con la regia di David Barnard, racconta quanto è successo il 20 Ottobre 2017 sul palco della Royal Arena nella capitale danese. Il risultato è una pellicola entusiasmante, che mostra la efficacia musicale ed emotiva, di quel concerto.

Stare sul palco con Nick Cave e la band permette di entrare ancor più all'interno del concerto. La vicinanza con il protagonista mostra aspetti che altrimenti in un'arena si perdono, sfuggono per la distanza. Qui ogni sguardo di Nick, ogni mossa, ogni goccia di sudore mostra qual'è la passione e l'anima che Nick mette in ogni istante dalla sua esibizione.

Il concerto (e quindi il film) è distinto in tre diverse parti. La prima ora è quella che coinvolge maggiormente. L'inizio è avvolgente, pieno di suoni e di pathos. Il tutto cattura, porta in una dimensione che fa perdere il senso del tempo. In questo tempo la pellicola cattura, assorbe, travolge e sconvolge.

Cave sul palco, in accordo con la musica, sussurra, per poi d'improvviso urlare, travolge a calci ciò che incontra sul palco o cammina per tutto lo stage. Oppure passa la maggior parte del tempo stingendo le mani delle prime file in un contatto cercato, in un virtuale (nemmeno tanto) abbraccio con il pubblico che annulla la differenza artista platea. Cave è magnetico, ha un approccio al concerto quasi sciamanico, a volte sembra in trance da performance e la sua anima viaggia dietro e dentro la musica.

Se Cave è il maestro di questa cerimonia laica per quanto riguarda l'aspetto vocale, lessicale ed interpretativo, Warren Ellis, il suo fido musicista, è la controparte sul versante musicale. Così come Nick anche il pluristrumentista (chitarra, piano, basso e violino) è un tutt'uno con la musica. Semplicemente spettacolare quando il violino viene suonato come una chitarra elettrica o quando strapazza una sei corde saltando su una sedia in preda ad una sorta di furia parossistica in compagnia del suo socio. Ci sono momenti in cui i due sembrano divorati dal sacro fuoco della passione. La loro fiamma passa dal palco al pubblico che si lascia ben incendiare da tutto questo. Sia chiaro anche gli altri “cattivi semi” contribuiscono all'ottima resa del concerto, i restanti Bad Seeds fanno un gran lavoro strumentale, districandosi tra cambi ritmici più o meno repentini.


Tutto questo ovviamente è maggiormente esaltato dall'angolazione filmica, da una piacevole regia e da un sapiente montaggio che permette anche di indugiare sui particolari (in special modo colpiscono lo sguardo e la mimica facciale di Nick Cave, tutti da gustare).

Alla prima furente parte ne fa seguito un'altra in cui a prendere il sopravvento sono le ballate, momenti di grande intensità in cui i crescendo della prima sezione lasciano spazio a furiose esplosioni sonore annegate in mezzo a tanta delicatezza. E' una parte più “ordinaria” (si fa per dire....), il momento in cui il concerto rientra in canoni più “consueti” ma pur sempre segnati da una grandissimo ma diverso livello musicale ed emotivo. Questa seconda sezione si chiude con l'esibizione sul palco del soprano Else Torp che duetta con Cave sulla tittle track del film “Distant Sky” contenuta nel nuovo disco. E' una cerniera che unisce le ballate alle ulteriori e differenti atmosfere della terza parte, dove la delicatezza, le atmosfere sognanti e la melodia prendono ampio spazio portandoci in un differente mondo sonoro ed emotivo e su cui Nick Cave saluta il pubblico lasciando alla band la chiusura musicale del “primo tempo”.

I bis ci riportano in un'altra atmosfera che risale di intensità. E' il momento in cui Cave si concede al suo pubblico in un vero bagno di fola. Scende dal palco, tocca e si fa toccare dal pubblico, dialoga e come un officiante “comanda” la platea che risponde con grande trasporto.


Ma la sorpresa deve ancora arrivare. Dalla platea Cave risale sul palco e con se porta un buon numero di persone del pubblico che montano sullo stage aiutate dallo stesso musicista. E' una vera comunione, un grande abbraccio tra il pubblico e l'artista. I fortunati sul palco ballano, cantano, parlano con Nick che si concede senza timori e paura ma senza nemmeno dimenticare coloro che sul palco non ci sono. Dopo la forza delle musiche dei bis arriva il momento dei saluti e Nick Cave manda tutti a casa con dolcezza sulle note di una corale ed ipnotica “Push The Sky Away”. E' un momento di grande emotività, il top di un concerto che ha regalato tante emozioni.

La forza e la bellezza di quella esibizione vengono amplificate da questo film che non solo rende giustizia al concerto ma ne da un'ulteriore visione aggiungendo altra emozione.

Assolutamente da non perdere. Fa bene alla musica ed allo spirito. Emozionate ed a momenti entusiasmante.

Attenzione pero perché “Nick Cave Distant Sky – Live In Copenaghen” sarà (con la distribuzione Nexo Digital) nelle sale di tutto il mondo (500 in Italia) SOLO il 12 aprile …... un'occasione unica ed irripetibile.

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