NOTHING: I nuovi paladini dello shoegaze (Recensione) - #Nothing - #CovoClub
- Redazione
- 3 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min

NOTHING
01/10/16
COVO Club
Bologna
di Massimiliano Colletti
Voto: 7
Dopo l'iniziale disorientamento e dopo aver invano cercato il significato di quella presunta trovata grafica ho capito che Domenic Palermo e i suoi semplicemente avevano con sé un telo troppo lungo per il minuscolo palco del Covo Club, e per forza di cose, avevano dovuto rinunciare a una G, trasformando la band in Nothin (cosa che deve averli evidentemente divertiti vedi qui).
Tuttavia, a parte la G, sul palco del Covo Club di Bologna non è mancato quasi nulla (sì, ok la voce, ma dopo l'ultimo tour dei My Bloody Valentine, è vietato lamentarsi dei volumi troppo bassi delle voci); non è mancato il pubblico (concerto sold out), non sono mancati i fan d'oltreoceano (a braccia alzate in prima fila) non è mancato quel muro di suono che caratterizza anche la produzione in studio della band di Philadelphia, arrivata in Italia, nell'ambito di un massacrante tour mondiale per presentare l'album Tired of Tomorrow (Relapse Record, 2016).

Ed è proprio da Tired of Tomorrow che prende vita il concerto bolognese, con la naturale apertura affidata a Fever Queen a cui è seguito a ruota l'ottimo singolo Vertigo Flower (e in caso ve lo steste chiedendo la risposta è sì, quei balletti che vedete nel video (Vedi sotto), Domenic Palermo li fa anche sul palco), e The Dead Are Dumb, prima di passare all'acclamato album del 2014 Guilty of Everything con Get Well.
Il resto dei 75 minuti scarsi di concerto è in equilibrio tra i due album, con in mezzo anche una sortita nello split registrato con i Whirr, band famosa sopratutto per essere stata scaricata dalla propria etichetta a causa di una brutta storia scoppiata su twitter(Vedi qui).

Se è vero che i Nothing sono figli di certi suoni dei primi anni novanta (i già citati My Bloody Valentine su tutti ma anche gli Smashing Pumpkins sopratutto di Siamese Dream), va riscontrato che sul palco l'attitudine sia più punk che shoegaze, con Palermo più volte tentato di gettarsi sulla folla e con un suono decisamente meno curato rispetto a quanto ascoltato su disco. Se questo sia il risultato dell'acustica del Covo o della scelta stilistica della band non mi è dato saperlo, quello che posso affermare è che nonostante questo, i Nothing hanno mostrato sul palco una scafatezza da veterani e un ottimo feeling con il pubblico destinato certamente ad aumentare negli anni.
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