ONE DIMENSIONAL MAN + GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO: Conquistano Villa Ada a Roma (Recensione Conc
- Redazione
- 13 lug 2017
- Tempo di lettura: 3 min

ONE DIMENSIONAL MAN + GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO
12 Luglio 2017
Villa Ada
Roma
Voto: 8
Di Francesca Amodio
Partita ufficialmente il 4 luglio con la prestigiosa apertura di Ani Di Franco, proseguita poi con i live di Sun Ra Arkestra, La Batteria, la serata dedicata al rap italiano “This is Rap: Good Old Boys” con Colle Der Fomento, Lucci, Egreen e molti altri, il live dei God Is An Astronaut aperto dai Sadside Project, l’attesissima e amatissima rassegna capitolina estiva “Villa Ada Roma Incontra il Mondo” giunge stasera al suo sesto appuntamento, con protagonisti One Dimensional Man e Giorgio Canali & Rossofuoco.
L’onore e l’onere dell’apertura sono affidati agli oramai collaudatissimi Rossofuoco, band che da quindici anni dà forma al progetto seguitissimo dell’ex CCCP Giorgio Canali, attraversato negli anni da varie formazioni ma che vede oggi stabilmente Marco Greco al basso, Stewie Dal Col alla chitarra e Luca Martelli alla batteria (attualmente in tour con Mezzosangue e Litfiba e per questo sostituito oggi da Pino Gulli degli Anhima ed anche lui ex C.S.I. insieme a Canali).

Oramai conclamato punto di riferimento per il panorama del cosiddetto rock alternativo italiano, la chitarra scordata e distorta e i testi poetici e magnetici di Giorgio Canali la fanno da padroni in poco meno di un’ora di apertura, che vede il chitarrista e i suoi particolarmente ispirati e in forma stasera: brani come “Mostri sotto il letto”, “Precipito”, “Nostra signora della dinamite”, “Lettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio”, “Ci sarà”, “Tutti gli uomini” e moltissimi altri, sono sempre un colpo al cuore.
Il rock ora cantato, ora urlato a squarciagola e ora sussurrato di Canali è un misto poetico di rabbia, dolore, amore, politica, lotta e umanità che non lascia scampo: arriva dritto dove deve arrivare senza filtri, né orpelli o ridondanze. Il pubblico presente ascolta rapito le sue note, che negli anni hanno sapientemente saputo ritagliarsi un gran bello spazio all’interno di quella musica davvero di qualità, scritta in italiano e suonata magistralmente sempre alla continua ricerca delle sfumature e delle infinite potenzialità del sound di Canali, cangiante e mutevole, eppur sempre coerente e oramai inconfondibile per ciò che riguarda i suoi ben sei dischi coi Rossofuoco.
L’atmosfera quindi è stata finemente creata e preparata ad hoc, un rapido riassetto del palco e l’esplosivo live degli One Dimensional Man può avere inizio.
Sorpresa recentissima che nessuno fra i fan o fra gli esperti di settore si sarebbe mai aspettato, Pierpaolo Capovilla e suoi annullano le imminenti date de Il Teatro degli Orrori per annunciare, pochissimo tempo dopo, una reunion che proprio quest’anno ne compie ben venti: Pierpaolo Capovilla (basso e voce), Franz Valente (batteria) e Carlo Veneziano (chitarra) riportano oggi a Roma quel noise rock, a cavallo fra psychedelic e punk, che nel lontano ’97 diede vita gli One Dimensional Man, inizialmente formati, oltre che da Capovilla, da Massimo Sartor e Dario Perissutti, rispettivamente chitarra e batteria.

Un’ora e quindici minuti circa di magistrale esecuzione di un live indubbiamente di genere ma che ammalia e strega anche i non adepti, con un Capovilla in stato di energica grazia: i musicisti sul palcoscenico di Villa Ada sono solo tre, eppure sembra di assistere ad un’esplosione di suoni magnificamente cadenzati che fanno per mille.
Il trio conserva perfettamente, coerentemente e brillantemente quello smalto che all’epoca diede agli One Dimensional Man il merito di aver portato in Italia un sound che fino ai magici ottanta era appartenuto di diritto al Regno Unito e agli Stati Uniti, rielaborando però, con un’ammirevole autonomia e una padronanza perfetta ciascuno del proprio strumento, che fa sì che gli stessi si sposino fantasticamente fra loro, quelle sonorità che insegnarono i Sonic Youth o i tedeschi Einstürzende Neubauten.
Siamo di fronte a dei veri e propri professionisti insomma, musicisti di gran classe e di gran talento, che, mischiato all’ormai proverbiale carisma e alla comunicatività di Capovilla, regalano al pubblico capitolino un concerto coreografico da conservare nei più fulgidi ricordi degli scompartimenti musicali della mente, una pura e genuina goduria per occhi e orecchie.
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