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P.F.M. : Esplorando i diversi sentieri della musica (Recensione concerto) #PremiataForneriaMarconi #

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 15 nov 2017
  • Tempo di lettura: 2 min


P.F.M.

“Emotional Tattoos Tour” 14 novembre

Teatro Colosseo

Torino

Voto: 7

di Federica Monello

E' partito ieri sera da Torino il nuovo tour della Premiata Forneria Marconi. La storica band, dopo 14 anni dall'ultimo lavoro, ha pubblicato "Emotional Tattoos". Il disco in doppia versione in italiano e inglese, presenta non tracce ma tatuaggi emotivi che si imprimono sulla pelle. Sin dagli attimi iniziali della performance, si sente la forte energia e si percepisce la nuova strada intrapresa.La prima traccia dell’album, “Il Regno”, viene presentata come un inno alla natura (un richiamo che ritornerà a più riprese). Ad un certo punto, Franz introduce la formazione sul palco: basso, chitarra, synth, tastiere di diversi tipi, violino e ben due batterie.. Intuiamo che sarà un live bello carico. Il nuovo lavoro vede come protagonista alla voce una delle new entries, Alberto Bravin.Purtroppo, sia nei brani in inglese che in quelli in italiano, non riusciamo a capire bene il testo. Emozione o intoppo tecnico?Non ci è data certezzaper nessuna delle due supposizioni. Quando alla voce c’è Alberto, Franz passa alla batteria e la potenza si sente. Una lunga intro affidata al piano, l’eco nel vocale e Di Cioccio torna a cantare con “Dove…Quando…,” alzando le mani al cielo. Profondamente concettuali risultano le introduzioni a temi importanti come quello dell'ecologia: “È nostra la Terra, non in prestito” esclama Franz. Si affronta pure il problema dei generi musicali e della critica: "La musica non va discriminata. E' arte ed espressione di se stessi e quindi è inevitabilmente variabile". Parte così “La danza degli specchi” che rimanda all'Alice nell’opera di Tim Burton.


A seguire, la strumentale “Freedom Square” che è un invito all’unione nella musica . Il live è costantemente un esercizio di stile: laP.F.M. esegue i pezzi miscelando tutti i generi, passando dall'heavy metal alla psichedelia sino a lambire la musica classica con la rivisitazione di “Romeo e Giulietta” di Sergej Prokof'ev. Diverte la sfida tra Roberto Gualdi e Franz Di Cioccio, entrambi alla batteria. Amano sfidarsi suonando alla più non posso ogni parte dello strumento, dando persino vita ad un can-can dalle sonorità celtiche che apparentemente chiude l'esibizione. Da subito il pubblico li richiama sul palco. Per molti la P.F.M. è sinonimo di De Andrè e per non farlo arrabbiare da lassù lo omaggiano con “Il pescatore”, ma ilpubblico reagisce a metà rimanendo in stragrande maggioranza seduto. Un giochino divide il pubblico in tre settori chiamati ad intonare a turno “Ce”-“Le”-“Bration”, ci si unirà alla band nel ritornello di “Celebration”. In più di due ore di live laP.F.M. ci ha accompagnati in un viaggio tra i sentieri della musica. La band, attraversando diversi generi musicali ha messo in mostra l'alta capacità tecnica. Chapeau Premiata Forneria Marconi.


 
 
 

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