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PAOLO BENVEGNU’: Non solo un cantautore ma un poeta. Anche dal vivo (Recensione Concerto) #PaoloBenv

  • 14 apr 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


Paolo Benvegnù

PAOLO BENVEGNU’

“H3+ Club Tour”

13 Aprile 2017

Monk Club

Roma

Voto: 9

Di Francesca Amodio

Quinta tappa del tour “H3+” di Paolo Benvegnù, il cantautore milanese cinquantaduenne ex leader degli Scisma giunto al suo quinto album solista che dà il nome a questo tour primaverile in giro per i club italiani e che stasera fa tappa nella Capitale, che fin da tempi non sospetti ha sempre riservato a Benvegnù un’accoglienza affettuosa e che anche oggi al Monk Club di Roma non manca di dimostrargli una fedele passione.

C’è poco da girarci intorno, quando si è di fronte ad un poeta bisogna dirlo: Paolo lo è. Senza blasfemia alcuna, men che meno iperboli, definire mero cantautorato quello di questo artista così composito e raffinato sarebbe davvero un oltraggio a lui e alle sue parole, ai significati di quest’ultime e alla grammatica poetica stessa, di cui Paolo è da sempre maestro. Come un abile sarto, Benvegnù tesse le fila dei suoi testi come se fossero complesse trame di stoffa su cui ricamare ogni volta nuova linfa vitale di parole, aggiungendone senso e facendo sì che ogni volta che si ascoltino appaiano come nuove ed illuminanti.


La cura per la parola ed il dettaglio infatti è una delle caratteristiche che ce lo fa amare di più. Aggraziato, fine ed elegante, dalla figura imponente di Benvegnù fuoriescono sonorità fuori dal comune, piccole poesie urbane piene di sentimento e amore: grazie a questo artista e alle sue canzoni, ogni volta l’ascoltatore ha una possibilità rinnovata di lettura della realtà; la metafisica, l’andare oltre, cercare il senso ed il significato profondo delle cose, rifuggire la superficie, che sia fatta con semplicità o con filosofia l’azione, sono solo alcuni degli insegnamenti tramandati da questo cantautorato puro, candido, cristallino, altolocato ed allo stesso tempo così fruibile nella sua linearità e genuinità.

Ed è così che Paolo Benvegnù stasera presenta per la prima volta in concerto al pubblico capitolino “H3+” (Woodworm/Audioglobe), album con cui il cantautore termina la trilogia iniziata con “Hermann” e “Earth Hotel” e che ha per protagonista l’esploratore immaginario Victor Neuer, a proposito del quale Paolo afferma: “Mi sono immaginato questo personaggio svincolato dalla materia, una particella con coscienza umana in cui possiamo ritrovarci. Ho sempre bisogno di inventarmi una storia prima di dipanarla lungo le note, ed è esattamente ciò che è accaduto con Victor”; non mancano ovviamente le perle del passato, da “Andromeda Maria” a “Cerchi nell’acqua”, da “Suggestionabili” a “Io e il mio amore”, giusto per citarne qualcuna, il tutto suonato magnificamente da Andrea Franchi, Luca Baldini, Marco Lazzeri, Ciro Fiorucci e Michele Pazzaglia.

Naturalmente il pubblico del Monk Club di Roma è in totale adorazione, caratteristica tipica di un pubblico oramai avvezzo ed affezionato alle mura di questo locale che già da qualche anno è diventato un assoluto punto di riferimento per una programmazione musicale coi fiocchi, sempre ricca ed onnivora, in grado di soddisfare ogni tipo di palato musicale con nomi nazionali ed internazionali sempre e solo di qualità.

Si diceva quindi dell’empatia assolutamente totale che Paolo Benvegnù instaura con chi, silente ed adorante, ascolta le note raffinate ed eleganti di questo cantautore più unico che raro, che in quasi vent’anni di onorata carriera è riuscito a far rimanere la propria identità artistica ben saldamente radicata, meravigliosamente noncurante delle mode del momento, riuscendo ad affermare con successo un cantautorato pop – rock squisitamente sui generis che rifugge qualsivoglia tipo di accostamento, somigliando a null’altro che non a sé stesso.


La dimensione del club poi, ce lo fa apprezzare ancora di più: l’atmosfera che questo tipo di locale offre, consente di concentrarsi davvero sulla trasmissione di emozioni che questo eccelso cantautore, dall’ingegno tanto acuto e dall’abilità stilistica così straordinariamente fuori dal coro, amabilmente stasera ci regala; è in casi come questo, quando cioè si è di fronte all’arte pura e vera, senza fronzoli o inganni, senza trucchi artefatti, che non si può far altro che stare in assoluta contemplazione, godendo il più a lungo possibile delle sensazioni che la musica di Paolo Benvegnù è in grado di donare sempre.


 
 
 

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