top of page

PATTI SMITH: L'emozione di una neo Laureata e di una mostra #PattiSmith

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 5 mag 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


Foto: Giorgio Zito

PATTI SMITH

3/5/2017

Auditorium Paganini – Parma – Laurea ad Honorem

8 aprile – 16 luglio 2017

Palazzo del Governatore – Parma – Higher Learning (Mostra)

PARMA

di Giorgio Zito

Con una cerimonia intensa e partecipata, la tre giorni dedicata dalla Città di Parma a Patti Smith si è aperta nello splendido Auditorium Paganini (un progetto dell’architetto Renzo Piano, per il riutilizzo dell’area industriale dismessa dell’ex zuccherificio), con la consegna della Laurea ad Honorem in lettere classiche e moderne alla cantante, scrittrice e poetessa americana. Si apre con un piccolo fuori programma: entrando nell’Auditorium accompagnata dal Rettore dell’Università, la Smith si ferma ad ascoltare una giovane band che esegue Gloria, ringraziando per l’omaggio, e ringrazierà ancora la band durante il concerto al Teatro Regio la sera seguente.

La neo dottoressa magistrale dell’Università di Parma ha ascoltato con interesse, e a tratti con emozione, la prima parte della cerimonia, seduta al centro del palco, a fianco alle più alte cariche dell’Ateneo parmense. Una cerimonia molto intensa, che è iniziata con una pregevole introduzione musicale, prima del coro (con brani del repertorio corale polifonico), e poi dell’orchestra classica dell’Università di Parma (con due sinfonie dal Barbiere di Siviglia di Rossini, e una dal Nabucco di Verdi). Si entra nel vivo della cerimonia vera e propria con la Relazione del Rettore Loris Borghi, la Motivazione del conferimento del Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Lettere Classiche e Moderne Massimo Magnani, e infine la sentita e bellissima Laudatio del Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali Diego Saglia, tutta in inglese in omaggio alla Smith, in cui il prof. Saglia ha ripercorso i tratti salienti della poetica della Smith, accostandola ai grandi poeti del passato e contemporanei, a dimostrazione di quanto Patti Smith possa stare a pieno titolo tra i più grandi scrittori. Illuminante, come una vera lezione universitaria.

Anche visivamente l’impatto della cerimonia è molto intenso, dall’ingresso del coro in tuniche rosse e dell’orchestra, a quello dei professori e prorettori, chiamati uno ad uno, in alta uniforme accademica. Ma il momento di vera emozione arriva con la cerimonia del tocco e della vestizione, e infine con la Lectio Doctoralis di Patti Smith, dal titolo Higher Learming. Per circa un’ora, la poetessa del rock ripercorre la sua vita, attraverso episodi che in qualche modo la vedono sempre vicina alla poesia e al mondo dei poeti e degli scrittori, dimostrando che quel mondo, più di quello del rock, è da sempre parte integrante della sua arte. La lectio è inframmezzata da video personali dell’artista, alcuni di carattere privato e inediti, che raccontano i suoi viaggi alla scoperta dei grandi poeti del passato, come Genet e Rimbaud, di cui fa una vera e propria elegia, e tutta la beat generation. Ovviamente non ci sono solo i poeti. Ben presenti nella sua formazione anche artisti contemporanei come Warhol e Pollock, e cantanti come Lou Reed, Bob Dylan e il nostro Fabrizio De Andrè (scorrono le immagini di una giovane Patti Smith che canta in inglese Amore che vieni, amore che vai, del cantautore genovese). Una lezione bellissima, che tiene la sala in assoluto silenzio ad ascoltarla raccontare la sua vita e i suoi amori, la scoperta e l’incontro con l’arte dei grandi poeti, recitare People Have The Power come invito ad aver sempre fiducia nell’Uomo. Chiude la sua lezione recitando la poesia Holy! di Allen Ginsberg, tra gli applausi del pubblico ed una standing ovation degna di un concerto. La cerimonia si chiude infine con un ultimo omaggio, una versione orchestrale di Break It Up offerta dall’Orchestra dell’Università.

Altrettanto emozionante è la mostra Higher Learning (aperta fino al 16 luglio presso il Palazzo del Governatore, ed unica possibilità per vederla in Italia), che Patti Smith visita venerdì pomeriggio con il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. La mostra prevede due itinerari: The New York Scene, dedicata all’arte e alla cultura d’avanguardia negli anni 70 e 80, fermento in cui nasce artisticamente Patti Smith, e Higher Learning, interamente dedicata alla Smith, che comprende non solo 120 sue opere fotografiche, ma anche una serie nutrita di oggetti personali (macchine fotografiche e cineprese, macchine da scrivere, libri, scritti), e una installazione voluta espressamente dall’artista, la “Patti Smith’s Library”, dove si possono osservare alcuni dei libri e film che l’hanno ispirata. Una mostra emozionante, un'immersione totale nel mondo di Patti Smith.

 
 
 

Comments


bottom of page