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PATTI SMITH: L’unica vera icona femminile del rock (Recensione Concerto)#PattiSmith #WordsAndMusicTo

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 18 dic 2018
  • Tempo di lettura: 3 min


PATTI SMITH

WORDS AND MUSIC TOUR

16 Dicembre 2018

Sala dei Giganti – Palazzo Liviano

Padova

Voto 7,5

Testo e foto di Giorgio Zito

Torna ancora una volta in Italia Patti Smith e lo fa con un tour particolare, diverso dai precedenti. Accompagnata dal solo Tony Shanahan, che si alterna tra chitarra acustica e pianoforte, con questo “Words and Music” tour la rocker americana propone una serata a metà tra concerto e reading, costruita con un susseguirsi di brani e racconti delle sue passioni e dei suoi amori personali, musicali, artistici.


Un concerto breve e intenso, come ormai nei suoi standard. I luoghi prescelti sono tutti molto particolari, tra piccoli teatri di provincia, chiese, saloni di palazzi storici. Posti molto raccolti e intimi, in cui il contatto col pubblico diventa quasi fisico, e a Padova lo è stato per davvero. Niente transenne, nessun palco, solo una pedana semicircolare alta trenta centimetri, e il pubblico seduto tutto intorno.

Qui Patti Smith racconta di se e della sua famiglia, con la dolcissima “The Jackson Song”, scritta per il figlio e stasera dedicata a tutti i bambini, racconta del suo amore per San Francesco, a cui dedica “Wing”, racconta dell’importanza delle battaglie ecologiste in difesa della nostra Madre Terra, di cui, dice, dobbiamo avere cura, ed esegue una bellissima versione di “Peaceable Kingdom” accompagnata da Tony Shanahan al piano, sul cui finale recita alcuni versi di “People Have the Power”.

Il tema ecologista ritorna con la cover di “After The Goldrush” di Neil Young, ringraziato per le sue battaglie in difesa della natura, nonché per aver scritto questa bellissima canzone. Racconta di Giotto e di Petrarca, di cui recita un poema in inglese, racconta del Natale, del presepio, di Erode e dei Re Magi, e del significato della nascita di quel bambino, perché ogni bambino che nasce, dice, è una speranza per il futuro.

Ma ciò che sorprende, ancora una volta, e vedere come questa ormai anziana rocker, quando sale sul palco, mantenga intatta la sua carica, la sua energia e la sua purezza.

E le sue canzoni, veri capolavori, anche in queste versioni acustiche restano potentissime: risplende “Ghost Dance” per voce e chitarra acustica, travolgono “Pissing in a River” e “The Southern Cross”, unico brano in cui imbraccia la chitarra, per una versione graffiante dedicata a Robert Mapplethorpe.


Arriva anche la tanto attesa “Dancing Barefoot”, e la Smith scende in mezzo al pubblico invitandolo a seguire il ritmo con le mani. Si chiude con “Because the Night”, con Tony Shanahan al piano, e il pubblico in piedi. Per l’unico bis, la Smith invita i presenti che stavano per riprendere posto a restare in piedi, e nessuno se lo fa ripetere due volte: in un attimo sono tutti intorno al piccolo palco per una versione corale di “People Have the Power” che diventa un vero e proprio abbraccio collettivo.

Abbraccio che prosegue mentre Patti Smith esce dalla sala passando in mezzo pubblico che le si stringe attorno. All’uscita del Palazzo, una ventina di ragazze aspettano al freddo vicino all’auto che la attende già aperta, per rubare ancora un sorriso e una stretta di mano all’unica vera icona femminile del rock.

Set list

1 Wing

2 Ghost Dance

3 Peaceable Kingdom / People Have the Power (estratto recitato)

4 The Jackson Song

5 After The Goldrush (Neil Young cover)

6 Beneath the Southern Cross

7 Oh Holy Night

8 Dancing Barefoot

9 Poema di Plutarco

10 Pissing in a river

11 Love Is All We Have Left (U2 cover)

12 Because the Night

13 People Have the Power

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