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PETER CINCOTTI: Un live come quelli di una volta (Recensione Concerto) #PeterCincotti

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 14 dic 2017
  • Tempo di lettura: 2 min


PETER CINCOTTI

13 dicembre 2017

Auditorium Parco della Musica

Roma

Voto: 8

Di Francesca Amodio

Dopo il sold – out milanese e quello barese imminente e già annunciato, la sala Petrassi del prestigioso Auditorium Parco della Musica di Roma dopo dieci anni accoglie nuovamente il talentuoso italo – americano Peter Cincotti, che giunge nella Capitale per presentare al pubblico romano il suo quinto album dal titolo “Long Way From Home” (Freddy Eggs Records), uscito due mesi fa, interamente scritto, arrangiato e prodotto dallo stesso Cincotti.

La simpatia, la semplicità e l’umiltà non tradiscono le origini verdi, bianche e rosse di questo fenomenale artista trentaquattrenne che stasera, pur esibendosi in trio, sembra essere accompagnato da un’intera orchestra, per l’esplosività e l’energia delle sue note.


Supportato dagli ottimi Lex Sadler al basso e ai sintetizzatori e Joe Nero alla batteria, l’immagine di Cincotti, elegantissimo al suo pianoforte, sembrerebbe quella classica del crooner americano nel locale jazz newyorkese: stasera questo grande artista ha dimostrato molto più di questo. Con un uso del piano più “ritmico e moderno”, per sua stessa affermazione, Peter Cincotti passa con una nonchalance d’altri tempi da ballate pop a improvvisazioni jazz e blues sapientemente ben sporcate da schegge di rock, in un caleidoscopio di musicalità che di sicuro sfuggono ad un’etichetta e ad una catalogazione ben precise per lasciare spazio piuttosto ad una fantastica libertà, eterogeneità e creatività del linguaggio musicale, senza limite alcuno.

Il tutto condito da una voce fresca e potente, dal timbro energico, pulita e lineare, e da una presenza scenica raffinata e garbata, Peter Cincotti stasera regala ai romani un concerto carico e variegato nella sua semplicità ed essenzialità, un live come quelli di una volta in cui a parlare è esclusivamente la musica, senza fronzoli o ridondanze, in un percorso che ha visto riproporre anche la passata discografia di Cincotti, in particolare il fortunato “East of Angel Town”, terzo album in studio, da cui è tratta l’amatissima “Goodbye Philadelphia”, cantata a squarciagola insieme all’artista da tutti i presenti.


Un piacere per gli occhi, per il cuore e soprattutto per le orecchie assistere a concerti di artisti di questo calibro, che non si fanno travolgere dalle mode del momento, più passeggere che altro, ma che al contrario portano avanti con orgoglio la propria identità artistica attraverso un curato lavoro di sperimentazione e ricerca.


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