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PREMIO BINDI: La tre giorni live in Liguria e la speranza per la musica d'arte

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 11 lug 2016
  • Tempo di lettura: 4 min



PREMIO BINDI 2016

L'ironia disperata di Mirkoeilcane vince il premio

Edizione 2016 dedicata alla memoria di Giorgio Calabrese

4/6 LuglioSanta Margherita Ligure

Di Daniela Esposito

Foto di Giulia Spinelli


Alternativi per moda e disobbedienti di nascosto: sono i "Profili (A)Sociali" di un “branco di delusi” e di “soldati del divano”. Non ci va certo di fioretto Mirkoeilcane, al secolo Mirko Mancini, giovane cantautore romano che, sul palco centrale di Santa Margherita Ligure, colpisce per la ballata finto scanzonata che gli consente di portare a casa – con il giudizio unanime della giuria – il Premio Bindi 2016 nella serata del 5 luglio. L'ambito riconoscimento, in realtà, non viene assegnato al singolo brano ma alla personalità artistica. Per questo, nel pomeriggio, sul secondo palco, a bordo mare, i sei cantautori in gara scelti tra più di 270 iscritti (Ilaria D’Amore, Figurelle Orkestar, Andrea Grossi, Inigo, Luce e appunto Mirkoeilcane) hanno avuto modo di eseguire, in una situazione meno ingessata e più acustica, altri brani del loro repertorio. Anche qui Mirko (ma perché Mirkoeilcane? “Non lo so, devo ancora trovare una risposta convincente, la sto elaborando, se mi invitate l'anno prossimo ve lo dico”) aveva dato prova non solo di saperci fare con le parole, ma anche di essere un ottimo chitarrista.


Mirkoeilcane Credits: Giulia Spinelli

Sospeso tra ironia e amarezza, il cantautore della Garbatella ha il pregio di non snaturarsi mai ed essere sempre credibile e mai banale, anche quando tratta argomenti che ben si presterebbero a cadute nell'ovvio, come quando racconta di amori finiti e annegati nel whisky ("Whisky per favore") o di altre disperazioni: vuoti, tragedie esistenziali, addirittura suicidi, nascoste dietro la tecnologia e le facciate social ("Per fortuna"), nuove inconsapevoli schiavitù e inviti ad “abbandonare la neve” ("A picco"). La giuria, composta da autorevoli giornalisti e addetti ai lavori, ha anche deciso di dare a Ilaria D’Amore una menzione speciale per la migliore interpretazione.


Ma partiamo dal principio, ovvero dal Premio Bindi, appuntamento annuale con la musica d'arte e di qualità. La 12esima edizione si è tenuta dal 4 al 6 luglio, come sempre a Santa Margherita Ligure, ed è stata dedicata alla memoria di uno dei più grandi autori italiani, Giorgio Calabrese, per anni direttore artistico e poi presidente della giuria del Bindi, scomparso pochi mesi fa. Tre giorni di live, eventi e presentazioni, un prestigioso concorso di canzone e un neonato premio alla carriera che è andato a Cristina Donà, “un’artista – come recita la motivazione - che al Premio Bindi assomiglia particolarmente, per la sua predilezione per la qualità e per i contenuti, per una cifra stilistica che si concentra sulla sostanza e sulla forza di parole e musica”. E' toccato a lei chiudere la serata del 5 luglio con un lungo ed intenso set, accompagnata da Saverio Lanza al piano e alla chitarra." Il senso delle cose", "Il tuo nome", "Universo", "Stelle buone" sono solo alcuni dei brani affrontati dalla cantautrice che ha voluto anche omaggiare Umberto Bindi chiudendo la sua "Goccia" con una delicata e struggente "Arrivederci" di Umberto Bindi (e Giorgio Calabrese).


Cristina Donà Credits: Giulia Spinelli

Sul palco anche Cecilia, giovane arpista e cantante torinese che ha presentato il suo fortunato progetto di canzoni scritte in italiano ed inglese, dalla struttura musicale tra l'avanguardia e gli “eighties”: voce, arpa ed elettronica. Gli appuntamenti sul palco acustico a pochi metri dal mare hanno preso avvio già lunedì 4 con il “Plays in the city”, l’ormai consueta vetrina musicale dedicata agli emergenti e per la promozione di progetti di qualità, con la presentazione in anteprima dell'album "Sottopelle-Sottoterra" del cantautore ligure Gioacchino Costa che ha preceduto la proiezione di un docufilm su Umberto Bindi e la “scuola genovese”. I seguitissimi pomeriggi del Bindi, sullo stesso palco, dopo il martedì dedicato ai concorrenti in gara, si sono conclusi il 6 con un ricordo di Giorgio Calabrese con racconti e aneddoti di Enrico De Angelis, direttore artistico del Club Tenco e interventi musicali di Canzoni da marciapiede, Tiberio Ferracane e Max Manfredi che ha anche presentato – con la guida del linguista e giornalista musicale Andrea Podestà - il suo nuovo libro di poesie “Amorazzi” (Editrice Zona). A proposito di canzone di qualità è stata anche dedicata una parentesi ad una realtà tutta al femminile che va consolidandosi di anno in anno: il Lilith, Festival della musica d'autrice che si tiene a Genova, organizzato dalle giovani cantautrici Sabrina Napoleone, Cristina Nico e Valentina Amandolese, giunto alla sesta edizione. Quest'anno si chiuderà con il concerto di Susanne Vega il 18 luglio nella Piazza delle Feste al porto Antico. Un pomeriggio che è apparso come un naturale aperitivo alla serata finale che ha visto nuovamente tutti gli artisti del pomeriggi sul palco principale, con l'aggiunta di Federico Sirianni, Massimo Priviero, Paolo Agnello e Kachupa, per il “Bindi special project 2016” dal titolo Incursioni sonore: una serata di stili e generi musicali differenti a confronto. In apertura, Rossana De Pace e Marat, vincitrici del concorso torinese "Duel". E se c'è ancora chi dice che la musica d'arte è morta è solo perché non presta orecchio a realtà come il Bindi che, nonostante tutto, quella musica la portano in strada, tra la gente. E se c'è una sola persona, come la signora che si è affrettata ad andare a far la spesa per non perdere l'esibizione pomeridiana del vincitore, vuol dire che abbiamo vinto tutti. Tutti noi che amiamo e viviamo di musica e per la musica.

 
 
 

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