PREMIO TENCO: Nuovi linguaggi a prova di Luigi Tenco. Ed è un gran finale - #PremioTenco #ClubTenco
- Redazione
- 23 ott 2016
- Tempo di lettura: 3 min

PREMIO TENCO
3^ Serata
Sabato 22 Ottobre
TEATRO ARISTON
SANREMO
di Massimo Pirotta
Voto: 9/10
Foto di Martin Cervelli e Giuseppe Verrini
E' immediatamente palpabile il magnetismo che c'è nell'aria. E' la serata conclusiva ed è all'insegna di una scommessa per niente facile. Mettersi alla prova, oltretutto per la prima volta, con il repertorio di Luigi Tenco significa fare funzionare alla perfezione un congegno, che deve essere filo rosso e non a singoli episodi. Luigi Tenco è stato artista dalle moltepilici intuizioni ed appropriarsi, dare continuità e nuova linfa al suo modo di essere è prova da brividi. A cinquant'anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 27 gennaio 1967, l'organizzazione ha pensato di organizzare questo omaggio corale. Non tanto roba da fan-club ma l'intenzione di imprimere una nuova botta di vita al suo talento, che già di per se non si è mai dipanato. Il respiro della passione, dell'immediatezza, dello stile asciutto ma anche ironico, oltre al sovrapporsi documentale, malinconico, anti-accademico, sarcastisco. Funziona così: undici artisti coinvolti, due brani a testa e da loro scelti, che devono essere stelle luminose dal vivo, frugando tra il Tenco più conosciuto ma anche tra quello meno noto. Quello che pose orecchio al folk e al beat anglosassone, che si misurò con la canzone satirica, d'impegno civile e di protesta.

E qui accade il bello: se un Tenco in jazz non è certo una novità (pensiamo, ad esempio, alle incisioni di Tiziana Ghiglioni a Lui dedicate), lo sono di sicuro l'accostarsi in chiave hip-hop quanto il tradurlo in inglese e farlo di decollare con nuovi arrangiamenti. Tutti gli artisti coinvolti hanno spiccato per sensibilità, hanno fornito nuove tinte da pennellare, hanno tracciato nuovi percorsi. Tutto ciò non si esaurisce nelle emozioni di una singola serata, perchè grazie all'interessamento di i.Company verranno trasmessi due special televisivi (gennaio 2017). Il primo sarà l'integrale dei momenti vissuti "sanremesi 016", il secondo un approfondito lavoro di ricerca tra gli archivi Rai, la riproposizione di interviste poco viste, dimenticate e recuperate. Per descrivere il flusso continuo di questi "Magic Moments" in un Saturday Night in Riviera, non si sa da che parte iniziare.

Anzi sì: dall'ineccepibile e categorica mole di lavoro svolta da Mauro Ottolini (jazzista a 360 gradi e non solo) che si è assunto l'incarico di dirigere l'Orchestra Sinfonica di Sanremo, ha pensato bene di portarsi con sè la propria sezione ritmica e soprattutto ha dato un forte contributo alle nuove vestizioni delle canzoni di Luigi Tenco.
Ispirazioni interpretative, nuove ambientazioni, rispecchiarsi eccellente. Quindi: Marina Rei, drumming e lingua di fuoco, Diego Mancino dotato di nuove sorgenti e capace di originali dimensioni, Alfina Scorza che pone in risalto le "aggressività" umorali dell'omaggiato, Gli Scontati, teatrali e con un trasporto di suoni tra barriere temporali, Vanessa Tagliabue Yorke, potenza e duttilità vocale in grado di affrontare più connessioni (a fare centro c'è il suo Tenco su tappeti sonori arabeggianti)

Roy Paci che è da anni bizzaria, "Radio Days" variegato latineggiare, il canadese Bocephus King dà elettricità e alimenta ulteriori declinazioni (nessun intoppo tra il cantato un pò in italiano e un pò in inglese, anzi ci sta, eccome), Ascanio Clestini che fornisce un'altra dimensione a "Padroni della terra" (traduzione censurata de "I disertori" di Boris Vian, brano che Luigi Tenco, per primo in Italia volle tradurre), Noemi, voce calda, buona tecnica, agire intuitivo, il rapper Kento, energico come pochi, perfettamente a suo agio tra archi, un giradischi che suona, fiati in stile ska 2-Tone e che saluta a pugno chiuso. A concludere, l'esibizione di Morgan che catalizza con mandole sinuose, note cangianti al pianoforte, un theremin hawaiiano che lo sostiene e un saporito medley finale come bis. E' un Morgan superlativo: lirismi ancestrali, calarsi visionario, che sa tessere nuove trame e sa guardare oltre. Nelle sterminate possibilità che la musica può offrire. A breve, un suo nuovo album omaggio a Luigi Tenco. Così come lo vede Lui. E che probabilmente potrebbe essere un compendio tutto morsi e carezze.

La scaletta: "Li vidi tornar", "Quando" (Marina Rei), "Se sapessi come fai", "Ragazzo mio" (Diego Mancino), "Un giorno dopo l'altro", "Io sì" (Alfina Scorza), "Vita sociale", "Uno di questi giorni di sposerò" (Gli Scontati), "Quasi sera", "Ho capito che ti amo" (Vanessa Tagliabue Yorke), "In qualche parte del mondo", "Giornali femminili" (Roy Paci), "E se ci diranno", "Mi sono innamorato di te" (Bocephus King), "Padroni della terra", "Una brava ragazza" (Ascanio Celestini), "Io lo so già", "Vedrai vedrai" (Noemi), "Triste sera", "Io sono mio" (Kento), "Ballata della moda", "Il mio regno" (Morgan)

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