RICK WAKEMAN: Con il suo piano incanta Torino #RickWakeman #PianoPortraits #PianoSolo
- Redazione
- 3 mag 2017
- Tempo di lettura: 2 min

RICK WAKEMAN
Piano Portraits
2/05/2017
Teatro Colosseo
Torino
Voto: 8
Di Federica Monello
Rick Wakeman: 68 anni il 18 maggio, quasi 50 anni di carriera, una stella nella Walk of Fame insieme agli Yes, gruppo con il quale ha iniziato a consacrare la sua fama come leggenda delle tastiere. La chioma bionda del rock, così lo chiamavano, ha iniziato a suonare il piano giovanissimo per poi darsi alle tastiere elettriche collaborando come arrangiatore con Elton John e David Bowie e realizzando album con Cat Stevens, Black Sabbath e Lou Reed.
Oggi Rick è tornato sui palchi per omaggiare la musica che ama e che ha collaborato a creare insieme alla sua appendice, il piano. Il nuovo progetto si chiama “Piano Portraits”, ritratti affidati alle sue mani e al pianoforte di grandi classici della musica classica e moderna. Tre sono le date che lo vedono tornare in Italia dopo molti anni: Torino, Milano e Roma.

Pianoforte nero ed elegante a coda a centro del palco, buio su tutto tranne una luce che illumina la chioma ancora bionda del rock: così inizia il viaggio musicale tra antico e contemporaneo. Proprio il passato, quello barocco e tedesco, apre il live con “Pachelbel's Canon”. La storia di ieri però si contamina con la musica dell’oggi nell’opera prima “ Six wives of Henry” della quale ci presenta, scherzando sul divorzio come scusa per avere una casa, “Catherine of Aragon” e “Catherine Howard”.
Un po’ timido un po’ fiero ci racconta di esser stato fortunato ad aver lavorato con tante personalità musicali differenti tra loro come ad esempio Cat Stevens, di cui ci suona la dolcissima “Morning has broken”. Ricordando la sua carriera negli “Yes” e una loro data in Italia, alla quale erano presenti quattro persone tra il pubblico, esegue “And you and I” e “Wonderous Stories”. Storia e modernità si alternano e torniamo indietro al tempo dei menestrelli e delle guerre con “Arthur”.
Serio ed emozionato ci presenta la struggente traccia che racconta una delle tragedie che più hanno lasciato il segno nel secolo passato, è “Children of Chernobyl”. Questo brano ci fa venire i brividi, dal piano viene fuori una melodia dolce e tormentosa che lascia in noi il segno.
Il momento clou, quello che tutti aspettavamo, quello dell’incontro magico tra rock e piano arriva con la carrellata di arrangiamenti dei pezzi di David Bowie e dei Beatles. Così “Space Oddity”, “Life on Mars?” rivivono sulle note del pianoforte suonato magistralmente da Wakeman. Superbe le versioni di “Help” e “Eleanor Rugby” nelle quali ogni suono in origine proveniente da strumenti differenti si amalgama perfettamente al classico strumento a corde. Due piccoli momenti di pausa, scanditi dagli applausi del pubblico che incitano Rick a tornare sul palco, tra i due encore che presentano “Merlin the magician” e “After the ball” che chiude la performance.
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