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ROLLING STONES: Qualche imperfezione ma un gran bello show (Recensione Concerto) #RollingStones #NoF

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 25 set 2017
  • Tempo di lettura: 5 min


ROLLING STONES

No Filter Tour

23 Settembre 2017

LUCCA

Voto: 9

di Massimo Bonanno*

Sabato 23 settembre quinta tappa del tour europeo “No Filter Tour” e data conclusiva del Lucca Summer Festival. La location del concerto è certamente suggestiva anche se non in pochi hanno storto il naso; le Mura Storiche da un lato hanno costituito un forte richiamo, dall’altro si sono dovuti affrontare numerosi problemi logistici che hanno coinvolto l’intera città rivoluzionando anche circolazione, come riportato ampiamente dalla stampa e su numerosi siti web.


La sera del giorno prima del concerto è praticamente impossibile avvicinarsi al centro storico eccetto i residenti, ma nonostante tutto una marea di Stones fans giunti numerosi anche dall’estero ha invaso ogni strada e ogni piazza della città, magliette con la famigerata lingua della band sono il tema dominante. Visti i controlli prima di accedere all’area del concerto, la prima impressione sull’organizzazione - almeno per quanto mi riguarda - mi è parsa all’altezza della situazione anche se poi a fine concerto si saprà di numerose lamentele riguardanti il non sufficiente numero di bagni chimici, il fatto che parecchie persone pur avendo il biglietto non hanno avuto una buona visuale a causa di alcuni alberi.

Il palco, benché grande, non ha la complessità dei precedenti; lo studio londinese che lo ha progettato di comune accordo con gli Stones stessi, ha optato per uno stage piu’ semplice (per quanto possibile) e meno macchinoso ma di sicuro effetto. Colpiscono le quattro torri alte ventidue metri ciascuna sulle quali saranno poi proiettate in alta anzi altissima definizione le immagini della band in azione. Una passerella si diparte dal centro del palco per protendersi nel prato antistante per un centinaio di metri.

Bravi i ragazzi degli Struts la band di supporto, il cui cantante ricorda anche fisicamente Freddy Mercury. Molto simpaticamente ringrazia il pubblico, dichiarando di sapere bene che tutti aspettano gli Stones. Tra un act e l’altro c'è spazio anche per qualche spettacolo extra: un paio di fan si arrampicano su un albero, subito notati dalla security, ed una signora non più giovane viene portata via a seguito di un malore.


Finalmente alle 21.12 fiamme e fumo si sprigionano dalla cima delle torri che a loro volta si illuminano del colore del fuoco mentre le percussioni e il coro del pubblico introducono “Sympathy For The Devil”. Mick in giacchetta nero e oro è una valanga di energia, dal suono della band si capisce subito che non sarà uno show qualsiasi, i vecchietti del rock sono in gran forma. Keith avvolto in un lungo cappotto e in bandana d’ordinanza imbraccia la Gibson nera e attacca “It’s Only Rock’n’Roll”, mentre le splendide immagini della band illuminano le torri pare di sentire la chitarra di Chuck Berry. Charlie Watts in calzoni grigio scuro e camicia bianca, imperturbabile come sempre, nonostante i suoi 76 anni,l’Art Blakey del rock’n’roll, fornisce una solida e formidabile sezione ritmica con il basso di Darryl Jones. Notevole il lavoro di un rinvigorito Ron Wood.

Al termine del brano Mick si rivolge alla folla in Italiano: “Ciao Lucca, ciao Toscana, ciao Italia…è la prima volta che suoniamo in Toscana”. La sezione di fiati (Tim Ries, Karl Denson), le tastiere di Chuck Leavell (ex Allman Brothers), i cori di Bernard Fowler e Sasha Allen si fondono con il resto della band in una trascinante “Tumbling Dice”.

Seguono due grandi esecuzioni blues tratte dal recente Blue & Lonesome: “Just Your Fool” e “Ride ‘Em On Down”, con un grande Mick all’armonica, e qui si capisce sino a che punto il blues sia la vera e unica anima degli Stones.

Ancora Mick annuncia che il brano scelto dal pubblico via web non è stato un brano di Puccini (in Italiano) ma “Let’s Spend The Night Together”…al termine Jagger ancora in Italiano dice di sentirsi romantico e Keith all’acustica introduce Con “Le Mie Lacrime…” leggera sbavatura nel finale. Matt Clifford al corno francese attacca “You Can’t Always Get What You Want”, bella versione con notevole intervento di Ronnie.


Mick nuovamente in Italiano con una leggera punta di ironia: “ieri a Firenze ho trascorso una bellissima giornata…ho incontrato la signora May (Primo ministro) e abbiamo mangiato un gelato sul Ponte Vecchio…delizioso”. E via con Keith che attacca le prime note di Paint It Black seguita da “Honky Tonk Women” il cui inizio viene ripetuto per una piccola incomprensione tra Matt Clifford e Keith il quale non ha aspettato l’attacco di Matt al campanaccio. Precedentemente il campanaccio era suonato da Chuck Leavell.

Mick cambia camicia spessissimo e non si risparmia sul palco e sulla passerella. Dopo aver presentato gli altri musicisti che li accompagnano, tocca agli Stones stessi: acclamazione accoglie Ron Wood, un boato Charlie Watts e un’ovazione Keith; il pubblico intona “Richard! Richard” e sullo schermo vediamo che lacrime di commozione bagnano i suoi occhi, a stento trattiene le lacrime che asciuga con il dorso della mano. Ancora il pubblico intona il suo nome e lui” Scusate (il resto in Inglese) ma debbo lavorare… è la mia prima volta qui, è una bella città e sono felice” e attacca “Happy” il primo dei due brani cantati da lui stesso mentre Mick recupera per il finale. Segue una struggente “Slipping Away” al termine della quale ringrazia.

Le note quasi blues di Chuck Leavell introducono “Miss You”, mentre gli schermi riproducono i colori tipici delle discoteche fine anni 70. Ancora Mick instancabile, notevoli interventi di Ron alla chitarra e Karl Denson al sax. La volata finale comincia con una scatenata “Midnight Rambler”: grande Mick all’armonica e Ronnie alla chitarra. Puro blues sulfureo di Chicago, con Mick nella parte dello strangolatore di Boston. Ancora rock con l’elettrica “Street Fighting Man”, seguite da “Start Me Up”, “Brown Sugar” (leggera indecisione di Mick nella seconda parte…non credo molti si siano accorti) e una tirata “Satisfaction”.


Pubblico in delirio, dopo pochi minuti la band riappare per il bis: “Gimme Shelter” con Sasha Allen che duetta con Mick, e la conclusiva “Jumping Jack Flash”, al termine della quale la band lascia il palco per ritornare a salutare il pubblico prima assieme agli altri musicisti e infine solo loro stessi.

Grande show, a detta di chi li ha visti nelle date precedenti sono stati grandiosi. Per chi come il sottoscritto li ha visti dal vivo numerose volte, mi ha colpito l’incredibile energia di Mick e la sua voce che non è mai venuta meno per tutto il concerto. Molto bravo Ron Wood che sta emergendo sempre piu’ mentre ho notato che da qualche tempo Keith suona meno (artrite reumatoide alle mani) rispetto a prima, infatti qui e là si avvertono dei brevissimi vuoti. Non posso non notare che la corista Sasha Allen non è all’altezza della grandissima Lisa Fischer; quest’ultima versione di “Gimme Shelter” nella quale duetta con Mick non è certamente da paragonarsi alle precedenti. Come sempre un grande Charlie Watts, maestro di stile e classe. Gran bel concerto comunque, un evento davvero storico.

*MASSIMO BONANNO (uno che conosce gli Stones):

È l'autore di due libri sulla band inglese: The Rolling Stones Chronicle pubblicato in Inghilterra per Plexus Publishing, Henry Holt in America, Angus & Robertson in Australia e Nuova Zelanda, Shinko Music in Giappone e Ramsay in Francia. Il volume è uscito in seguito in altre edizioni tradotto in molte lingue.

Nel marzo 2017 pubblica per Vololibero Edizioni “The Rolling Stones 1961 -2016 - La storia, i dischi e i grandi live”.

Nato a Genova, negli anni Ottanta si trasferisce a Londra dove dà gli ultimi ritocchi al suo primo libro sugli Stones e inizia a lavorare al romanzo Feeling Old Feelings, un thriller ambientato nel mondo del rock e dei media.

Massimo ha seguito da vicino i Rolling Stones dalla metà degli anni Sessanta, ed è stato incaricato dal loro sito ufficiale di curare la parte inerente gli archivi delle tournées e dei concerti della band.

 
 
 

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