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SECONDARY TICKETING: Il bagarinaggio elettronico è ora noto a tutti. Le reazioni. #F&P #Ferdinan

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 10 nov 2016
  • Tempo di lettura: 5 min


SECONDARY TICKETING

Le Iene portano al grande pubblico il problema del bagarinaggio elettronico

Il servizio delle Iene andato in onda Martedì 8 Novembre su Italia1 ha rovesciato sul tavolo il contenuto di un vaso che conservava la suo interno il problema del “Secondary Ticketing” (d'ora in avanti ST) ovvero del bagarinaggio elettronico.

Problema noto all'interno degli addetti ai lavori e poco conosciuto dai fruitori finali ovvero gli acquirenti dei biglietti anche se questi sono la parte lesa di tutta l'operazione. In realtà ciò che era successo sulla messa in vendita dei biglietti dei Coldplay aveva fatto drizzare le orecchie a molti,

Cerchiamo brevemente di dare una definizione di ST. Un grande organizzatore di concerti (ed in Italia sono 4/5) apre le prevendite dei biglietti. Questi, per un accordo di esclusiva, devono essere venduti o sul proprio sito o tramite TicketOne, la maggior biglietteria elettronica del nostro paese. Succede però che dopo pochi minuti i biglietti siano già esauriti. Poco dopo quegli stessi tagliandi miracolosamente riappaio disponibili sui altri siti (solitamente all'estero) non facenti parte dei canali di vendita ufficiali. E sono disponibili con una ben forte maggiorazione di prezzo. Questi siti però vendono anche biglietti maggiorati di concerti che NON sono sold out.

Contro questa tipologia di “affare” (o meglio malaffare) alcune agenzie di organizzazione concerti stanno lottando da più di un lustro.

Dal servizio del Le Iene è emerso il fatto, per la prima volta con prove effettive, che òla vendita di un forte quantitativo di biglietti dei concerti organizzati da Live Nation (agenzia multinazionale di proprietà americana che organizza tra l'altro – guarda caso - il tour dei Coldplay) è stata fatturata ad uno di questi siti di ST. In questo modo l'organizzatore ha accettato ed alimentato il ST ed ha guadagnato sull'agio tra i prezzi ufficiali e quelli di “mercato” del ST. Roberto De Luca, amministratore delegato di Live Nation Italia, ha tentato una debole difesa ma ha poi “scaricato” la responsabilità sugli artisti dicendo che erano loro a chiederlo.

Le reazioni non si sono fatte attendere: Vasco Rossi, rappresentato da Live Nation, ha immediatamente interrotto la sua collaborazione con l'agenzia ed ha dato mandato ai suoi legali. Mengoni e Ferro hanno espresso rammarico e si sono dichiarati estranei alla pratica riservandosi di seguire le vie legali

E' notizia di questi minuti che la magistratura ha aperto un'indagine e che la sede di Live Nation è stata visitata dalle Forze dell'Ordine e dalla Finanza.

Il servizio delle Iene ha generato anche delle reazioni da parte degli altri operatori che purtroppo si sono trovati indirettamente coinvolti in quanto si è incrinato il rapporto di fiducia tra promoter ed artisti e tra promoter e pubblico.


Così Ferdinando Salzano, amministratore delegato di Friends&Partner (forse il principale organizzatore nazionale) e Claudio Maioli, manager di Ligabue, hanno indetto una conferenza stampa in cui hanno spiegato le loro ragioni.

Maioli si dice senza mezzi termini molto incazzato.

“Secondo De Luca – dice Maioli - sono gli artisti a chiedere questa pratica per guadagnare. In realtà è una truffa e parlare genericamente di “artisti” fa di tutto l'erba un fascio. O si fanno i nomo o non si dice “artisti”, infangandoli così tutti. Io non ci sto. - dice secco il manager - Non voglio che si pensi che tutti sono uguali e anche chi non fa questa pratica sia additato ugualmente. Puntualizzo e ribadisco – dice sempre Maioli - che sia Ligabue che F&p hanno preso coscienza e posizione contro il ST ancor prima di questo servizio. Ringrazio anche Claudio Trotta di Barley Arts che si è speso molto ed in prima persona in questa battaglia”.

Fa eco Ferdinando Salzano

“Questa - dice l'AD di F&P – è la conferenza stampa più difficile dei miei 30 anni di attività; non ho dormito stanotte. Ogni parola può essere in qualche modo non efficace su quanto trasmesso da quel servizio. La mia prima reazione è stata di vergogna del mio mestiere e di come ne siamo usciti. Le

Iene, che ringrazio – prosegue Salzano - hanno dato un'immagine devastante e di connivenza truffaldina nella filiera artisti. Gli artisti sono passati come “magna magna” con obiettivo finale di truffare il pubblico. Ma NON è così – dice secco- gli artisti NON sono coinvolti. Nessun artista da me rappresentato ha avuto rapporti con azioni di secondary ticketing e tanto meno il sottoscritto e la mia società. Sono contro le generalizzazioni dei titoli dei giornali.”

“Il punto focale di tutto quello che succederà ora – continua Salzano – è l'oscuramento di questi siti. Non vanno regolamentati. Non c'e mediazione. Così io ed altri colleghi abbiamo detto e chiesto a Siae e Assomusica (l'associazione degli organizzatori di concerti). Noi faremo azioni legali solo con lo scopo di oscurare quei siti”.

Ci tengono dunque gli organizzatori a dissociarsi da ciò che ha fatto Live Nation (stando a quanto denunciato da Le Iene) assicurando che molti di loro lavorano correttamente e che a perderne sono loro stessi ma sopratutto il “cliente” finale ovvero il pubblico che spende anche inconsapevolmente più soldi di quanto dovrebbe. Alla conferenza erano presenti molti dei promoter, dei manager di artisti ed i rappresentanti di Assomusica (tra parentesi si scopre che Live Nation da qualche tempo aveva lasciato Assomusica che sostanzialmente richiede l'adesione ad un protocollo etico).


Ma il problema non è di facile soluzione come spiega Stefano Lionetti di TicketOne il quale in sintesi dice che esistono 3 tipologia di operatività. La prima è quella illegale che si suppone operata da Live Nation ovvero che lo stesso promoter ceda direttamente a prezzi maggiorati dei biglietti ai siti di ST (di cui magari sono nel capitale sociale come per la casa madre di Live Nation) così da renderli immediatamente sold out e poter in tal modo incrementare i prezzi 8e con accordi con i siti di ST).

L'altra è un'operatività manuale: ogni sito ha una “batteria” di acquirenti ognuno dotato di un tot di carte di credito che acquistano dai siti autorizzati i 4 biglietti per nominativo concessi.

La terza modalità è di operare, come in borsa, allo scoperto cioè di vendere, sul mercato del ST, biglietti senza esserne in possesso e solo successivamente acquistarli alle vendite ufficiali. Qualora non trovino i biglietti, non avendo nelle condizioni contrattuali l'obbligo di fornirlo, i siti non ufficiali restituiscono i soldi all'acquirente lasciandolo però senza tagliando.

Dunque stando nelle ultime due modalità tutto avviene senza infrangere alcuna regola e quindi in maniera del tutto lecita. Inoltre i siti di ST sono molto “indicizzati” e quindi spesso “escono” dalle interrogazioni sulla rete prima dei siti ufficiali di vendita. E' questa difficoltà di controllare i processi che rende impossibile fermare il fenomeno. Si aggiunga anche che i siti sono all'estero e quindi difficili da raggiungere nei termini legali. Anche all'estero la piaga sta affliggendo gli organizzatori di concerti.

La soluzione migliore sta nell'educazione degli acquirenti, nel far capire ed informare chi acquista biglietti on line che esiste questo fenomeno e che spesso i biglietti sono in vendita a prezzi “normali” sui canali ufficiali. Su questo probabilmente promoter e biglietterie On line devono lavorare ancora molto, sulla comunicazione e sulla promozione e convenienza di rivolgersi ai canali ufficiali. Educare al corretto uso del mercato e della legalità (visto che possono esserci anche gli estremi per una truffa) è forse il modo migliore per poter risolvere il problema. Va ricordato al pubblico che occorre confrontare più venditori e capire quali possono essere le differenze di prezzo. I siti degli artisti, dei promoter e di informazione possono aiutare a rivolgersi ai giusti e corretti canali (rivolgendosi solo agli elencati come autorizzati). Certo ci vuole anche serietà e soprattutto onestà delle parti interessate (promoter, artisti e biglietterie).

 
 
 

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