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STAZIONI LUNARI: Dove tutto si mischia e si confonde per abbattere le barriere musicali

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 13 giu 2016
  • Tempo di lettura: 3 min


STAZIONI LUNARI

GINEVRA DI MARCO E FRANCESCO MAGNELLI

CON AMICI PER CONFRONTARSI CON I DIVERSI MONDI ARTISTICI

APPUNTAMENTO A ROMA E MILANO

Stazioni Lunari è un progetto creato e diretto da Francesco Magnelli (Ex CSI), che vede Ginevra Di Marco nel ruolo di “padrona di casa”. In sostanza in questo spettacolo tre/quattro artisti si uniscono a Ginevra “mettendosi in gioco” su un territorio musicale per loro atipico, più o meno distante dal loro stile. Possono essere canzoni del loro repertorio o canzoni della tradizione popolare (in linea con il lavoro di Ginevra di Marco). Alla regia ma sopratutto agli arrangiamenti, tutti originali infatti Francesco Magnelli (alle tastiere) che con altri due musicisti (batteria e basso) forniscono le basi musicali su cui interagiscono Ginevra ed i suoi ospiti.

Ne abbiamo parlato con FRANCESCO MAGNELLI

Francesco, questo progetto va avanti da tanto tempo.....

Sì è nato nel 2004. E' stata un'idea per un Festival a Firenze. Tutto doveva finire lì ma poi l'idea si è sviluppata e si è trasformata in un vero e proprio format a cui partecipano diversi artisti che ruotano negli spettacoli. A volte si aggiunge qualcuno di nuovo a volte tornano artisti che hanno già partecipato. Sono stati con noi tra gli altri, Nada, Max Gazzè, Piero Pelù, Paola Turci, Marina Rei, Gianni Maroccolo, Cristiano Godano, Erriquez e molti altri. Le stazioni lunari sono le postazioni di ogni singolo ospite.


Qual'è l'idea che sta alla base del progetto?

Mi piaceva e mi piace l'idea di confrontarmi con mondi artistici e culture diversi. Volevo avere 3/4 artisti che venissero da realtà sonore dissimili da quelli che propone “Stazioni”. Mi piace l'idea di abbattere i confini e mostrare anime diverse. D'altronde la musica si divide in bella e brutta. Questo è l'unico confine. Volevo far passare l'idea al pubblico anche dell'ascolto degli altri artisti oltre al proprio beniamino. C'è una contaminazione di pubblico che alla fine, dopo più di un centinaio di repliche, diventa il pubblico di “Stazioni Lunari”. Tutte le canzoni sono riarrangiate da me per l'occasione e suonate dal gruppo di Ginevra in trio quindi tutto ritorna in un unico suono. Questa è la novità e la forza del progetto. Alcune canzoni dei Marlene ad esempio sono state difficili da arrangiare ma il risultato è stimolate per Cristiano che all'inizio era titubante.


Come reagiscono gli artisti a questa idea e contaminazione?

Si tratta di abbattere l'ego degli artisti (solitamente molto forte ndr) e formare squadra. In realtà non è una vera contaminazione, perché ogni artista entra in un mondo differente, lontano dal suo. Ognuno reagisce ad una nuova formula in maniera personale. C'è chi sul palco mantiene il suo clichet e quindi agisce solo quando chiamato in causa chi invece partecipa insieme agli altri ed interagisce anche con piccoli interventi.

Di sicuro lo spirito è quello della scampagnata. Qui gli artisti non sentono una loro propria “responsabilità” e pressione e quindi si approcciano con minor tensione e con l'idea di divertimento. Qualcuno percepisce questo subito, altri ci mettono un po'. Ma alla fine ci arrivano.

Esiste un comun denominatore nella scelta degli artisti?

In parte sono artisti che stimo e mi piacciono. Potrei essere interessato anche a chi non ho mai seguito. Non mi sento legato ad un solo tipo di artista. Devo dire che solitamente quelli “pop” si sono dimostrati più aperti.


Ora la “formazione” prevede insieme a Ginevra sul palco Max Gazzè, Brunori Sas, Ex CSI e Carmen Consoli.

Sì, Gazzè e Brunori hanno più partecipazioni alle spalle, i CSI sono già stati presenti altre volte. Carmen è una novità assoluta. Penso che sia una buona opportunità per noi per aprirci anche ad altro pubblico.

Come reagisce il pubblico a questo spettacolo?

Molto bene! Sono 2,20 ore di spettacolo, vario, dinamico, in cui cambia comunicativa ed approccio ad ogni canzone avendo ognuna uno stile vocale diverso. Non c'è modo per il pubblico, di stancarsi e ci sono sempre dimostrazioni di grande affetto.

La curiosità di tutti gli “attori” può essere una chiave di lettura?

Esatto. Per chi non è mai venuto può essere uno stimolo, sia come artista sia come pubblico. Per me c'è la curiosità di vedere i “colleghi” all'opera, per gli ospiti c'è la curiosità di affidarsi ad un “autista” che li guida cambiandogli le carte in tavola. Hanno anche la consapevolezza di partecipare ad una bella idea.

Infine anche per il pubblico che arriva e conosce altre realtà.


Dopo le due tappe estive il progetto continuerà?

Sicuramente, ma dopo Roma e Milano al momento non abbiamo in programma nulla. Non è facile mettere insieme gli artisti, la loro disponibilità per altri impegni è la cosa più difficile e complessa. Ma il progetto, con i suoi tempi, andrà avanti.

L'appuntamento intanto è a Roma per il 12 Luglio (Cavea -Auditorium Parco Della musica) ed il 21 Luglio a Milano (Carroponte 2016). Sul palco: Ginevra Di Marco, Max Gazzè, Brunori Sas, ex CSI e la new entry Carmen Consoli.


 
 
 

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