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TEENAGE FANCLUB: A Bologna i suoni pacifici della band scozzese (Recensione Concerto) #TeenageFanclu

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 21 feb 2017
  • Tempo di lettura: 2 min


Teenage Fanclub

TEENAGE FANCLUB

19 Febbraio 2017

Teatro Antoniano

Bologna

Voto: 6

di Massimimiliano Colletti


Tornano a Bologna gli scozzesi Teenage Fanclub per presentare Here, nuovo lavoro in studio e decimo capitolo di una carriera quasi trentennale. Uscito a sei anni di distanza dal precedente Shadows, il disco è stato anticipato dal singolo I'm in Love, e, come era immaginabile, è proprio da questo nuovo lavoro che i Fannies (come vengono chiamati dai propri fan) eseguono più pezzi nelle quasi due ore di concerto del Teatro Antoniano (sì, proprio quello dello Zecchino D'Oro, sapientemente utilizzato dal Covo Club per i live particolarmente apprezzabili da seduti).


Ad aprire la scena è tuttavia un brano storico della band Start Again dall'album Songs from Northern Britain del 1997 (album che chiude il periodo forse più glorioso del gruppo, quello di Bandwagonesque del 1991, Thirteen del 1993 e Grand Prix del 1995) che vede Norman Blake alla voce e che accorda il pubblico su quello che sarà il tono generale del concerto: quattroquarti dominante, atmosfere placide e assoli di chitarra di un febbricitante Raymond McGinley (armato di plettri e di un'ampia scorta di fazzoletti da naso).

Sul palco i Teenage Fanclub fanno un certo effetto: da una parte l'indiscutibile grande mestiere che li fa muovere sicuri su ogni nota e che produce quel suono morbido e rassicurante che li caratterizza da sempre dall'altra l'impatto visivo di cinque ex ragazzi degli anni '90 (che Kurt Cobain definì “the best band in the world”) oggi più simili a responsabili padri di famiglia piuttosto che a consumate rock star. Ma se questo non è certamente una colpa, lo è forse quello di aver presentato un live senza grandi sussulti, dove tutto è filato via sin troppo placidamente, lasciando nello spettatore l'idea di aver assistito ad una rimpatriata tra vecchi amici più che a un tour di una band che ha messo la propria firma nella storia della musica indierock britannica.


Una menzione speciale va fatta per George Borowski, chitarrista consumato a cui è affidato il doppio incarico di aprire il concerto dei Teenage Fanclub e di uomo di palco, impegnato nei settaggi degli strumenti e smistare i frequentissimi cambi di chitarre.



 
 
 

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